REGIONE MARCHE – Lavoro e occupazione, sanità e riordino delle Province. Sono questi gli argomenti che ha affrontato la Giunta regionale nella prima riunione dopo la pausa estiva. Un incontro che è servito a fare l’agenda dei lavori e a focalizzare i temi caldi che saranno all’ordine del giorno per il prossimo autunno.
Il lavoro. Sulla scia dei dati preoccupanti che riguardano l’occupazione, sia a livello nazionale che regionale, e in particolare quella giovanile, “la Regione – ha detto il presidente Gian Mario Spacca – continuerà il suo impegno per favorire le opportunità necessarie per la coesione sociale e il benessere della comunità. In tal senso, come era stato annunciato già lo scorso giugno, si sta lavorando per inserire nel prossimo assestamento di bilancio un progetto speciale finalizzato al sostegno dell’occupazione giovanile”.
Altro tema affrontato, la sanità, alla luce delle novità contenute nella proposta di riforma sanitaria voluta dal ministro Balduzzi, tra cui emerge quella che coinvolge i medici di medicina generale, con i quali, come è stato evidenziato nel corso della riunione di Giunta, va avviato un confronto che tenga attentamente in considerazione gli stretti vincoli di bilancio che definiscono la programmazione sanitaria regionale.
Infine il riordino delle Province, materia contenuta nell’articolo 17 del decreto governativo sulla “Spending review”. “La Regione Marche – ha dichiarato Spacca – sta valutando la questione molto attentamente attraverso il lavoro dei nostri esperti in materia costituzionale di cui stiamo attendendo le valutazioni e i pareri richiesti”.
Esistono margini di tempo, infatti, per la presentazione di un eventuale ricorso – la scadenza è fissata al 15 ottobre prossimo – e quindi per affrontare compiutamente e razionalmente l’argomento. In ogni caso, è necessario attendere il pronunciamento del CAL (il Consiglio delle Autonomie Locali), a cui lo stesso articolo 17 del decreto sulla Spending review ha assegnato il compito di proporre un’ipotesi di riordino delle Province, nel rispetto dei parametri fissati dal Governo, ossia i 350.000 abitanti e i 2.500 kmq. di estensione.
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