“Il primo doveroso chiarimento – ha detto in apertura Donati – è che alla Giunta regionale preme la salute pubblica e la salvaguardia ambientale. Voglio richiamare quindi alla massima sinergia, perché con tutti i livelli istituzionali si possa giungere a dare risposte certe al mutato quadro energetico che fortemente incide sul contesto territoriale e ambientale. E sottolineo che la Green Economy, oltre ad essere un dei punti fondamentali del programma del Governo regionale, rappresenta anche la fonte di sviluppo e occupazionale più significativa in questo momento di lacerante crisi economico-sociale”.
“Allo stato attuale – ha proseguito l’assessore – sono stati autorizzati 20 impianti di biogas dislocati tra le province di Pesaro, Ancona, Macerata e 1 sola a Fermo, mentre sono sospese le autorizzazioni riguardanti Monsano e Potenza Picena. Per quanto riguarda gli impianti a biomasse su tutto il territorio regionale sono 10. L’azione dell’assessorato è improntata alla massima trasparenza e l’attività degli uffici si è concentrata nella valutazione degli iter autorizzativi, tutti facenti riferimento al quadro normativo vigente, tenendo presente gli obiettivi che la Regione Marche, come le altre regioni italiane, è chiamata a raggiungere entro il 2020, secondo gli impegni assunti nei confronti della Comunità Europea, il cosiddetto Burden Sharing che è pari al 15,4%”.
“Con la delibera regionale – ha concluso Donati – il quadro di riferimento tecnico-procedurale appare ancora maggiormente regolamentato e quindi controllato con alcune indicazioni aggiuntive agli uffici che per la verità già prima richiedevano l’applicazione di particolari accorgimenti, quale la copertura delle biomasse stoccate per evitare esalazioni odorigene e l’introduzione di elementi tecnologici per abbattere le emissioni di ossidi. E’ ancora più evidente, quindi, l’impegno a garantire il rispetto della salute e dell’ambiente, torno a sottolinearlo”.
Gli impianti a fonti rinnovabili presentano in genere un basso impatto soprattutto per quel che riguarda le emissioni inquinanti in atmosfera. Così anche gli impianti a biomassa e biogas, dove c’è un processo di combustione, i tecnici dicono che l’impatto ambientale è bassissimo e va considerato nel suo ciclo completo; gli impianti a biogas da biomassa che sono stati autorizzati di recente non fanno eccezione; essi sono infatti caratterizzati da un contenuto impatto visivo (altezza di circa 10 m da terra), emissioni gassose bassissime considerato che si brucia un combustibile gassoso costituito da metano di origine biologica che, come è noto agli esperti, è il combustibile più ecologico che conosciamo e quasi esenti dall’emissioni di polveri tanto che la normativa ambientale non prevede alcun valore limite da rispettare.