BRASILE – Ancora trecentocinquantacinque giorni e poi a Rio de Janeiro (23-28 luglio 2013) si aprirà l’edizione numero 28 della Giornata mondiale della Gioventù. Un evento che per la seconda volta torna in America Latina, nel 1987 toccò a Buenos Aires, dove l’attesa cresce sempre più. La spiaggia di Copacabana farà da sfondo alla cerimonia di accoglienza di Benedetto XVI e alla Via Crucis mentre la base aerea di Santa Cruz ospiterà la Veglia e la messa conclusiva. Domenica 29 luglio, il Pontefice, al termine dell’Angelus ha parlato della Gmg come di “una preziosa occasione per tanti giovani di sperimentare la gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa e di vivere la fede” ed ha espresso il suo ringraziamento agli organizzatori, “impegnati a preparare con solerzia l’accoglienza ai giovani che da tutto il mondo prenderanno parte a questo importante incontro ecclesiale”. Anche le diocesi italiane si stanno mobilitando per la Gmg, le cui iscrizioni dovrebbero aprirsi a breve. Inoltre, è da poco tornata dal Brasile una delegazione della Cei. Scopo del viaggio preparare l’arrivo dei giovani italiani e metterne a punto i vari aspetti tecnici e logistici. Daniele Rocchi, per il Sir, ne ha parlato con don Domenico Beneventi, del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg), che ha fatto parte della spedizione che ha toccato, oltre a Rio, le diocesi di San Paolo, San José dos Campos, Mogi das Cruzes e Campinas.
Qual è stato lo scopo di questa visita?
“In Brasile abbiamo incontrato il Comitato organizzatore locale (Col) ed abbiamo messo a punto una collaborazione anche in vista della Settimana Missionaria che precederà la Gmg. Quattro i punti focali del programma della Settimana che si basa su una parte formativa, una di azione sociale, una culturale ed una missionaria. Tutti i giovani che arriveranno in Brasile conosceranno le realtà ecclesiali locali, che sono molto vive e belle per fede e comunione, avranno momenti di formazione con a tema l’incontro tra giovani e Cristo, e saranno impegnati in opere sociali nel campo del disagio dei giovani, del loro recupero nelle carceri, nelle comunità di accoglienza per tossicodipendenza con una conseguente attività missionaria”.
La Settimana missionaria sostituisce i Giorni nelle diocesi, i gemellaggi delle Gmg precedenti…
“La Settimana missionaria credo rappresenti un’evoluzione ed una maturazione nel percorso delle Gmg che vogliono essere un’esperienza di fede, di incontro ma anche di condivisione. Un aspetto da ribadire anche alla luce del prossimo Anno della Fede”.
Si può ipotizzare un numero dei giovani italiani alla Gmg di Rio de Janeiro?
“Credo sia presto per fare previsioni. Un riferimento possibile potrebbe essere la Gmg di Sidney del 2008, dove i nostri giovani furono sedicimila. Le iscrizioni non sono ancora aperte e non sappiamo nemmeno come la crisi economica potrà influire sulla partecipazione. Tuttavia spero che a favorirla possano essere i tanti missionari italiani che operano in Brasile e che potrebbero aiutare i giovani delle loro diocesi di provenienza a trovare la giusta accoglienza”.
Come in altre edizioni, anche a Rio sarà allestita Casa Italia?
“Certamente e sarà un punto di riferimento logistico, organizzativo ed anche pastorale aperto a tutti i nostri giovani che vogliamo, in tal modo, accogliere ed accompagnare. Nel corso della nostra visita a Rio abbiamo individuato delle strutture idonee ad accoglierla ma opereremo una scelta in base a quello che il Comitato organizzatore locale deciderà circa la dislocazione delle presenze italiane in città. La vorremmo, infatti, vicino ai nostri giovani ed ai loro alloggi. Quest’anno, poi, per evitare le difficoltà di spostamento all’interno di Rio, i luoghi delle catechesi saranno vicini alle strutture di alloggio. Una volta che avremo queste informazioni decideremo dove allestire Casa Italia”.
Altra nota tradizionale della presenza italiana alle Gmg è la Festa degli Italiani. Ci state pensando?
“Stiamo lavorando per realizzarla. E’ desiderio dei vescovi italiani offrire un momento di incontro con i nostri emigrati in Brasile, e a Rio ce ne sono tantissimi. Con il Comites, il comitato degli italiani all’estero, abbiamo visto che tipo di collaborazione avviare anche per Casa Italia”.
A meno di un anno dall’inizio diventa particolarmente importante la preparazione per Rio. Cosa pensate di fare?
“La preparazione alla Gmg riguarda non solo chi parte ma anche chi resta in Italia. E’ nostra intenzione incentivare l’organizzazione di eventi in Italia, una sorta di Gmg parallela. Abbiamo per questo proposto un cammino comune che prepari all’incontro con Benedetto XVI. Un itinerario in cui si riflette sul tema della Gmg “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, sviluppato sia nei suoi aspetti biblici che nelle buone prassi. Il tutto verrà condiviso all’interno del sito italiano della Gmg, www.gmgrio2013.it, dove saranno disponibili anche tutte le informazioni legate a iscrizioni, quote, accoglienza. Il cammino dovrà essere comunitario così che il patrimonio di ognuno sia quello di tutti”.