SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’incontro con Don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana”, svoltosi venerdì 20 luglio presso la “palazzina azzurra” di S.Benedetto del Tronto, è stato uno dei momenti forti e qualificanti delle celebrazioni che il nostro settimanale “l’Ancora” sta portando avanti in questo anno trentennale della sua esistenza.
Prima di iniziare la serata è stato donato a Don Antonio un opera dall’artista di Grottammare Patrizio Moscardelli (il silenzio, per saperne di più sull’opera clicca qui).
Davanti ad un pubblico numeroso ed attento, don Antonio, dopo il saluto di Mimmo Minuto della libreria “la Bibliofila” e di Pietro Pompei, direttore de “l’Ancora” che ha portato anche il saluto del Vescovo, impegnato nel pellegrinaggio a Lourdes con gli ammalati, ha risposto alle domande di Simone Incicco, capo redattore del settimanale diocesano.
L’interlocutore, con l’irruenza propria dei giovani, prima di passare a domande riguardanti la situazione critica in cui si dibatte la nostra nazione e il ruolo dei cattolici nella politica, ha invitato don Sciortino a spiegare le motivazioni che hanno portato molti e in particolare molti cattolici che hanno preferito non partecipare, ad accusare la rivista che Lui dirige, di essere di sinistra e addirittura comunista.
Don Antonio non ha cercato giustificazioni o di controbattere tale ingiusta e iniqua accusa, ha parlato dei contenuti di una rivista che è vicina ai poveri ed agli afflitti con un linguaggio preso dal Vangelo. “È un’umanità – ha detto – che spesso viene calpestata e che non ha voce, e noi, in quanto cristiani e particolarmente cattolici, abbiamo il dovere di difendere e di fare ascoltare”.
Purtroppo siamo stati governati negli ultimi decenni da una classe politica che ha ignorato il bene comune, senza che i molti cattolici, presenti nei vari partiti, fossero in grado di far sentire la loro presenza. “Anonimi” li ha chiamati, e pertanto “afoni”. È stata sempre più importante la “poltrona”. La politica che non ha seri progetti e va avanti con le calunnie, non ha trovato modo migliore per tentare di farci tacere che insozzandoci, così come hanno fatto con il Direttore di “Avvenire”.
E qui don Sciortino non è stato tenero con i giornalisti, passivi di fronte ad una classe politica arrogante, incapaci di replicare specie attraverso i mezzi di comunicazione come la televisione, per cui il cittadino è portato ad ascoltare sempre una sola versione dei fatti.
Ha parlato di “idoli” che si sono fatti nell’ambito politico, di fanatismo anche nell’ambito religioso, per cui non è facile portare avanti un dialogo. Molti accusano “Famiglia Cristiana” senza neppure leggerla, perché l’opinione pubblica si forma con lo stillicidio giornaliero di mezzi comunicativi in mano a pochi. “Oggi, molta parte della crisi che stiamo soffrendo – ha detto don Antonio – è colpa di questa forma educativa”.
Occorre tornare ad educare come ci ha invitati la CEI nell’esortazione scritta per i prossimi dieci anni.
… Il resto dell’articolo, lo troverai sul prossimo numero del settimanale L’Ancora da sabato 28 luglio in tutte le parrocchie della Diocesi.
Ringraziamo Mimmo Minuto della Bibliofila per l’aiuto nell’organizzazione dell’incontro e soprattutto il Direttore Don Antonio Sciortino per la disponibilità, la sua passione e per averci ricordato cosa vuol dire essere Cristiani nella società.