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Antonio Socci e la morte del Cardinale Martini

MILANO – I mezzi di informazione, molti intellettuali e leader religiosi stanno ricordando in queste ore con commozione la figura del Cardinale Carlo Maria Martini scomparso ieri. Oltre a questi elogi si è aggiunta anche qualche critica. La più severa è venuta dalle colonne di “Libero” ad opera dello scrittore cattolico Antonio Socci, (leggi l’articolo) noto al pubblico per aver scritto libri di pregio come “Inchiesta su Gesù” e ”La guerra contro Gesù” nei quali ha brillantemente sostenuto, con argomenti razionali, la storicità dei vangeli.

Socci nei suoi libri si è sempre opposto a quella corrente di pensiero, abbastanza diffusa fra coloro che si occupano di studi biblici, che relativizza la storicità dei vangeli relegando gli avvenimenti biblici nell’ambito del mito. Secondo Socci anche il Cardinale Martini ha sostenuto questa corrente e per questo fra i due non è mai corso buon sangue (La guerra contro Gesù, pagg 404-405).

Ma l’origine dell’astio fra il giornalista e il cardinale, come ricorda Socci nel suo articolo, risale al 1987, quando l’allora arcivescovo di Milano chiamò  lo scrittore e altri due colleghi per chiarire alcune tesi che avevano esposto contro degli intellettuali cattolici di orientamento progressista. Lo scrittore toscano mette in risalto come il suo caso sia stato l’unico episodio di un processo canonico a carico di laici dopo il Concilio Vaticano II ed evidenzia la presunta ambiguità della tolleranza del Cardinale che, a suo dire, mentre dialogava con tutti,  processava laici che si prefiggevano di difendere la Chiesa.

Socci non ha mai mandato giù questa vicenda e non ha risparmiato colpi bassi al Cardinale che ora non può più ribattere. Lo scrittore rimprovera al defunto porporato di essersi accaparrato gli elogi del mondo e citando Lc 6, 24-26 (Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi) sottolinea che in tal modo il cardinale Martini si è allontanato dalla logica evangelica. Eppure Socci, da buon conoscitore della Sacra Scrittura, dovrebbe sapere che nel libro degli Atti si dice che i primi cristiani godevano della stima e della simpatia di tutto il popolo e dovrebbe comprendere da ciò che il plauso o la disapprovazione del mondo non dicono nulla sulla  bontà e sull’operato delle persone.

In questo articolo, che segna una indubbia caduta di stile nella sua produzione, Socci si è voluto accodare a quello stuolo di cattolici che vogliono essere sempre e comunque antitetici al mondo e che a volte cercano maggiormente l’ostilità verso di esso piuttosto che la Verità. Si domanda infatti lo scrittore: “Chi ricorda qualche vibrante pronunciamento di Martini che contraddiceva le idee politically correct?”

Le opinioni di Socci sono state respinte dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi che durante la trasmissione “A sua immagine” andata in onda ieri ha affermato: “Presentare il cardinale Martini come un contestatore della dottrina ufficiale della Chiesa è una lettura fatta in una prospettiva di superficialità estrema”.

Anche il popolo del web ha espresso disapprovazione nei confronti di Socci, talvolta in modo aggressivo, esagerato e del tutto inaccettabile. Riportiamo qui alcuni dei commenti più pacati e condivisibili. Ad esempio Fiorerosso Fiore ha scritto: “Hai scelto il momento sbagliato per essere audace, ci sono momenti che per delicatezza bisogna rispettare, prima era meglio del dopo”; Marianna Melis ha invece ironicamente commentato: “Lei Socci è molto bravo. Ha capito che il modo migliore per attirare utenti su fb è mettere contro qualcuno o qualcosa. Però è arrivato almeno secondo perché da tanti anni il metodo è di Maria De Filippi in alcuni suoi programmi (molto educativi???). Non mancano comunque i fan di Socci che gli esprimono solidarietà e lo lodano per il suo “coraggio”

Forse Socci avrebbe dovuto lasciare a Qualcun Altro il compito di giudicare l’operato del Cardinal Martini ben sapendo che chiunque, secondo l’espressione di Sant’Ambrogio, si può avvicinare a Dio dicendo: “Signore, se non mi posso appellare alla tua giustizia, mi appellerò alla tua misericordia”