Morirono nel rogo successivo allo scontro tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo tutte le 140 persone a bordo del Moby Prince, equipaggio e passeggeri, tranne il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand.
Il 28 maggio 1998, la nave (posta sotto sequestro) affondò nelle acque del Porto di Livorno mentre era ormeggiata alla banchina; in seguito fu recuperata, per poi essere avviata alla demolizione in Turchia.
Il naufragio della Moby Prince fu la più grave tragedia che abbia colpito la marina mercantile italiana dal secondo dopoguerra.”
Fabio Urbinati “Sabato 22 settembre alle ore 9.15 si ricorderà presso l’auditorium comunale G. Tebaldini la tragedia del Moby Prince.
Un documentario realizzato dai familiari della tragedia, in particolare il film è riuscito a trasmettere il punto di vista delle famiglie che hanno trasmesso i loro sentimenti.
Noi cogliendo l’occasione di questa anteprima abbiamo voluto portare questo film a San Benedetto del Tronto, con questa proiezione vogliamo far arrivare a quante più persone possibile la storia di questa vicenda per diffondere questa memoria.
Oltre a unirci al cordoglio dei familiari, abbiamo fatto in modo di coinvolgere quanti più soggetti possibile, le forze dell’ordine, le istituzioni, le scuole.
L’appuntamento è previsto per sabato 23 settembre alle ore 9.15 presso l’auditorium comunale di San Benedetto del Tronto, inoltre sarà presente il presidente Loris Rispoli dell’Associazione 140 in memoria delle numero delle persone che hanno perso la vita in questo tragico incidente.
Nella Marche in totale ci sono state tre vittime, due di Sant’Elpidio a Mare e una di San Benedetto del tronto, Sergio Rosetti”.
Margherita Sorge “Noi siamo sempre stati presenti per onorare la memoria di tutti i caduti a Livorno. Per la prima volta in ventun’anni siamo riusciti a trasferire la manifestazione anche a San benedetto del Tronto, per ricordare a tutta la città questo evento che scosse tutti”.
Nicola Rosetti, figlio di Sergio ha dichiarato “Noi vogliamo ringraziare le istituzioni che ci sono state sempre vicine. Il messaggio che vogliamo dare alla città è di coinvolgere più giovani possibili. Spero che un giorno potremmo trasmettere la parte finale del film, in cui il regista potrà raccontare la verità su cosa è successo quella sera.”