SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo una lettera giuntaci in redazione dalla Dirigente Settore sport, cultura, turismo, giovani, Dr.ssa Renata Brancadori
In relazione alla lettera della dipendente M. P. sull’incendio verificatosi in piscina, chiedo cortesemente di avere spazio per dare una completa e corretta ricostruzione dei fatti.
Il 26 ottobre scorso, alle ore 20,45, si è verificato negli spogliatoi per le donne della piscina comunale un principio di incendio scaturito da un asciugacapellli. I dipendenti comunali F. D. Z. e M. P. sono prontamente intervenuti e, in conformità a quanto previsto dalla procedura di emergenza, hanno messo immediatamente in sicurezza l’apparecchio con gli estintori a disposizione.
In merito alle informazioni comparse sui giornali, anche sulla scorta della relazione fornitami dal responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione del Comune ing. N. D. A., va però precisato che:
– il phon che è stato causa del principio di incendio era regolarmente omologato;
– il fumo nero e sottile a cui si fa riferimento si è propagato in prossimità dell’apparecchio elettrico ma rimanendo limitato all’interno del locale;
– i dipendenti intervenuti si sono mossi in conformità a quanto previsto dalla vigente procedura di emergenza e a quanto hanno appreso in occasione di diversi corsi di formazione a cui hanno partecipato, in particolare quelli tenuti dall’ing. N. D. A. il 28 e 29 maggio 2009 e la prova di emergenza ed evacuazione effettuata presso la piscina comunale il 22 ottobre 2012.
– l’impianto elettrico della piscina è conforme alle disposizioni legislative vigenti sulla base delle dichiarazioni di conformità rilasciate dalle ditte chiamate ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria succedutesi nel corso degli anni; l’impianto è regolarmente dotato di interruttori differenziali (salvavita) di adeguata sensibilità e di impianto di messa a terra; l’efficienza di tali dispositivi era stata testata solo alcuni giorni prima da un organismo terzo abilitato e risultano, ad oggi, regolarmente funzionanti.
– il principio di incendio è avvenuto non per corto circuito ma per contatto di parti in plastica del phon (forse per guasto o a seguito di atto vandalico) con la resistenza iridescente interna e le mascherine di protezione sarebbero state inutili in quanto il rischio che si ha in presenza di fumo è legato all’anidride carbonica che, in uno spazio angusto o a fronte di una esposizione prolungata, può essere assorbita dall’organismo. Nel caso in questione, la combustione è avvenuta per un breve periodo e su uno spazio ampio, senza, pertanto, rischio di contaminazione dell’aria.
Tutto ciò dimostra quanta attenzione l’Amministrazione dedichi alla sicurezza del complesso natatorio sul quale, peraltro, è intervenuta più volte negli ultimi anni per effettuare manutenzioni, oltre a vigilare costantemente sulla qualità delle acque e la sanificazione degli ambienti. Si aggiunga infine che, con delibera di Giunta n. 228 del 15 novembre scorso, è stato dato il via libera ai lavori di adeguamento dell’impianto richiesti dall’Asur, al fine di mantenere gli attuali elevati livelli di qualità nell’erogazione di un servizio così importante per la cittadinanza.
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