NAIROBI – È accaduto un’altra volta e purtroppo sappiamo che non sarà l’ultima. A pochi mesi dall’attentato di luglio nel quale sono morti 17 cristiani, un altro episodio di sangue si è verificato in Kenya.
Nella mattinata di domenica 30 settembre si stava svolgendo nella chiesa di San Policarpo, alla periferia di Nairobi, una funzione religiosa, alla quale stavano partecipando numerosi bambini, quando un attentatore ha lanciato una granata provocando la morte di due bambini e il ferimento di alcune persone.
Avendo preso di mira creature innocenti, quest’atto criminale è particolarmente grave ed è vergognoso che i mezzi di informazione abbiano riportato in modo marginale la notizia.
La distrazione delle istituzioni internazionali e il silenzio dell’opinione pubblica non possono non farci riflettere sulle grandi difficoltà che vivono i nostri fratelli nella fede in queste parti del mondo e inducono a chiederci, in maniera provocatoria, se per la cultura occidentale, sempre pronta a scendere in campo per la difesa dei diritti umani, essere cristiani e di colore significhi appartenere ad una razza umana di secondaria importanza?