SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tanti gli studenti presenti venerdì 12 ottobre, in sala consiliare per partecipare all’iniziativa organizzata dal Circolo dei Sambenedettesi per ricordare i 150 anni dall’attribuzione del nome “San Benedetto del Tronto”, uno degli appuntamenti del progetto “Gli anniversari della Città nell’Italia Unità” varato dall’Amministrazione comunale per tenere viva la memoria collettiva degli eventi che hanno segnato la storia di San Benedetto. L’iniziativa rientrava nel programma dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono della città
Il convegno, dal titolo “La Città che cambia. Da San Benedetto in Albula a San Benedetto del Tronto”, è stato occasione per ricordare le tappe fondamentali che hanno portato la città ad acquisire la nomenclatura attuale e, come ha affermato la moderatrice dell’incontro, la presidente del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani, “il convegno è occasione per ricordare la figura di San Benedetto martire, proprio in occasione della Festa del Patrono ma anche per interrogarsi sulla San Benedetto di un tempo e quella del futuro”.
A salutare i partecipanti il sindaco Giovanni Gaspari il quale, rivolgendosi ai ragazzi, ha ricordato come la città non finisca mai di stupire: “Credevamo che San Benedetto fosse una città giovane, ma stiamo scoprendo che non è così. Siamo una città antica, i resti della villa romana del Paese alto lo testimoniano, ma siamo anche una città in continua evoluzione ed espansione ed è impegno di tutti, ma soprattutto delle giovani generazioni, far sì che il senso di unità prevalga e che tutti si sentano sambenedettesi”.
La mattinata è proseguita con gli interventi del prof. Ugo Marinangeli e dello storico Gabriele Cavezzi. Marinangeli ha illustrato attraverso vari atti amministrativi la storia del nome della Città e del suo stemma dal 1808, anno in cui con un decreto di Eugenio Napoleone di Francia, Vicerè d’Italia, vengono nominati i Podestà dei Comuni delle Marche fra cui quello di “S. Benedetto”, fino al 25 ottobre 2000, data in cui il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha emesso il decreto con il quale ha concesso il titolo di città a San Benedetto.
Cavezzi, invece, con l’aiuto di carte immagini e disegni d’epoca, ha proposto un excursus storico dello sviluppo demografico, economico ed urbanistico della città compresa tra due corsi d’acqua, il fiume Tronto e il torrente Albula, puntando l’attenzione sullo sviluppo della pieve che, dal ‘700, esplose demograficamente e quindi urbanisticamente quando si iniziò a costruire le case anche fuori dall’incasato, e sull’erezione della chiesa di San Giuseppe, della Basilica Cattedrale della Madonna della Marina e dell’Abazia di San Benedetto Martire.
Ha concluso la mattinata la proiezione del video di Franco Tozzi dal titolo “Dissolvenze incrociate” che ha proposto un viaggio fotografico nel tempo delle zone più caratteristiche del vecchio incasato e della zona del centro.
All’iniziativa hanno partecipato numerose autorità, tra cui l’assessore alla cultura Margherita Sorge, il consigliere regionale Paolo Perazzoli, il presidente della provincia Piero Celani, il presidente del CORECOM Marche Pietro Colonnella e soprattutto tanti cittadini curiosi di sapere di più sulla loro città.