SANTIAGO – Pubblichiamo l’articolo inviatoci in redazione a firma di Mariagrazia Salvi e Simone Galieni del Clan Jonathan del gruppo Scout Grottammare 1
“Domenica 12 Agosto ore 08.00, condizioni meteorologiche: ottime! Luogo d’incontro: la nostra amata piazza S.Pio V.
Tutti presenti all’appello.. Eccoci! Siamo pronti a partire e a rischiare la strada! Il gran giorno, dopo tanta attesa e tanta preparazione, è finalmente arrivato.
Noi, undici giovani, Rover e scolte del Clan Jonathan del gruppo scout Grottammare 1, accompagnati dai nostri capi Stefano, Cristina e Peppe, con la benedizione del Signore e con il saluto amorevole dei nostri cari, abbiamo dato inizio ad una nuova, emozionante e senza dubbio indimenticabile avventura.
Fazzolettone al collo e zaino in spalla, abbiamo lasciato la nostra città, le nostre famiglie e le nostre certezze, per circa dieci giorni, per “staccare la spina”, dalla solita vita e dalle futili routine che spesso ci circondano, per partire alla volta di Santiago de Compostela, cittadina spagnola che, nonostante sia situata sul nostro stesso 43° parallelo, rappresenta un mondo a sé … Luogo in cui più di mille anni fa un eremita vide cadere una pioggia di stelle sulla tomba di San Giacomo Apostolo e ancora oggi meta di milioni di pellegrini ogni anno!
Sembra quasi difficile poter scrivere nero su bianco tutte le emozioni, le sensazioni, i colori, i profumi .. insomma … tutti i singoli momenti che abbiamo potuto assaporare, passo dopo passo, lungo i 115 Km che da Sarria ci separavano dalla cattedrale il primo giorno! Eppure è praticamente impossibile riuscire a dimenticarli!
Anche se la strada è stata lunga e la fatica si è fatta spesso risentire, i piccoli momenti di nostalgia e gli ostacoli incontrati durante il cammino non sono stati nulla rispetto a tutti i meravigliosi ricordi che ora abbiamo impressi nella mente e nel cuore.
Non capita tutti i giorni di mettere un piede davanti all’altro e veder scorrere al proprio fianco con la coda dell’occhio, il numero dei Km mancanti diminuire sempre di più. Tra i sassi e l’asfalto, sentire il passo del vicino, più o meno lungo del tuo, a farti compagnia. Vedere campi di granturco e di grano che si muovono al ritmo del vento, nella natura che ti circonda. Il sorriso dei pellegrini che, giunti da tante parti del mondo, condividono con te questa strada, la cambiano, la rendono ancora più speciale, con il loro saluto e con la loro gioia .. mai stanchi né affaticati, mai visti ma conosciuti da sempre, tutti con lo stesso obiettivo, tutti dietro a quella freccia gialla che rende unico il cammino, tutti con le mani e i cuori aperti per aiutare ed essere felici allo stesso tempo!
E poi ancora.. le ultime stelle nelle prime ore del mattino, quando svegliarsi è difficile ma l’aria fresca facilita i sali-scendi del sentiero, i momenti di preghiera, le foto, gli accoglienti paesini incontrati di volta in volta, i simpatici rifornimenti dei pellegrini lungo la strada con frutta e acqua che alleggerisco la stanchezza!
Doni ineguagliabili, momenti d’incontro con gli altri e .. perché no?! Anche con noi stessi! Pensieri, riflessioni, chiarimenti.. hanno favorito di certo la crescita di ciascuno nell’impegno educativo, nella disponibilità al servizio verso il prossimo, nello sforzo di maturare delle scelte per la vita. Hanno permesso di incrementare la nostra fede e, soprattutto, hanno reso ancora più forte e unita la nostra comunità! Una comunità fatta da persone diverse, di età diverse, di storie diverse .. una comunità che nonostante tutto è la forza del nostro cammino … una comunità che, unita, con il sorriso che fa fare il doppio di strada di un brontolio è riuscita a raggiungere la sua meta!
La felicità nel vedere quella cattedrale, così imponente, così desiderata, circondata dai volti incontrati nei giorni trascorsi .. Rimane per noi il ricordo più grande di questi fantastici momenti, il simbolo della nostra testimonianza come pellegrini e come scout.
E cosi al termine del nostro viaggio, dopo aver depositato davanti al sepolcro del Santo le preghiere, le intenzioni e i ringraziamenti personali e dei nostri parrocchiani, siamo tornati, stanchi ma con qualcosa in più di prima: la consapevolezza che, con la buona volontà e soprattutto con l’aiuto di Dio, possiamo raggiungere traguardi sempre più lontani, senza paura del domani … Gettando il cuore oltre l’ostacolo!”