LORETO – Il saluto del presidente Gian Mario Spacca a Papa Benedetto XVI per la visita a Loreto.
Presidente Spacca “E’ un grande onore per le Marche accogliere Sua Santità Benedetto XVI a Loreto. Tutta la comunità regionale si stringe calorosamente attorno al Santo Padre che ha scelto di visitare il Santuario mariano nel giorno dedicato al patrono d’Italia, San Francesco. L’evento che ci apprestiamo a vivere è altresì carico di significato storicamente e teologicamente. Ripercorre il viaggio in treno che Papa Giovanni XXIII compì 50 anni fa, lasciando per la prima volta il Vaticano, per affidare alla Madonna il Concilio che si sarebbe aperto di lì a poco. In questa occasione il Papa chiederà l’intercessione di Maria sui lavori del Sinodo dei Vescovi e per l’Anno della Fede.
A un anno dal Congresso Eucaristico Nazionale, questa nuova visita nelle Marche rappresenta il segno dell’affetto del Santo Padre per la nostra terra. Quell’affetto e quell’energia che abbiamo già sentito con forza nel 2007 sulla grande spianata di Montorso per l’Agorà dei Giovani. Riceviamo come un dono prezioso questo privilegio che viene concesso alla nostra terra, dove ancora non si è spento l’entusiasmo e il ricordo delle bellissime giornate trascorse nel settembre scorso nelle diocesi della Metropolia di Ancona. La nostra comunità ha avuto modo di esprimere le sue virtù di responsabilità, la sua generosità e le sue capacità organizzative, doti che da sempre caratterizzano la gente delle Marche e che anche in questa occasione non mancheremo di profondere.
La visita di Papa Benedetto XVI sarà motivo di profonda riflessione per la Chiesa per il messaggio di evangelizzazione che intende promuovere nella società. Un messaggio a cui le istituzioni laiche non possono restare indifferenti ma devono cercare di farne tesoro, mantenendo con le istituzioni ecclesiastiche rapporti fecondi e di piena collaborazione.
In questo periodo di crisi e di profonda trasformazione sociale, le parole che il Santo Padre vorrà pronunciare saranno fonte di ispirazione e di grande sostegno e conforto. E’ ancora vivo il senso del discorso pronunciato ad Ancona, nell’area Fincantieri, alla Messa conclusiva del Congresso Eucaristico Nazionale. Le parole di vicinanza a tutte le fragilità, di solidarietà e condivisione del dramma di chi ha perso il lavoro, di invocazione a rifuggire l’individualismo per abbracciare la centralità delle relazioni e la gratuità delle azioni, sono per tutti coloro che hanno responsabilità di governo e per tutti i cittadini, siano essi credenti o non credenti, stimolo e orientamento verso il bene comune, verso l’eticità dei comportamenti, verso una solidarietà concreta. L’attenzione del Papa e la sua vicinanza a coloro che stanno attraversando momenti difficili è viva e reale.
Vicinanza ai temi del lavoro e condivisione dei problemi, per rispondere alla sfida della crescita attraverso l’opera dell’uomo, per un’idea di lavoro non soltanto come mezzo di sopravvivenza ma anche come valore per la realizzazione e il completamento della persona umana.
In un tempo in cui i valori di riferimento per la comunità nazionale sembrano offuscarsi, in cui famiglie e cittadini vivono quotidiane sofferenze, in cui i giovani faticano ad intravvedere all’orizzonte il proprio futuro, tutti siamo alla ricerca di risposte. E le risposte possono essere agevolate anche dal dialogo, dal confronto, dalla condivisione delle esperienze e del vissuto di ciascuno. Chiediamo a Sua Santità la sua benedizione affinché questa occasione di preghiera e di riflessione diventi anche momento forte di orientamento per la nostra comunità, attraverso i valori profondi ai quali ancorare crescita e sviluppo”.