ROMA – “Nella scuola con stile, per costruire il domani“. È questo il titolo del documento finale redatto a conclusione del primo convegno degli insegnanti che hanno e vivono l’esperienza di Azione Cattolica. Il convegno ha visto la presenza del ministro Profumo e l’intervento del professor Savagnone. Anche la nostra insegnante Francesca ha partecipato a Roma lo scorso ottobre e le abbiamo chiesto il senso di questa iniziativa e cosa è emerso.
L’AC ha invitato per la prima volta tutti gli insegnanti dell’associazione a Roma, dove nasce una tale proposta?
La proposta nasce da una particolare attenzione dell’associazione alla questione educativa, che poi è anche l’interesse della Chiesa tutta, come ribadito negli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio. Attenzione rilevabile già nel titolo stesso di questa giornata di condivisione e riflessione: “Nella scuola con stile, per costruire il domani”. Un’attenzione, questa la caratteristica più significativa, a 360 gradi verso tutta la scuola: studenti, famiglie, docenti e dirigenti scolastici.
Quale figura di insegnante è emersa?
Gli interventi in sala hanno mostrato tutto il carico di preoccupazione degli insegnanti: tagli, concorsi, Tfa, precari, ma anche uno slancio e una passione per la scuola che ci autorizzano a usare per questa professione il termine vocazione. Da questo altri aspetti che fanno parte del nostro essere associazione, ma anche insegnanti: prendersi cura, corresponsabilità, accoglienza, professionalità. Ne emerge, in definitiva, la figura di un insegnante “in relazione”: con gli studenti, con le famiglie, con i colleghi, con le amministrazioni, con il territorio, affinché il tempo della crisi diventi tempo di opportunità.
L’AC da sempre ha a cuore la formazione come può trovare e vivere relazioni, alleanze, formative e educative efficaci con tutti gli altri soggetti impegnati nell’educazione ?
È lo stile della corresponsabilità, caratteristica della nostra Associazione, che permette agli insegnanti di contribuire all’opera di alleanza educativa fra scuola e famiglia, nel rispetto delle reciproche competenze. Rispetto che diventa possibilità di incontro e condivisione dell’esperienza formativa e scolastica degli alunni. Ciò comporta, come ribadito dal documento ratificato dal Consiglio Nazionale di AC, che alla figura dell’insegnante venga restituito quel valore aggiunto di considerazione, autorevolezza, riconoscimento di professionalità, ma anche di vocazione. Nel saluto al Convegno il ministro Profumo auspicava che “gli insegnanti possano tornare a essere maestri di cultura e vita”. La nostra ricetta? Passione, condivisione, qualificazione professionale, partecipazione e un po’ di creatività!
Il documento completo del Consiglio nazionale di Ac a conclusione del primo Convegno nazionale degli insegnati di Azione cattolica può essere letto sul sito dell’Azione Cattolica nazionale. In esso si evidenzia come “l’intento è quello di tenere vivo il dibattito sulla scuola e sulle problematiche educative, consapevoli che questo nostro tempo necessita di un supplemento di pensiero condiviso, all’interno della nostra Associazione, e non solo.”
Si ribadisce inoltre che “al di là delle semplificazioni o banalizzazioni sulla scuola, oltre le politiche che da decenni sanno per lo più operare tagli e riduzioni nel sistema scolastico, il nostro desiderio e impegno è contribuire a delineare quel nuovo profilo di insegnante – e quella rinnovata idea di scuola – di cui tutti avvertiamo la necessità.”
Il documento si snoda in alcuni punti importanti sentiti come impegni necessari:
“Prendersi cura”: mettendo la relazione educativa al centro.
La “Corresponsabilità” perciò l’indispensabile opera di alleanza tra scuola e famiglia.
L ’”Accoglienza” perché la scuola è di tutti e di ciascuno, impegnandosi a creare ambienti di apprendimento accoglienti e sereni, contro la dispersione scolastica.
La “professionalità” con insegnanti appassionati e autentici.
E conclude il documento, che per gli insegnanti di Azione Cattolica: “Prendersi cura, corresponsabilità, partecipazione, accoglienza e professionalità sono i connotati dell’essere buoni insegnanti per questo tempo; sono tratti distintivi del nostro desiderio e impegno a vivere secondo il Vangelo da laici, nel mondo della scuola, la nostra professione; ci rendono impegnati insieme a chi vuole condividere con noi uno stile, un progetto, un’idea alta e profonda di scuola, avendo a cuore il presente e il futuro di ciascun alunno e dell’intero Paese”.
Link: http://www2.azionecattolica.it/appuntamenti/convegno-nazionale-degli-insegnanti-di-ac