L’inaugurazione è stata l’occasione restituire al pubblico alcuni affascinanti oggetti antichi appartenuti sia al Santo monteprandonese, sia al missionario francescano, Mons. Eugenio Massi, deceduto in Cina durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.
Per quanto riguarda gli oggetti appartenuti a San Giacomo della Marca, le sue vesti e alcuni suoi paramenti sono esposti in una nuova e suggestiva teca, a seguito del minuzioso e attento lavoro di recupero e di restauro svolto dall’esperto personale dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze – settore tessile.
L’altra nuova teca espositiva contiene i preziosissimi paramenti sacri di fattura cinese appartenuti a Mons. Eugenio Massi. Si tratta di vere e proprie opere d’arte in cui i ricami con fili d’oro richiamano alla nostra memoria gli inconfondibili motivi artistici di derivazione orientale.
All’inaugurazione ha partecipato anche il Sindaco Stefano Stracci che ha ricordato che nella fede, nelle testimonianze di San Giacomo e Mons. Eugenio Massi, è possibile individuare un vero genius loci di Monteprandone.
Il Sindaco ha poi ringraziato lo scultore Emidio Sturba che ha donato al Santuario una sua opera, già esposta alla Biennale d’arte sacra dedicata al tema della Resurrezione.
“Questo Santuario rappresenta il luogo in cui mi reco abitualmente per alimentare il mio spirito – ha dichiarato Sturba – è con piacere dunque che dono l’opera al Convento”.
L’esposizione del museo è stata a cura dello storico e critico d’arte Massimo Papetti mentre l’opera di Sturba è stata introdotta dal Professor Giuseppe Bacci del Museo Stauros. Il Comune ringrazia inoltre la Dottoressa Paola Di Girolami, direttrice della rete diocesana intercomunale dei Musei Sistini, per l’impegno e la passione profusi. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla sinergia tra Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone Montalto, Comune di Monteprandone e Santuario di San Giacomo della Marca che di comune accordo hanno contribuito economicamente con quote uguali alla spesa totale del nuovo allestimento che ha visto anche il determinante contributo dello sponsor Picena Zinc di Centobuchi.