SAN BENEDETTO DEL TRONTO- C’è qualcosa che non va, c’è qualcosa di sbagliato, c’è un’intero sistema bloccato, una intera generazione a rischio paralisi, una crisi non solo economico-finanziaria ma una crisi dell’animo, una mancanza di morale da parte di molti, una mancata vocazione al bene comune.
Basterebbe sfogliare un qualsiasi quotidiano, leggere notizie sul web o ascoltare i notiziari in tv per rendersi conto della situazione che attraversa il nostro paese. Una nazione che dopo la guerra era ridotta a un cumulo di macerie, ha saputo realizzare un vero e proprio miracolo economico, è caduta e si è rialzata. Siamo diventati uno dei paesi più industrializzati al mondo, una vera e propria potenza economica protagonista in Europa e nel mondo. Ma ora cosa ci sta accadendo e perché?
E’ in corso una crisi economica che inevitabilmente influisce sul nostro animo, ci tormenta e ci preoccupa. Una crisi dovuta all’inefficienza della classe dirigente degli ultimi 30 anni che pur di mantenere il potere ha concesso troppo e male, incuranti delle ripercussioni future. I nodi vengono al pettine ed è giunta l’ora di pagare dazio. Un conto salato, ingiusto soprattutto per noi giovani, chiamati a rispondere di errorri altrui…
Una crisi di ideali, valori autentici che mancano troppo spesso all’interno della mia generazione. Ci sono troppi giovani che smettono di sognare, di credere in un progetto futuro, non c’è speranza. Il Beato Giovanni Paolo II ci definiva come l’avvenire del mondo, della Chiesa, eravamo la Sua speranza! Dobbiamo avere il coraggio di andare avanti, anche con tante avversità e tanti, troppi sacrifici da superare.
Dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni,senza cedere alle lusinghe delle facili derive populiste o peggio ancor disinteressarsi della politica. So che non è facile, soprattutto in questo momento incerto, ma si sta muovendo qualcosa, il nostro paese può ripartire, questa volta senza miracoli, perché le fondamenta sono ancora buone e i presupposti per le riforme strutturali ci sono tutti. Dobbiamo camminare dritti senza cambiare direzione, sempre avanti. Noi Giovani non possiamo, non dobbiamo mollare!
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Complimenti,
Un ottimo argomento su cui discutere anche se la questione si può riassumere benissimo in una sola parola: INDIFFERENZA sia da parte degli adulti (in questo caso politici) ma anche da parte dei giovani che non sono consapevoli dell'importanza della loro opinione.
Capisco le buone intenzioni, ed ad una prima lettura non potrei che concordare e magari provare quello slancio che il redattore vuole suscitare nei giovani. Ma poi si ritorna alla vita di tutti i giorni e vedi ovunque cittadini arroccati nei loro orticelli a difendere posizioni ormai non più sostenibili. Bisogna riconoscere che lo stile di vita degli anni '80/'90, nell'attuale contesto non è più sostenibile, pertanto serve un forte cambiamento (come la natura stessa della parola crisi intende...) ma gli Italiani l'hanno capito, per questo gli effetti collaterali si riversano verso le categorie più deboli cioè i giovani. Inevitabilmente si avrà a che fare con una generazione perduta.