REGIONE MARCHE – Via libera definitivo ai nuovi criteri di riparto agli enti locali e agli Ambiti territoriali sociali del Fondo unico per le Politiche sociali, dopo che la proposta approvata dalla Giunta regionale ha ottenuto il parere favorevole da parte del Consiglio per le autonomie locali.
Le risorse disponibili per il 2012 sono pari a 9 mln di euro. Il Fondo unico era composto da una quota regionale e da una nazionale ma con la progressiva scomparsa del trasferimento nazionale alla Regione, questa ha dovuto progressivamente incrementare la propria quota di finanziamento.
“Con i nuovi criteri adottati dalla Giunta – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi – si intende dare attuazione alle linee previste dal Piano socio-sanitario, potenziando il ruolo degli ATS, e quindi trasferendo le risorse direttamente agli ATS e, più in particolare agli enti capofila dei vari Ambiti, demandando ai rispettivi Comitati dei sindaci ampia autonomia decisionale circa le modalità di utilizzo”.
Viene così superata la precedente impostazione con criteri di riparto matematici, a favore di un tipo di programmazione stabilita dal Comitato dei sindaci istituiti all’interno dei rispettivi ATS.
A gestire le risorse sarà l’ente capofila dell’ATS e, a partire dal 2013, lo farà in maniera diretta evitando trasferimenti agli enti locali ricadenti nell’ATS.
Dal prossimo anno le risorse saranno impegnate e liquidate solo a condizione che sia nominato il coordinatore di ATS; che sia stato istituito l’Ufficio di promozione sociale di ATS in cui l’utente manifesta il proprio bisogno; che sia adottato da parte di tutti i Comuni il trasferimento formale di funzioni sociali all’ATS; che sia deliberato dal Comitato dei sindaci l’utilizzo dell’ISEE quale unico strumento del calcolo del reddito per l’accesso ai servizi e interventi che richiedono la compartecipazione dell’utente; che sia regolamentato in modo omogeneo l’accesso ai servizi; infine, come indicato nel parere del CAL, le risorse potranno essere trasferite agli ATS solo ed esclusivamente se questi abbiano approvato con delibera del Comitato dei sindaci e inviato alla Regione il Piano attuativo annuale.
Delle risorse disponibili, ad ogni ATS andrà una quota fissa di 40 mila euro; 750 mila euro sarà destinata, quale quota di riserva, per i Comuni che fanno parte delle Comunità montane da ripartirsi in proporzione alla loro popolazione comunale residente; della quota restante, il 25% sarà assegnato in proporzione alla superficie del territorio dell’Ambito, il 75% con riferimento alla popolazione in proporzione a quella residente nell’Ambito.