PROVINCIA – Altra importante novità per il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno che, dopo aver accolto, lo scorso giugno, il Capitano Eleonora Ossola – primo Ufficiale donna del Comandante di un Reparto piceno (Compagnia di Fermo) – e, proprio pochi giorni fa, il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno, Ten. Col. Vittorio De Blasio, trova oggi rafforzato il proprio vertice di comando.
A seguito dell’istituzione di un nuovo livello di staff, è infatti recentemente giunto alla sede di Ascoli Piceno il Tenente Colonnello Gabriele Miseri, la cui funzione di Capo Ufficio Comando dello stesso Comando Provinciale, raggiunta in virtù di un curriculum professionale di altissimo livello, lo colloca quale primo strategico “cardine” di ogni attività propria – sia ai fini decisionali, sia a quelli gestionali – del Comandante Provinciale, Col. t. ST Fabrizio Chirico.
Un vero e proprio ruolo “chiave”, su cui, pertanto, incombono le prime delicate scelte e decisioni connesse all’impostazione di ogni servizio operativo, all’efficienza e alla prontezza di ogni aspetto logistico e funzionale del Comando Provinciale, partendo proprio dagli ambiti della pianificazione, della programmazione e del controllo delle attività esperite da tutti i Reparti del Corpo ubicati in entrambe le province di Ascoli Piceno e di Fermo.
Di origini abruzzesi, laureato in Giurisprudenza e in Scienze delle investigazioni economiche e finanziarie, il Ten. Col. Gabriele Miseri, abilitato alla professione di Revisore ufficiale dei conti, dopo prolungate esperienze operative maturate anche nelle zone “calde” del territorio nazionale – Calabria, in particolare – è giunto presso il Comando Provinciale di Ascoli Piceno dopo una quinquennale attività di servizio prestata a Chieti, quale Comandante del locale Nucleo di Polizia Tributaria, dove ha avuto modo di distinguersi per attività di spessore che, nel loro complesso, hanno determinato la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di 1,5 miliardi di euro di ricavi sottratti all’imposizione, 20 milioni di euro di danni erariali alla Magistratura contabile e, infine, 300 persone alle Procure della Repubblica – di cui 36 in stato di arresto – per reati di diversa natura, parte dei quali correlati ai sequestri di oltre 30 Kg. di sostanze stupefacenti.