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Siano rispettati i diritti

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VATICANO – Ricorre domani la Giornata mondiale del rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite. Essa vuole “attirare l’attenzione della comunità internazionale sulle condizioni di tante persone, specialmente famiglie, costrette a fuggire dalle proprie terre, perché minacciate dai conflitti armati e da gravi forme di violenza”, ha detto domenica scorsa Benedetto XVIdopo la preghiera mariana dell’Angelus in piazza San Pietro. Per questi “fratelli e sorelle così provati” il Papa assicura “la preghiera e la costante sollecitudine della Santa Sede” e auspica che i “loro diritti siano sempre rispettati e che possano presto ricongiungersi con i propri cari”.Necessità di un piano europeo.Sulla Giornata è intervenuta, nei giorni scorsi, la Commissione Cei per le migrazioni sottolineando che l’Italia ha vissuto lo scorso anno “il drammatico esodo dal Nord Africa, che ha coinvolto, però, persone di diversi altri Paesi africani e asiatici. L’esperienza ha dimostrato la necessità di un piano europeo, oltre che nazionale, che garantisca l’esigibilità del diritto d’asilo, ma anche l’organicità di un’accoglienza che si trasformi in una forma di protezione internazionale. L’Italia da Paese di passaggio per i rifugiati si è trasformato in Paese anche di residenza dei richiedenti asilo e rifugiati (oltre 50.000)”.Valorizzare la rete di servizi del volontariato. Per questa ragione, la tutela dei richiedenti asilo e rifugiati, secondo la Commissione Cei, “non può essere legata alla provvisorietà dei proventi dell’otto per mille destinati dai cittadini allo Stato o alle risorse della Protezione civile nell’emergenza, ma deve prevedere un fondo strutturale che valorizzi anche, e in maniera sussidiaria, la rete dei servizi che il mondo ecclesiale, associativo, cooperativo e del volontariato ha creato in questi anni. Senza un piano, ogni sbarco rischia di diventare un’emergenza e non aiutare l’opinione pubblica a leggere correttamente un fenomeno, quello dei richiedenti asilo, generato da diverse guerre in atto nel mondo e dalle molte persecuzioni politiche e religiose che coinvolgono ancora purtroppo oltre il 70% della popolazione mondiale”.

Un mondo in fuga alla ricerca di sicurezza. Per mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, la Giornata ogni anno “ferma la nostra attenzione sui numeri e sui volti, in costante crescita, di persone e famiglie in fuga da situazioni di guerre o da rivoluzioni in corso che creano nuovi cammini”. Si tratta, aggiunge mons. Perego in un editoriale per la rivista “Migranti-press”, di “un mondo in fuga alla ricerca di una sicurezza personale, sul piano culturale, religioso e politico, che domanda un’attenzione nuova. Sono singole persone e famiglie, più che popoli. Sono storie di fragilità e di precarietà che invocano la responsabilità di tutti, cittadini e istituzioni” alla luce anche della nostra Costituzione: questi mondi in fuga “denunciano una situazione crescente di militarizzazione di aree del pianeta, oltre che lo sfruttamento incondizionato del creato; ma al tempo stesso dicono ‘la debolezza della democrazia’ nel leggere la situazione globale”. Per il direttore di Migrantes, il fenomeno dei richiedenti asilo e rifugiati sollecita “profondamente una rilettura della democrazia, perché sappia andare oltre la semplice affermazione di alcuni diritti fondamentali che tutelano le persone di un singolo Paese, per costruire nuovi meccanismi di tutela soprattutto di chi è in cammino”.

Dati e iniziative. Secondo l’Unhcr (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati), il 2011 ha fatto registrare un “triste” record relativo alle persone fuggite dal proprio Paese: il numero di persone diventate rifugiate lo scorso anno è stato, infatti, il più alto dal 2000. Complessivamente 4,3 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie aree d’origine, 800.000 delle quali attraversando il confine dei propri Stati e diventando rifugiati. L’Italia, con oltre 50 mila rifugiati, presenta cifre contenute rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea, in termini sia assoluti sia relativi. In Francia, Paesi Bassi e Regno Unito – spiega l’Unhcr – i rifugiati sono tra i 3 e i 4 ogni 1.000 abitanti, in Germania oltre 7, in Svezia oltre 9, mentre in Italia meno di 1 ogni 1.000 abitanti. Per quanto riguarda le domande di asilo, nel 2011 sono state presentate poco più di 34 mila domande. Un incremento, rispetto agli anni precedenti, determinato dagli effetti della “primavera araba” e della guerra in Libia. Per la Giornata in diverse diocesi italiane si pregherà per queste persone. Giovedì 21 giugno, nella basilica di Santa Maria in Trastevere si svolgerà una veglia di preghiera ecumenica, presieduta dal card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, promossa da Fondazione Migrantes, Caritas italiana, Comunità di Sant’Egidio, Centro Astalli, Federazione Chiese evangeliche in Italia e Acli.

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