GROTTAMMARE – Si va a concludere con quest’ultimo capitolo la nostra intervista esclusiva al Sindaco Luigi Merli, in questa parte affronteremo: Il futuro di “Solidarietà e Partecipazione”, il rapporto con la minoranza, il compenso come amministratore, il rapporto con la Chiesa. Per rileggere le precedenti due parti dell’intervista: (prima parte) (seconda parte).
In consiglio ci sono stati dei consiglieri comunali, che hanno fatto più di 4 assenze consecutive senza presentare giustificazione, perché non stati espulsi come prevede il regolamento?
Perché riguardava esclusivamente i consiglieri di minoranza e quindi ci creava un certo imbarazzo intervenire direttamente come maggioranza, nella considerazione che se gli altri consiglieri di minoranza avessero ritenuto necessario stigmatizzare il comportamento dei loro colleghi potevano tranquillamente farlo loro.
Non è che non l’avete fatto perché così rimaneva il banco vuoto e avevate meno problemi?
Non mi pare che questa amministrazione debba temere qualcosa da un consigliere in più o in meno della minoranza. Le opposizioni quando sono ben fatte sono una risorsa per la città. Poi quando uno che è stato eletto viene meno al suo mandato ne risponde alla sua coscienza e al suo elettorato.
Veniamo al suo compenso come amministratore, lei ha sempre affermato che vi siete dimezzati lo stipendio, ce lo spiega e ce lo illustra facendo riferimento alle delibere?
Da tre mandati il nostro compenso è largamente inferiore a quanto previsto dalla legge. Io non l’ho mai affermato pubblicamente. Non abbiamo fatto la campagna elettorale sul nostro compenso anche se avremmo potuto farlo. Lo abbiamo fatto io e gli assessori semplicemente perché ritenevamo opportuno lasciare più risorse al sociale e contribuire personalmente anche noi a migliorare la vita di chi ha poco o niente (stiamo verificando questi dati n.d.r.).
Filippo Olivieri farà una lista di appoggio a “Solidarietà e partecipazione”? Piergallini in una lettera gli ha scritto: “Evitiamo di fare la figura degli innamorati che litigano”.
Mi risulta, per quanto Filippo Olivieri ha già affermato più volte sulla stampa, che si sia autocandidato alla carica di sindaco con una sua formazione che si chiama “Grottammare Attiva”. (abbiamo intervistato Filippo Olivieri, il testo lo pubblicheremo in questi giorni n.d.r.)
Come è il suo rapporto con la Chiesa?
Il mio rapporto con la Chiesa grottammarese è ottimo. Abbiamo molto realizzato insieme, basti pensare a piazza San Pio V, il contributo triennale per la ristrutturazione della chiesa di Sant’Agostino (90 mila euro), il sagrato della chiesa di san Martino, la creazione della piazza davanti alla Gran Madre di Dio ed è di oggi un accordo con don Anselmo Fulgenzi per la realizzazione di un campetto polivalente adiacente alla chiesa Madonnadella Speranza su terreno comunale e con un contributo comunale annuale per sostenere la rata del mutuo occorrente per la sua realizzazione.
Abbiamo fatto sotto l’aspetto dell’infrastrutturazione dei luoghi di culto molto di più noi che la DC in quaranta anni. Un solo rammarico non siamo riusciti a riaprire il cinema Sibilla. Complessivamente una grande collaborazione in questi dieci anni.
Quando ha iniziato a fare politica?
Ho iniziato a fare politica nel 1971 a 15 anni, senza essere mai iscritto a nessun partito. La politica, quando si occupa dei problemi della gente, è la cosa più bella del mondo.
Come è composta la sua giunta, non manca forse una donna?
Oggi, ho una giunta molto giovane per mia specifica volontà, avendo voluto creare un gruppo capace di essere futura classe dirigente di questa città. Abbiamo avuto una donna in giunta per i primi tre anni, molto generosamente lei ha presentato le dimissioni per consentire l’inserimento di un giovane trentenne. Purtroppo, nella politica grottammarese ci sono oggi poche donne. Mi auguro che nelle prossime elezioni molte donne “scendano in campo”.
Cosa farà quando terminerà il mandato da Sindaco?
Ho già detto che non mi ricandiderò ovviamente a Grottammare. Ogni esperienza deve avere un inizio e una fine. Continuerò a fare politica nei miei soliti modi come faccio da tanti anni.
Si candiderà in parlamento con il Pd?
(Dopo una risata di cuore il Sindaco risponde) C’è già un onorevole in carica.
Mi sono state fatte delle proposte ma come ho già detto sono senza tessera di partito.
Non è da escludere quindi la sua candidatura in parlamento?
Faccio politica da quando avevo 15 anni. Le passioni giovanili sono difficili da abbandonare. Questo non significa necessariamente che uno deve essere candidato a qualcosa sempre.
Come si presenterà il gruppo di “Solidarietà e Partecipazione”?
Penso che il percorso che seguirà Solidarietà e Partecipazione sarà uguale a quelli che abbiamo seguito nella nostra storia di movimento. Molte assemblee, grande partecipazione dei cittadini, larga condivisione nella redazione di un progetto per la città e decisione dei candidati in assemblea, come sempre.
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