CENTOBUCHI – Lunedì, i bambini della Parrocchia del S. Cuore di Gesù di Centobuchi, che hanno fatto la Prima Comunione, hanno vissuto un altro momento importante ed intenso: la 2° comunione.
Accompagnati dal Parroco, dai genitori, dai catechisti, si sono recati al Santuario del Miracolo Eucaristico di Lanciano, dove nel 700, è avvenuto l’evento straordinario della trasformazione del pane in Carne, e del vino in Sangue.
È seguita la visita a Casa Manuela, la casa famiglia per tanti anni punto importante della nostra diocesi, esperienza destinata a rimanere impressa nei loro cuori.
Una giornata intensa e ricca di emozioni come testimoniano gli stessi bambini e genitori:
Giada: “Oggi é il giorno della seconda Comunione . Siamo andati a visitare la chiesa dl Lanciano era molto bella e grande . Poi siamo andati alla casa famiglia dove due persone ospitano i bambini orfani ,che non hanno i genitori e la cosa che mi ha più emozionato è stata vedere tutti quei bambini che erano molto felici nonostante tutto quello che hanno passato.
Chiara: Oggi e stata una bellissima giornata perché sono stata a Lanciano con la chiesa. La cosa che mi é rimasta più impressa é stata la visita alla casa famiglia Emanuela ,quella casa è bellissima perché accoglie. Vorrei tanto anzi spero che abbiano tanta fortuna, perché così i bambini che ci abitano possano vivere felici.
Allegra: Oggi è stata una giornata fantastica perché non é stata un’escursione come tutte quelle che ho vissuto precedentemente, ma questa è stata istruttiva .Abbiamo osservato, abbiamo sentito e soprattutto abbiamo imparato che siamo fortunati ad avere genitori che ci proteggono , anche se cl rimproverano ma come cl ha spiegato la signora della casa famiglia lo fanno per il nostro bene. In questa casa abbiamo conosciuto bambini abbandonati . Queste situazioni non dovrebbero più capitare .
Cristina: Seconda comunione per i nostri figli,che ieri hanno avuto la gioia di ricevere Gesù Eucarestia. Con don Alfonso ci siamo recati a Lanciano nella chiesa di del Miracolo Eucaristico. La giornata si preannunciava in positivo : il vedere i nostri bambini ricevere l’Eucarestia per la seconda volta e per di più in questa chiesa, era un’emozione forte e non potevamo chiedere di più e di meglio. Eravamo inconsapevoli che le emozioni non erano finite. Di lì a poco avremmo avuto un incontro che avrebbe toccato nel profondo del nostro cuore sia noi ma soprattutto i nostri figli. Tutti insieme ci siamo recati in un grande parco per consumare il pranzo al sacco ed anche questo è stato un momento di condivisione.
È stata la visita a Vasto a Casa Manuela che ci ha fatto vivere momenti di intense emozioni, disagio nei confronti di una cruda realtà, lontana anni luce dal nostro abituale modo di vivere la famiglia. Abbiamo visto diversi bambini affetti da varie patologie invalidanti,e due genitori Claudia e Gioacchino, mamma e papà meravigliosi che li accolgono, li curano, li amano come fossero
Loro figli naturali. Nonostante tutte le varie ingiustizie di natura burocratica loro continuano a portare avanti il loro “Progetto d’ amore “, spinti e guidati da Qualcuno che vive in simbiosi con loro nella vita e nei loro cuori e che mai li abbandonerebbe. E’ stato costruttivo ascoltare Claudia parlare dei suoi ragazzi e dei problemi che li riguardano con una
Serenità quasi impossibile per noi, che per banali problemi andiamo in tilt e ci facciamo prendere dall’ansia.
Penso che con Ia giornata di oggi sia noi adulti che i nostri bambini porteremo a casa un bagaglio carico d’amore, amore che abbiamo Ietto negli occhi di quei bimbi che esprimevano nonostante tutto , solo gioia, amore e felicità . Speriamo di non fare finire nel “dimenticatoio” questa giornata , in cui abbiamo incontrato GESU’ Eucarestia nella comunione, e la presenza di Gesù che pulsava e respirava all’ingresso di “Casa Manuela”. Grazie don Alfonso per averci fatto vivere una giornata così.
Per molti anni da ragazzo e per la maggior parte della mia giovinezza l’ho trascorsa in oratorio tra feste, cerimonie, ricorrenze e gite fuori porta, oggi come allora sono di nuovo salito su un pulman in veste questa volta di genitore insieme al gruppo dei freschi comunicandi (tra cui mio figlio) destinazione Lanciano a visionare il miracolo eucaristico. La mattinata è scivolata via tra viaggio celebrazione eucaristica e visione del Miracolo Eucaristico di Lanciano: un ambiente particolare non sfarzoso, non costruito nel business ma in una chiesa molto semplice. Un miracolo, come ci dicevano i frati, “certificato” da chiesa e scienza, quindi chiaro e reale a tutti gli effetti eppure non mi sentivo appagato da quella esperienza seppur pregna di significati e di segni tangibili. Pranzo al sacco con i mitici panini con la frittata, cotolette della domenica, pallette fritte (alias olive all’ascolana), tramezzini, frutta e gli immancabili dolci preparati con maestria dalle mamme (crostata con cioccolato e marmellata di castagne la numero uno!) il tutto consumato in un parco nel quale ti dimentichi di essere nel centro cittadino.
Partitella a pallone dei ragazzini mentre il parroco con la sua “immortala smorfie” fa arrabbiare le mamme che vengono sorprese dal suo obbiettivo.
Ore 14.40 si riparte destinazione Cupello nella Casa Famiglia Manuela. Ad attenderci fuori dalla struttura alcuni bambini in bici che senza esitare hanno subito legato con i loro nuovi amici superando anzi senza porsi il benché minimo pensiero di chi fossimo o cosa eravamo venuti a fare.In casa c’era Claudia e Gioacchino moglie e marito: Gioacchino silenzioso, taciturno come voler cedere volentieri la parte principale alla sua dolce metà e Claudia con una dialettica molto spigliata riesce subito a mettere la situazione in chiaro: cos’è una casa famiglia, da chi è composta, i sacrifici ed il lavoro che porta, quale sono le condizioni che legano o meglio spingono persone a fare queste scelte.
Marco: La vergara ci ha subito rapiti, tutti gli occhi e le orecchie erano rivolte a lei, a loro perché ogni parola sapeva descrivere e parlava della vita comune in quella casa, nell’uguaglianza che li lega, nell’amore che li porta sempre avanti, sempre legati gli uni agli altri.
I cuori si sono subito scaldati ed hanno aperto le bocche per chiedere cosa possa farli andare avanti, cosa li lega a questa vita stretti da un filo invisibile a doppia mandata ma non c’era bisogno di nessuna risposta verbale gli occhi di Silvio, in quelli di Diana e dei suoi fratelli rispecchiano tutto l’amore che papà Gioacchino e mamma Claudia sanno dare.
Bhè senza voler sminuire o fare del falso moralismo credo con tutto il cuore che in quella frazione, ogni volta che sorge il sole, ogni volta che uno di quei ragazzi sorride è perché avviene un miracolo, il miracolo della vita, quello dell’amore, quello di saper donare senza pretendere di ricevere qualcosa in cambio.
Figlio mio oggi abbiamo fatto la comunione, quella con i nostri fratelli di tutti i giorni in cui Gesù s’incarna e rivive giorno per giorno.