SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Per comodità vostra cari lettori divido le domande per genere cosi che potrete leggere la parte che più vi interessa vista la lunghezza dell’intervista che comunque merita di essere esplorata nella sua interezza: 1-2-3 domande personali; 4-5-6 fede e politica; 7-8 opposizione/Grillo e Movimento 5 Stelle; 9 rapporto con la regione e con Spacca; 10 Sanità; 11 Turismo; 12 GasPlus; 13-14 calcio nazionale e Samb; 15 risposta al lettore Lorenzo sulla Picenambiente.
1 –Com’era composta la sua famiglia di origine e cosa sognava di fare da bambino? La mia famiglia di origine era composta dai nonni che vivevano in casa con me mia sorella e i miei genitori, quindi eravamo sei in origine. Che cosa sognavo? Di vivere in un mondo fatto di giustizia e di rispetto. Usando una parola un po’ abusata, sognavo di vivere in una situazione di normalità. Dico questo perché la mia famiglia nasce con una situazione pesante vissuta durante la guerra. Infatti nel periodo del ritiro nazifascista la nostra casa fu bruciata completamente. E quindi abbiamo vissuto sulla nostra pelle il significato di ripartire da zero, dopo aver subito un’ingiustizia profonda. Questa è la ragione per la cui nasce il mio discorso di giustizia. Nella mia famiglia si mischiavano due sentimenti molto profondi. Uno cattolico, proveniente dal nonno materno e dalla nonna paterna ed un altro di impegno sociale e politico invece è derivato dal mio nonno paterno e da mio padre.
2- Com’è il suo rapporto con la fede? Il mio rapporto con la fede è un rapporto ovviamente personale e in quanto tale lo vivo cosi. Credo che la fede non debba essere oggetto di pubblicità o di spettacolarizzazione. Ritengo che la fede appartenga a una sfera privata dove ognuno la vive a suo modo. Io faccio tutto quello che c’è da fare, nel senso buono del termine. I miei figli hanno frequentato la chiesa ed io ho fatto sempre la mia parte nell’accompagnarli, ho compiuto tutte le azioni propedeutiche, ma la fede nella sfera personale è personale e la vivo come tale.
3- Quando e come ha iniziato ad avvicinarsi alla politica? Mia moglie tempo fa ha ritrovato un mio quaderno delle elementari, del 1968 o 69. In esso io parlavo, in un tema, di Europa e della necessità dell’impegno sociale e politico per una comunità più giusta. Questo quaderno credo che sia proprio una testimonianza diretta dei miei interessi fin da giovane. Io ho avuto anche la fortuna di avere un maestro impegnato, Bernardini Vincenzo, una figura straordinaria. Oltre a lui io ho sempre avuto degli insegnanti che sono stati dei riferimenti molto forti per me, dalle elementari all’Università. Essi mi hanno aiutato a costruire questo letto di un fiume, che comunque scorreva di suo, hanno alimentato la mia passione.
4- Come si dovrebbe rapportare un cattolico nella politica? Io credo che il cattolico nella politica dovrebbe vivere i valori propri del cattolico. Avanti ieri ricorrevano i 45 anni della morte di Don Lorenzo Milani, credo che in lui ci fossero dei valori importanti, la dottrina sociale ad esempio. Credo che se oggi un cattolico volesse impegnarsi in politica non solo troverebbe lo spazio, io credo che ci sia anche la necessità di vivere bene perché quando un politico si presenta, spesso tende a dire cose ovvie e banali. “Io sono una persona onesta, seria e corretta” io dico sempre e che centra con la politica? Questi sono dei prerequisiti che non fanno parte della politica. Il fatto di essere onesto non è una cosa straordinaria è una cosa ordinaria. Per chi diventa straordinaria? Per chi è privo di regole, per chi non ha argini all’interno dei quali muoversi, per chi non ha innati dei valori, come il rispetto per gli altri e la solidarietà. Questi sono per me valori importanti. Nel precedente riferimento ai miei nonni ad esempio, non era possibile a casa iniziare la cena o il pranzo senza ringraziare il signore, nonostante la giornata fosse stata profondamente faticosa, perché si lavorava nei campi, non importava, c’erano delle regole ferme e precise e venivano rispettate. E di questo abbiamo bisogno, gente con regole ferme e forti.
5- Come è stato il suo rapporto con il Vescovo Gervasio Gestori in questi anni? E’ stato un rapporto per quanto mi riguarda molto buono e intenso. Lui per me è stato un punto di riferimento. Con lui ho avuto modo di parlare di più cose, di questioni ovviamente che attendono la sfera personale alla sfera politica e amministrative e perché no anche del calcio, dove abbiamo una sintonia perfetta.
6- Cosa si aspetta dal nuovo Vescovo? Io mi aspetto lo stesso rapporto che Gervasio Gestori è stato capace di instaurare. Gestori è stato un Vescovo che ha svolto in continuità la sua azione. Io ricordo Monsignor Chiaretti che aveva instituito una cosa bella come l’incontro con gli amministratori. Il Vescovo Gestori ha per esempio ha continuato su questo; la tanta voglia di ascoltare e di rapportarsi, la volontà di essere una persona indiscreta e mai invadente ma sempre presente, la delicatezza di intervenire sempre in punta di piedi, sempre rispettoso e sensibile, sulle grandi come sulle piccole questioni. Noi abbiamo risolto insieme diverse questioni riguardanti aspetti del sociale. C’è da dire poi una cosa: delle cose che si risolvono, quelle che si vedono sono la metà. Non tutte balzano agli onori della cronaca. C’è da chiedersi cosa sarebbe accaduto se non si fossero risolte. Per fortuna questa è una comunità coesa, questa è una comunità con dei legami profondi. E su questa tenuta e coesione sociale, l’azione del Vescovo Gestori è stata sicuramente importante.
7- Cosa pensa delle altre forze politiche cittadine? Chi considera la sua nemesi politica? Io ho profondo rispetto per tutti. L’impegno politico, per come sono cresciuto e ovviamente nell’ambito dei limiti previsti e imposti dalla Costituzione, mi fa avere profondo rispetto per tutti. Nel primo mandato ho fatto un errore, che ho pagato nel piano personale e probabilmente nel piano politico, un errore di superbia. Ho creduto che il fatto di aver vinto le elezioni mi poteva permettere di non avere un rapporto di collaborazione con coloro che erano usciti sconfitti dalle elezioni. E’ stata però anche un’opportunità di crescita, tant’è che il secondo mandato io l’ho iniziato con una stretta di mano calorosa all’ingresso del municipio con Bruno Gabrielli. Adesso c’è un approccio diverso da parte mia caratterizzato da un profondo rispetto e per arrivare a questo ho dovuto trarre esperienza dal primo mandato.
8- Un commento sul fenomeno Grillo e Movimento 5 Stelle? Perché fenomeno?Un fenomeno è qualcosa che nasce all’improvviso. Io dico che questa cosa non nasce all’improvviso, questa antipolitica o meglio questa voglia di manifestare un profondo disagio affonda le radici su problemi giusti. Non è possibile che in una situazione nella quale milioni di persone vivono in una grande sofferenza, sofferenza per il futuro, per i figli, per la mancanza di sicurezze, una sofferenza psichica fisica e morale, esista mentre in Italia continuano a regnare le caste che per comodità vengono associate solo alla politica. Io dico magari fossero solo nella politica, ma certo è che la politica dovrà fare la sua parte. Dobbiamo tornare verso principi sani dove la meritocrazia viene premiata, dove la capacità deve essere premiata. Io dico sempre, sfido chiunque a dire: “il sindaco mi ha detto di scegliere questo candidato invece che quest’altro”, io nella scelta delle commissioni ho sempre detto, scegliete chi volete ma che sia il migliore. Possa anche essere il mio peggior nemico, deve essere il migliore. La politica da tempo non punta sui migliori. La politica è diventata un ufficio di collocamento per persone che non hanno le capacità per affermarsi. L’affermazione di un mediocre è un danno per la collettività, perché se esso arriva al comando farà valere l’arroganza e la prepotenza, questa è la grande colpa della politica. Questo grande disagio che poco tempo fa tutti noi vivevamo lo accettavamo, ma in una condizione sociale che ci permetteva di fare finta di niente. Oggi che c’è una crisi profonda e che le famiglie non trovano lavoro, non si è più disposti a capire delle ragioni che non hanno fondamento. Non ci può essere chi percepisce 20mila euro al mese e chi non riesce a comprare i libri ai figli per andare a scuola. Dentro a questo divario impossibile si vanno ad inserire tutte queste manifestazioni politiche che non accadono solo in Italia. In Italia c’è Grillo, ma in tutti i paesi Europei ci sono tanti Grillo che si chiamano in altri modi. L’ultimo è Marine Le Pen in Francia. La politica deve decidere se recuperare i valori che gli sono propri oppure abdicare. Se la politica deciderà di abdicare saprà che verrà spazzata via, la vecchia politica scomparirà. Ieri un grande giornale nazionale diceva che 4 su 10 lavoratori della SIAE sono figli di ex lavoratori della SIAE. Questo vale purtroppo quasi in ogni settore. L’Italia è un paese, e su questo sono stati scritti diversi libri, dove non c’è mobilità sociale o se c’è è ridotta al minimo. Il figlio dell’operaio farà l’operaio il figlio del professionista farà il professionista. Un paese non può vivere cosi, poi non ci scandalizziamo se i giovani se ne vanno all’estero.
9- Recentemente lei ha inviato una lettera di elogi al presidente della regione Spacca per complimentarsi per la Macro Regione. Sabato scorso lo ha anche incontrato al convegno. Ci chiedevamo, i rapporti con il governatore, dopo le tante contestazioni sulla sanità e sulla promozione (inserto del Corriere), si sono appianati? La politica non è un rapporto coniugale o un rapporto d’amore dove le cose o vanno bene o si divorzia. In politica non c’è un rapporto di fedeltà, c’è un rapporto di lealtà. Io devo essere fedele in altri ambiti non in questo. La lealtà impone che io a Spacca gli ricordi tutte le cose nelle quali siamo penalizzati. Io non faccio sconti a nessuno, perché per me sopra ogni cosa ci sono i cittadini di San Benedetto che mi hanno eletto, verso i quali io ho una correttezza totale. Io quando spendo 1 centesimo della comunità, ci penso 150 volte, perché mi chiedo se lo posso risparmiare visto che non sono soldi miei ma di tutti. Quando vendo che nella regione si spende una media di 1800 euro procapite per la sanità e a San Benedetto se ne spendono 1600, io vado su tutte le furie e non smetterò mai di battermi affinché non si arrivi a 1800 come per gli altri, oppure che gli altri arrivino a 1600 come noi. Il costo unitario deve essere uguale in tutta la regione. Quando io vedrò rispettato questo principio allora sarò una persona tranquilla, perché saprò che non ci sono state discriminazioni. Ma questo non mi porta a dire che io sono nemico a prescindere o amico a prescindere. Quando io vedo il presidente Gian Mario Spacca, con il quale ho anche un buon rapporto personale di amicizia come ce l’ho con amici anche nel Pdl e con altri, sul piano politico non gli farò e non ho mai fatto sconti su niente. Sulla sanità, sulla viabilità e sulle infrastrutture noi siamo pesantemente indietro. Questa è la città turistica più importante delle Marche eppure fino a poco tempo fa ci sono state soppresse le fermate dei treni a lunga percorrenza, che è una cosa incredibile, fuori dal mondo. Ci siamo ribellati insieme ad altri sindaci e per l’estate abbiamo ottenuto la fermata degli Eurostar, è poco ma è qualcosa. Quando ci sono da fare elogi però io li faccio. Una cosa che ci fa molto piacere è avvenuta stamane. Spacca in persona mi ha comunicato che è stata nominata all’interno di Film Commission della regione Marche, l’assessore Margherita Sorge. Essere dentro con l’assessore al turismo per noi ha una grande valenza. Quando Spacca fa delle cose straordinarie per la regione e per la città io gliele riconosco, sia in privato che in pubblico. Mi riferisco ad esempio alla promozione, con lo spot di Dustin Hoffman. I costi sono stati alti, ma l’importante è quello che torna. Siccome è tornato tanto, io gli ho detto, Spacca grazie! Ma è da sottolineare la grande capacità che ha avuto il presidente nel riuscire a portare qui lo sceicco degli emirati arabi. Molti non ricordano che questo sceicco si rifiutò di incontrare Berlusconi, Spacca invece lo ha ricevuto e lui è stato ricevuto da Spacca. Ciò beneficerà molto le nostre industrie, come la straordinaria intuizione della Macro Regione. Quindi io, ripeto, non ho un rapporto di fedeltà su questo, gli vorrei dire bravo su tutto, ma su San Benedetto non faccio sconti a nessuno.
10- Come prevede si concluderà la situazione sanitaria dell’Area Vasta 5? Ospedale Unico? Divisione dei compiti con Ascoli? O con il trasferimento completo ad Ascoli con la riduzione del nostro ospedale a pronto soccorso? Su quest’ultima ipotesi non solo ci sarebbe la contrarietà mia, ma dovrebbero passare sul mio corpo e io sono uno che vende cara la pelle, quindi questa la scartiamo. L’ospedale unico sarebbe la soluzione vera. Spacca ha detto, e io fino a prova contraria gli voglio credere, “stiamo lavorando per avere entro 5 anni cinque ospedali unici nella nostra regione”, ossia un ospedale per provincia. A San Benedetto e ad Ascoli l’unico ospedale della provincia che si può prospettare è l’ospedale unico. Oggi noi ne abbiamo due di ospedali e dobbiamo ragionare come se ne avessimo uno unico. Non è facile, ma qui d’altronde ci sono direttori che vengono a svolgere questo lavoro e sono anche pagati bene per farlo e quindi non hanno bisogno di consigli. Io sono stato recentemente nominato presidente di Area Vasta 5 e ne sono grato. Spero di farlo al meglio con la collaborazione di tutti. In programma abbiamo incontri con tutti, dai sindacati ospedalieri alle associazioni ai dirigenti fino alle case di cura. Questo per me è un lavoro e un impegno ulteriore pesante ma lo faccio perché in politica o ci metti la passione o niente, perché non puoi pensare di farlo per i soldi. Lo stipendio del sindaco di San Benedetto è di 2.280 euro al mese per 12 mesi, che sono tanti rispetto a chi un lavoro non ce l’ha o a un precario. Però posso garantire che se uno dovesse lavorare in base allo stipendio ad una certa ora si fermerebbe. Per me però è una passione e un impegno, e l’impegno lo porto avanti al di fuori dell’indennità.
11- L’inserimento della Tassa di Soggiorno e l’aumento dei parcheggi a pagamento (nel numero e nel prezzo) danneggeranno il turismo? Io credo di no. Sono stato ad Ascoli qualche giorno fa per incontrare il sindaco. Ho parcheggiato in corso Mazzini e ho pagato 1,65 euro ad ora. Se vado a piazza Stamira ad Ancona, pago 2 euro ad ora e fraziona, quindi se ritardo 5 minuti pago 4 euro. Quando vado a trovare mio figlio a Milano pago 5 euro. Insomma ovunque giri paghi. Noi viviamo nel paese dove abbiamo il lungomare più bello d’Italia, probabilmente non è vero, ma siccome ci sentiamo al centro del mondo lo diciamo. Se io vengo al mare e voglio parcheggiare in riva al mare, perché quando parcheggi sul lungomare sei in riva al mare, ma che cosa c’è di cosi scandaloso se io ti chiedo di pagare 0,75 euro ad ora?ossia 3 euro per mezza giornata e 7 euro per la giornata intera, per stare in una situazione di privilegio? Se io poi sono disposto a camminare, esagerando per 200 metri, riesco a trovare tutti gli stalli che voglio e posso andare al mare tranquillamente. Se si vuole trovare uno stallo bianco lo si trova senza problemi. Il colmo è che i turisti ci ringraziano. Prima di inserire i parcheggi a pagamento il lungomare era occupato dai gestori degli stabilimenti e da quanti ci lavorano e da alcuni residenti. Chi non trovava posto? Il turista che veniva da fuori. Invece adesso chi deve andare a lavorare ci va in bici o in scooter e il locale può parcheggiare tranquillamente negli stalli bianchi che sa dove sono posti. Il turista, se vuole, ha un posto in prima fila ad una cifra che non si paga in nessun posto della regione Marche. So che in molti posti non si fanno pagare, ma so anche che questi soldi verranno utilizzati per riqualificare con un intervento da circa 10 milioni di euro, il lungomare. Di certo con questi soldi non faremo Bunga Bunga.
12- Si è tanto discusso e tutt’oggi si discute sulla questione gas. I suoi oppositori la accusano di avere una posizione poco chiara, come replica? I miei oppositori mi accuserebbero a prescindere. Io questa città la vivo molto di più di quelli che parlano a nome e per conto del popolo. Tra me e loro c’è una differenza, se io andavo in giro anche prima di essere sindaco per la città, la gente mi conosce e io la conosco. Se loro vanno in giro per la città, molti di loro parlano a nome di luoghi e persone che non conoscono e che tanto meno possono rappresentare. Io ho fatto diversi incontri con i quartieri, non mi sono chiuso nel mio ufficio, io la vivo questa città. Credo anche di dire che la città tutto sommato mi conosce e, considerato che abbiamo votato un anno fa, mi vuole bene. Io ho un diverso approccio ai problemi, un approccio serio e corretto. Non dico mai questa cosa è buona di sicuro e questa cosa è cattiva di sicuro. Io sono cosciente dei miei limiti e so che non posso parlare di tutto. Non ci si deve invaghire delle idee della altre persone. Se uno dice che il mondo finisce nel 2012 e io mi invaghisco di questa idea e la ripeto, lo faccio diventare un santone. Qui la situazione è analoga. Ci sono in giro persone che hanno i loro convincimenti, io credo in assoluta buona fede, e poi ci sono altre persone che dicono altre cose. Io ho fatto una cosa banale, mentre gli altri urlavano, io ho dato un incarico ad una istituzione scientifica che ho fatto scegliere ai miei oppositori. Loro hanno scelto l’Università di Camerino che ha prodotto una relazione che abbiamo inviato nelle giuste sedi. Ma qui si ostinano a chiedere quello che loro vogliono sentirsi dire, che è una cosa diversa da ciò che è giusto. Se uno è brutto e vuol sentirsi dire che è bello, distrugge tutti gli specchi finche non trova qualcuno che glielo dice. Io ho il dovere di tutelare la salute pubblica. Sono la massima autorità sanitaria cittadina e ho sempre detto che se solo dovesse rimanere un solo dubbio sulla sicurezza sarò il primo a mettermi di traverso a costo di legarmi all’ingresso dei cantieri. Io ero a conoscenza da 40 anni che a Porto D’Ascoli si estraeva gas, mentre molti di quelli che protestano oggi neanche sapevano dell’esistenza di Porto D’Ascoli. A me è dispiaciuta una cosa, questa è gente che parla dicendo di volere il bene di San Benedetto. Io però oltre le parole vorrei vedere nei fatti queste cose. L’associazione Ambiente e Salute nel Piceno ha creato delle cartoline con immagini terrificanti di maschere a gas da consegnare ai turisti. E questi vorrebbero il bene di San Benedetto? Dopo non si sorprendano se non vado alle assemblee. Allora io dico, che se volessi garantirmi la tua presenza ad un incontro, io verrei da te a chiederti quando sei disponibile ad un incontro. No, loro organizzano gli incontri chiamano i relatori e poi mi dicono sindaco vieni. Poi se non vai dicono, aaa sindaco codardo non viene. Definitela voi questa situazione….Di certo io sono sicuro che il buon senso dei cittadini e dei turisti è molto maggiore da quello dimostrato da queste persone che godono nel vedere la città in difficoltà, perché io non me lo spiego diversamente, un autogol clamoroso.
13- Rimanendo in tema calcio, ci fa un pronostico su Italia-Germania e un commento su Balotelli? Io ho vissuto per fortuna dalla mitica sfida del 4 a 3 in avanti, un’Italia che ha sempre battuto la Germania. Ovviamente tocco legno e faccio gli scongiuri, però noi abbiamo in più rispetto alla Germania la fantasia e la creatività ed inoltre nei momenti di difficoltà sappiamo venire fuori. Andatevi a rivedere quel 4 a 3, perché io sono convinto che noi potremmo ripetere questa cosa. Balotelli non gli perdonerò mai una cosa, si è tolto la maglia dell’Inter e l’ha buttata a terra. E’ un gesto molto brutto qualunque fosse stata la sua maglia. Però quando riesce a governare i suoi momenti di follia, riesce a fare delle cose inimitabili è genio e sregolatezza. Mi sembra che però Prandelli stia riuscendo a governarlo molto meglio.
14- Sempre sul calcio: come vede la situazione della Samb? Si presenterà alla conferenza indetta da Pignotti e Bartolomei? Non lo so. Intanto perché vale la stessa regola detta sopra, inoltre perché venerdì ho una quantità di incontri che rendono difficile la mia presenza. Io però penso che prima o poi romperò il mio silenzio con la samb. Nel senso che io credo di avere la pazienza di Giobbe, però anche Giobbe prima o poi se la finisce. Io non sono disposto a farmi tirare i capelli anche perché ne ho pochissimi. Il rapporto tra comune e samb deve essere un rapporto serio, costruttivo e corretto, nei momenti di difficoltà non ce la possiamo prendere con il comune. Io ho assistito all’ultima trattativa, di cui in teoria non so niente e sperò sia stata fatta la cosa migliore per la Sambenedettese. Io ho la Samb nel cuore ma non per modo di dire e non se vado tutte le domenica alla partita o alle trasferte, perché io come non sono per la spettacolarizzazione della fede non sono neanche per la spettacolarizzazione del tifo. Ma la fede c’è. Io però devo anche tutelare la città. In passato sia io che altri sindaci dietro di me, se fossimo andati dietro le richieste di alcuni presidenti e anche dalla piazza avremmo svenduto buona parte della città, ma per fortuna abbiamo resistito ed oggi abbiamo qualcuno che è fuggito da questa città e una situazione che ancora resiste. La Samb tutte le volte che l’abbiamo potuta aiutare l’abbiamo aiutata direttamente e indirettamente. Ad una città che ti sta aiutando molto, tu non puoi dire o mi dai quello che voglio o io vado in un’altra città e poi il giorno dopo mi arriva la richiesta per lo stadio ai fini del campionato. Io vorrei che in pubblico si abbia il coraggio di dire ciò che si dice in privato. Oppure visto che non si è obbligati a parlare, si possono anche non dire delle cose, ma poi ci vorrà un triplo salto mortale per recuperare. Molte cose quando si compiono rimangono nell’anonimato e va bene cosi. Quando una persona è chiamata ad amministrare deve fare la formica non la cicala. Noi abbiamo una convenzione con la Sambenedettese dove, a fronte di una concessione di 25 anni dello stadio loro si impegnavano a fare dei lavori. Allora io dico come mai ad oggi non si sono completati i lavori? Io lo chiedo alla sambenedettese perché la convenzione l’ho fatta con lei e mi fermo qui.
15- Domanda del lettore Lorenzo sulla Picenambiente – perché non migliorare il servizio presso la sede? Bisogna ricordare al lettore che la Picenambiente è una società mista a capitale pubblico e privato. Il comune ne detiene il 19%. Quindi bisogna rivolgersi all’amministratore delegato. Comunque sia rappresenterò questa cosa come socio al 19%.