a cura di Anna Kowalewska – Sir Europa (Polonia)
Un gol di punta nella porta allestita davanti al Santuario della Divina Provvidenza e difesa da uno dei campioni polacchi della squadra degli under 21.
In vista di Euro 2012 la Chiesa polacca ha preparato con grande cura un ricchissimo programma di partecipazione al campionato che, ha detto il card. Nycz, “dovrebbe essere vissuto anche come evento spirituale”. Per questo, il presule ha fatto proprie le parole della lettera che l’episcopato polacco in occasione dei campionati di calcio ha indirizzato ai fedeli, incoraggiandoli ad “aprirsi cristianamente all’altro” e dimostrare lo “spirito comunitario di fede quando nella stessa chiesa si pregherà insieme ai tifosi venuti da lontano”.
“L’uomo come membro della comunità umana desidera misurarsi con l’avversario in una nobile competizione”, affermano i vescovi ricordando che “da una parte è una sfida per la vittoria”, ma, dall’altra “è un duello con se stessi, le proprie debolezze, sconfitte o attese deluse”. Che, quindi, quel mese del campionato di calcio, “sia tempo libero da scontri e contese, tempo di costruzione dei legami tra persone, tempo del reciproco arricchimento e della crescita umana anche attraverso la fede” auspicano i vescovi assicurando le preghiere sia ai calciatori che ai tifosi “a tutti coloro che parteciperanno a quella ‘gara del bene’”.