Le Marche stanno recuperando uno storico gap di dotazione infrastrutturale, ma ancora i ritardi e le penalizzazioni nella programmazione nazionale sono profondi.
“Chiediamo – ha detto ancora Spacca – di accelerare la predisposizione del progetto per realizzare la SGC E-78 “Fano-Grosseto” con gli strumenti del contratto di disponibilità e della società di progetto tra Regioni e Governo; accelerare i lavori sulla SS 76 sollecitando la Società Quadrilatero e le imprese che realizzano i lavori; assegnare almeno 150 milioni di euro al completamento del lotto 2.2 della Pedemontana delle Marche, tramite il Ministero Infrastrutture, utilizzando i residui dei progetti non realizzati che saranno accertati dal Cipe del 12 ottobre p.v.; intervenire presso l’Anas per accelerare il completamento dell’aggiudicazione dei lavori del progetto di collegamento tra il porto di Ancona e l’Autostrada A14; evitare continui tagli ai servizi ferroviari e del trasporto pubblico locale; prevedere l’Alta velocità anche lungo la dorsale adriatica marchigiana; rafforzare il ruolo dell’Aeroporto delle Marche nel Piano nazionale, anche con finanziamenti specifici”. Su scala europea Spacca ha auspicato che il Governo nazionale si attivi per estendere a Sud il Corridoio Baltico-Adriatico, che ora si ferma a Ravenna, anche a sostegno del progetto di Macroregione Adriatico-Ionica che il Sottosegretario Catricalà ha detto di condividere pienamente.
Le Marche chiedono 44 milioni di euro per il rimborso delle spese sostenute dagli Enti locali per le attività di emergenza. Il Ministro dell’Interno Cancellieri aveva assicurato alla Conferenza delle Regioni che lo Stato avrebbe in ogni caso assicurato la copertura di tali spese: si chiede il rispetto di tale impegno. “Si tratta – ha spiegato il presidente – del rimborso per gli interventi urgenti a tutela della pubblica e privata incolumità e per assicurare il ripristino e la prosecuzione dei servizi pubblici essenziali. La mancata copertura di tali oneri rischia di provare il dissesto degli Enti locali. Per questo è necessaria anche la previsione di una deroga al patto di stabilità per gli interventi dipendenti da calamità naturali”.
Le Marche sollecitano interventi speciali per le maggiori crisi territoriali (Piceno, Accordo Val Vibrata) e aziendali (Fincantieri, ex-Ardo, indotti locali, altri) di dimensione nazionale,
Si chiede anche l’approvazione dei progetti presentati, o in corso di presentazione sui bandi nazionali cluster tecnologici e smart city: tali progetti sono fondamentali per sostenere la strategia di “difesa attiva” dell’economia regionale basata su investimenti in ricerca e innovazione.