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Le iniziative a favore degli immigrati nella Regione Marche

REGIONE MARCHE – Iniziative di sostegno all’integrazione sociale, all’intercultura e all’istruzione scolastica; gestione dei centri di servizi, degli sportelli informativi e dei centri di prima e seconda accoglienza; interventi per le famiglie disagiate; tutela dell’associazionismo e sostegno al progetto di riqualificazione del quartiere Hotel House di Porto Recanati. Sono queste le aree di intervento prioritarie per il 2012 del Programma regionale degli interventi a sostegno dei diritti e dell’integrazione dei cittadini stranieri immigrati che la Giunta regionale ha inviato alla Commissione consiliare competente per la richiesta di parere prima dell’approvazione definitiva.

Le risorse disponibili ammontano complessivamente a € 450.000,00 di cui 430.000,00 da assegnare agli Ambiti Territoriali Sociali e i restanti 20.000,00 all’ATS n. 14 per l’implementazione del progetto rivolto all’Hotel House.

“Sono interventi prioritari – spiega l’assessore regionale all’Immigrazione, Luca Marconi – perché sostenere l’integrazione degli immigrati regolarmente soggiornanti, costruire relazioni positive con gli autoctoni, tutelare le differenze, assicurare pari opportunità di accesso ai servizi, prevenire situazioni di emarginazione, significa governare in maniera responsabile il fenomeno migratorio”.

I dati ISTAT sulla popolazione straniera residente nelle Marche al 1° gennaio 2011 indicano una presenza di 124.917 cittadini non comunitari, di cui 64.092 sono uomini e 60.825 donne, con una maggiore incidenza nelle classi di età 25-29 (13.084), 30-34 (15.063), 35-39 (14.988). 

Con il  Programma annuale regionale si sostengono le azioni degli enti locali ricompresi negli Ambiti Territoriali Sociali, volte a sostenere la progettualità delle realtà associative con sede nelle Marche, che si occupano prevalentemente di tematiche attinenti l’immigrazione, e a garantire alle famiglie di immigrati il diritto all’inserimento e integrazione nel nuovo contesto sociale, con particolare riferimento ai nuclei con un elevato indice di disagio socio-economico; il  diritto  all’integrazione,  all’educazione   interculturale,   all’inserimento  scolastico per minori immigrati; il diritto della presenza legale sul territorio, allo scambio tra culture, alla mediazione culturale, attraverso la rete dei Centri Servizi e degli Sportelli Informativi; il diritto all’accoglienza alloggiativa.

“E’ necessario – spiega Marconi – informare di più la comunità, la cittadinanza nel suo complesso puntando sul coinvolgimento diretto perché si affermi una concezione dell’immigrazione come risorsa e non come rischio per la sicurezza. Bisogna anche investire e favorire il più ampio possibile l’apprendimento della lingua italiana per gli adulti, oggi prerogativa essenziale per l’integrazione. In particolare, occorre mettere a punto di strategie educative e di socializzazione, soprattutto per le nuove generazioni, in grado di trarre profitto dalla situazione multiculturale e capaci di instaurare un clima di apertura, di confronto e di dialogo interculturale. Sono infatti le giovani generazioni che rappresentano la scommessa decisiva su cui fondare una prospettiva di integrazione, anche in considerazione del ruolo fondamentale di mediazione che possono svolgere tra società di crescita e famiglia di appartenenza”.

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