SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rifondazione Comunista, al solito, perde il “pelo ma non il vizio”; e mentre si schiera al fianco dei parroci, non manca l’occasione di bacchettare il Vescovo. Ma che bravo il segretario Gabriele Marcozzi con quel “ahimè” pieno di sincero dolore perché “il massimo rappresentante” della chiesa locale non è sceso in campo in prima persona. Ma a che pro se già c’erano loro in prima fila insieme alla Cgil? Sempre gli stessi anche se la verità è ben altra.
Appena giunta la lettera delle madri e dei padri che ancora una volta chiedevano il rispetto della domenica e dei giorni festivi in particolare il giorno dei Santi ( non solo il 25 aprile e il 1 maggio) il Vescovo me la comunicava, perché la richiesta fosse diffusa sul settimanale diocesano “l’Ancora”, aggiungendo piena solidarietà. La voce dell’Ancora è la voce prima di tutto del Vescovo. Nel numero 38 (che in tipografia era già pronto il giorno prima della lettera dei parroci), era presente un invito da parte della Conferenza Episcopale Italiana per sostenere la raccolta di firme per proporre una legge di iniziativa popolare volta a contrastare l’indiscriminata liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali mediante l’abrogazione dell’art 3, comma 1, lett. D bis, del DL n. 223/2006, come modificato dall’art. 31 del DL n.201/2011. E concludeva:” Si invita a favorire tale raccolta di firme, anche davanti i sagrati delle chiese, domenica 25 novembre p.v.”. Desidero ricordare, inoltre, che l’interessamento del Vescovo in merito a questo problema data fin dal novembre 2005, il periodo del Commissario, ribadito nel maggio del 2007. Siamo ben lieti che i 10 parroci, che più di altri hanno avvertito il disagio delle famiglie, essendo in luoghi densamente commerciali, hanno voluto ricordare che da sempre la Chiesa tutta ha chiesto il rispetto del terzo comandamento. .
Rifondazione ha perso, ancora una volta l’occasione, di stare zitta e il nostro giovane Segretario faccia esperienza prima di buttar giù giudizi. Esopo e Fedro sono ancora lì a raccontarci la favola del lupo e dell’agnello”.
Per completezza di informazione inseriamo il passaggio di Rifondazione Comunista criticato dal direttore: “Siamo ben contenti che la chiesa cattolica, soprattutto quella diocesana che ahimè non si esprime con il suo massimo rappresentante seppur sollecitato dagli stessi lavoratori, abbia posto al centro del dibattito questo problema che noi abbiamo già sollevato insieme alla CGIL, quando il sindaco fece l’ordinanza per far rimanere aperti i negozi nei giorni del 25 aprile e del 1 maggio…”