SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In un pomeriggio di festa, sabato 27 maggio, è stata inaugurata presso l’omonima piazza, la Statua di Massimiliano Kolbe.
Ha aperto il pomeriggio un rappresentante del movimento “Milizia dell’Immacolata” che ha spiegato: “L’idea era quella di realizzare qualcosa per ricordare la vita di Massimiliano Kolbe, sacerdote polacco, che morì nel campo di concentramento nazista per salvare la vita di un padre di famiglia condannato a morte.
La statua rappresenta un segno per chi passerà di qua, per chi la incontrerà, rendendo il Santo vivo nel tempo, come un segnale che ci indica la meta.
Dedichiamo questo momento di gioia a padre Pietro Luciani che ha iniziato questo percorso facendo si, che questa piazza potesse avere il nome del martire”.
Il Vescovo Gervasio Gestori ha invece affermato: “Il 30 luglio 1941, un padre di famiglia polacco viene condannato al bunker della fame, un altro polacco, Padre Massimiliano si offre di sostituirlo, due settimane dopo finisce la sua vita terrena.
Massimiliano Kolbe era un umile seguace di San Francesco d’Assisi, devoto a Maria Immacolata, che ha dimostrato con il suo gesto come la vita sia un dono.
Oggi pomeriggio siamo qui per inaugurare questa statua, così che quanti la guarderanno, abbiano un proposito di vivere meglio, di pensare agli altri facendo del bene.
Il nostro mondo ha bisogno di persone generose, disponibili, perché non siamo delle isole ma siamo un popolo, tutti sulla barca della vita.
Mi complimento con il movimento della “Milizia dell’Immacolata” per aver intuito e progettato questa statua dedicata al Santo Polacco”.
È seguito l’intervento del Maestro Primo Angellotti: “Grazie a tutti per aver dato la possibilità della sistemazione della statua.
Ho voluto rappresentare Padre Kolbe con lo sguardo rivolto verso la corona del rosario a cui era devoto, indossa una veste grezza Francescana, invece il filo di ferro spinato vuole rappresentare il dolore al martirio e la prigionia e per cui è diventato Santo”.
La manifestazione è poi continuata presso la Chiesa di Sant’Antonio da Padova con la rappresentazione di Renzo Arato sulla vita del Santo.
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