Di Mariana
GROTTAMMARE – Quest’anno, il 20 e 27 maggio è toccato a noi di III elementare. Ed ora siamo qui a descrivere le emozioni, l’impegno e la gioia che abbiamo provato allora. Non vogliamo, come si fa sempre in questi casi, descrivere solo l’intensità di quei giorni: certo c’è stato sudore e fatica, ma è stato anche gratificante vivere quei momenti. Vogliamo invece, prendendo spunto da un racconto ” antico ” di un bambino di Prima Comunione di “altri tempi”, spostare l’attenzione su altro. Quel bambino ricorda così:
“Dopo aver atteso con ansia e trepidazione, quel fatidico giorno, ricevemmo il sacramento dell’Eucarestia. All’uscita della chiesa, mia madre ed io ci recammo da Santino perchè ci portasse con la sua mitica FIAT 1100 bianca dal fotografo a Bagnara, per immortalare quel giorno di festa. Mentre passavamo davanti alla sua casa una donna del paese ci fermo’ e chiese a mia madre se potevamo dare un passaggio e lei e sua figlia, così anche la sua bambina avrebbe potuto farsi le foto. A malincuore mia madre le fece salire, non immaginando il bellissimo regalo che mi stava facendo, perchè quella ragazza, una mia compagna di classe, era colei che a quel tempo mi faceva battere il cuore. La madre della ragazza salì davanti, mentre lei si sedette dietro con noi, proprio dalla mia parte. Io col mio vestito grigio chiaro riciclato e lei tutta vestita di bianco, sembravamo una coppia di giovani sposi diretti all’altare. Non posso descrivere la mia felicità nel trovarmi accanto alla mia amata. Dal fotografo facemmo le foto. Purtroppo finì tutto troppo in fretta e tornammo a casa. Avrei voluto che il viaggio non finisse, che durasse piu’ a lungo. Di quel giorno e del rito religioso ho vaghi ricordi, quasi sbiaditi, ma del mio viaggio fino a Bagnara con la ragazza del mio cuore, ancora oggi, nonostante sia passato oramai troppo tempo, serbo un dolce e tenero ricordo.”
Certo, un episodio che ci porta indietro nel tempo, ma ancora così attuale. Ieri come oggi dei bambini piccoli come quelli in età di Prima Comunione non riescono a cogliere il “mistero” dell’ Eucarestia: un corpo e sangue che si fanno pane per tutti . Oggi come ieri i bambini spostano l’attenzione su cio’ che è secondario: i regali, la cerimonia, il vestito e perchè no, come quel bambino di allora, alla bambina vestita di bianco seduta al suo fianco per la quale prova un tenero sentimento di affetto. Ma va bene così, siamo sicuri che Gesù sa apprezzare anche le loro distrazioni e li aspetta; col tempo questi bambini sbadati e spensierati, per Sua grazia, sapranno diventare uomini maturi e consapevoli.
Un caloroso abbraccio a voi bambini, ed un ringraziamento per i momenti di felicità che abbiamo condiviso in quest’anno trascorso insieme.
I catechisti di III elementare.