“Il 25 novembre – ha detto Giannini – vuole ricordare quella data del 1960, quando nella Repubblica dominicana furono assassinate le sorelle Mirabal, colpevoli di aver alzato la voce contro la dittatura nel loro paese. Un caso di violenza eclatante che ha fatto scegliere questa data per istituire un momento di riflessione sulla violenza che molte donne spesso subiscono. Oggi presentiamo i dati dell’ultimo anno di attività dei Centri antiviolenza istituiti nelle Marche grazie alla collaborazione tra Regione, Provincie, associazioni di volontariato e professionisti del settore. Complessivamente abbiamo avuto 510 contatti, con punte nella provincia di Ancona. Cresce nella nostra regione la consapevolezza della possibilità da parte delle donne di trovare nelle istituzioni un aiuto, crescono le denuncie ed emerge come la punta di un ice berg un fenomeno purtroppo diffuso. Un ringraziamento va alle associazioni, alla rete di professionisti, alle cooperative sociali e alle Forze dell’ordine che compiono sempre un’azione indispensabile. Accanto alla tutela è importante anche la prevenzione, dare sostegno alle donne in difficoltà, affinché siano indipendenti da mariti, compagni o padri e possano più facilmente uscire da situazioni critiche. C’è bisogno di un’operazione culturale, la donna deve essere considerata una persona da rispettare e non un oggetto da possedere”.
“La violenza – ha detto Celestini – colpisce le donne e non solo, prende le forme dell’omofobia, dei matrimoni di bambine con adulti, delle mutilazioni genetiche di straniere residenti nel nostro paese, della violenza economica che con la crisi sta aumentando. Occorre essere contro tutte queste violenze, le istituzioni ci sono, di questo c’è più consapevolezza e i fenomeni, prima nascosti, ora emergono”.
“Il teatro non poteva mancare in un’iniziativa come questa – ha detto Rimei – Pasolini affermava che il teatro è un rito civile, come per gli antichi greci, permette di uscire diversi da come si è entrati. Attraverso una voce importante del Novecento, come Dacia Maraini, verranno raccontate otto storie di donne raccolte da Amnesty International, portate in scena da una giovane compagnia marchigiana, il Teatro Manet di Antonio Lovascio. ‘Il futuro è dei coraggiosi’ dice la Maraini, l’auspicio è che sempre più donne abbiano il coraggio di denunciare la violenza che le colpisce”.
“Via dalla violenza! A passi affrettati” – l’iniziativa organizzata con Dacia Maraini – anche grazie al lavoro di Stefania Benatti – si terrà domenica 25 novembre alle 17 presso il Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche Alta.
I dati nella Provincia di Ascoli Piceno:
47 contatti sostenuti dal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012 (di età compresa tra 18 e 70) così diversificati:
– 18 donne vittime di violenza fisica e psicologica
– 7 donne vittime di violenza fisica e sessuale
– 14 donne vittime di violenza psicologica
– 8 donne che hanno denunciato di essere vittime di stalking
Autore della violenza:
45 marito – compagno – ex compagno
2 parente
Provincia Ancona
323 contatti sostenuti dal 1° luglio 2011 al 30 giugno 2012
così diversificati:
– 113 per situazione di violenza
– 99 consulenze e patrocini legali gratuiti
– 83 donne vittime di violenze che si sono avvalse della consulenza psicologica
– 28 donne che hanno denunciato di essere vittime di stalking
Provincia Fermo
111 contatti sostenuti dal 14 maggio 2009 al 25 novembre 2012 (di età compresa tra 18 e 80 anni di cui il 76 % di nazionalità italiana)
così diversificati:
– 21 per violenza fisica
– 30 per violenza psicologica
– 36 per violenza fisica e psicologica
– 12 per violenza sessuale
– 12 per stalking
Autore della violenza:
50 marito – compagno
18 parente
17 ex marito – ex fidanzato
16 conoscente
10 collega – titolare
Provincia Macerata
95 contatti – 34 contatti sostenuti dal 1 luglio 2011 al 30 giugno 2012 (21
italiane e 13 straniere)
così diversificati:
– 2 per violenza fisica
– 8 per violenza fisica e psicologica
– 8 per violenza fisica, psicologica ed economica
– 3 per violenza sessuale
– 8 per violenza psicologica
– 1 per stalking
– 1 per violenza fisico-sessuale
– 1 per violenza fisico-psicologico -sessuale
– 1 per violenza fisico – economica
– 1 per violenza psicologico – economica
Autore della violenza:
53 % partner attuale
24 % ex partner
4% persona di famiglia
12% conoscente
Età delle vittime
6% minorenni
12% 19-30 anni
29% 31-40 anni
21% 41-50 anni
21% over 50
12% età sconosciuta
Provincia Pesaro Urbino
64 totale contatti sostenuti nell’anno 2011 (di cui 45 italiane e 18 straniere, 1 non identif.)
così diversificati:
– 35 su 64 denuncia violenza fisica
– 34 su 64 per violenza psicologica
– 17 su 64 per violenza economica
– 4 su 64 per violenza sessuale
– 19 su 64 per stalking
I centri anti violenza nelle Marche
A seguito dell’approvazione della L.R. n. 32 del 11/11/2008, la Regione Marche ha promosso e finanziato la costituzione di nuovi centri antiviolenza – uno per ogni Provincia – avvalendosi delle competenze delle associazioni di volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) e delle cooperative sociali che hanno come scopo la lotta, la prevenzione e l’assistenza delle donne vittime di violenze. Perché La violenza sessuale, i maltrattamenti fisici e psicologici, i ricatti e le molestie sessuali, sono reati particolarmente gravi perché colpiscono la donna nella sua identità, oltre che nella sua integrità fisica e psicologica.
Per questo, i centri antiviolenza vogliono essere un punto di riferimento per tutte le donne che vivono situazioni di marginalità o di violazione con lo scopo di promuovere la prevenzione, l’accoglienza ed il reinserimento sociale delle vittime. A chi sono rivolti Sono a disposizione di tutte le donne italiane, straniere o apolidi vittime di violenza e maltrattamenti fisici e psicologici,stupri e abusi sessuali extra o intrafamiliari.
Gli esperti dei centri antiviolenza forniscono gratuitamente consulenza ed informazioni sui servizi alle vittime e anche alle persone che, nella loro sfera privata o di lavoro, sono in contatto con donne che hanno subito violenza; con loro valuteranno come poter sostenere la donna in difficoltà, informarla ed incoraggiarla a cercare aiuto. Offrono I centri antiviolenza offrono consulenza gratuita e supporto alle donne vittime di violenza attraverso servizi quali:
• il sostegno psicologico;
• la consulenza legale;
• l’attivazione di interventi di rete e degli interventi nell’emergenza;
• l’accompagnamento in strutture sanitarie, tribunali, polizia, etc.
I centri antiviolenza garantiscono:
• riservatezza ed anonimato;
• ascolto telefonico; • colloqui con assistenti sociali e psicologi;
• analisi della domanda con esplicitazione dei bisogni;
• ideazione e realizzazione di un progetto individuale;
• consulenza legale e psicologica con esperti sia interni che esterni con cui i Centri hanno attivato rapporti di collaborazione (servizi sociali, pronto soccorso, ospedali, forze dell’ordine, tribunali, etc.). Sostegno psicologico Colloqui di accoglienza, percorsi individuali e di gruppo di elaborazione del trauma. Consulenza legale I centri antiviolenza offrono consulenze legali, civili, penali e minorili per aiutare le donne nel loro percorso di uscita dalla violenza affrontando e risolvendo i principali problemi esposti dalle vittime. Interventi di rete Questi centri antiviolenza collaborano con altri servizi e strutture socio-sanitarie del territorio per aiutare a sostenere nel miglior modo possibile ogni percorso di uscita dalla violenza. Assistenza Gli operatori dei centri antiviolenza accompagnano le donne, qualora lo vogliano, al pronto soccorso ed in strutture sanitarie, alle forze dell’ordine, al tribunale, etc.
È bene sapere che
• l’attivazione dei servizi del Centro avviene solo su richiesta diretta della donna;
• l’accoglienza è svolta da personale femminile e si garantisce anonimato e riservatezza;
• dopo il primo contatto telefonico, se necessario, si prevede un programma finalizzato ad intraprendere il percorso di uscita dalla violenza.