REGIONE MARCHE – La giunta regionale, presieduta dal presidente Gian Mario Spacca, ha incontrato la delegazione di Anci Marche guidata da Mario Andrenacci (Associazione nazionale comuni italiani). La riunione, che si tiene a cadenza fissa più volte l’anno, ha permesso di fare il punto della situazione alla luce dei pesanti tagli imposti agli enti locali dal governo nazionale e di definire le linee strategiche per i prossimi mesi.
Cinque i punti all’ordine del giorno: spending review e riordino territoriale, Comunità montane, protezione civile, semplificazione amministrativa e normativa, polveri sottili.
“L’incontro – ha commentato Spacca è stato fruttuoso e improntato alla massima collaborazione, solidarietà e coesione. A causa della drastica riduzione delle risorse a livello nazionale è oggi necessario individuare nuovi ambiti ottimali di aggregazione per poi riorganizzare tutti i livelli di governance in base alle direttive nazionali. La situazione richiede rigore, improntato sull’oggettività e il buon senso. Si tratta infatti di una vera e propria rifondazione del sistema , ma che dovrà comunque tutelare il nostro modello policentrico garantendo le medesime risposte ai bisogni di tutti i marchigiani, sulla costa e nell’entroterra”. Tra le novità annunciate dal presidente della Regione, l’avviamento di un progetto sperimentale per l’utilizzo della protezione civile delle Marche, una delle migliori in Italia, nel sistema strutturale di prevenzione e sicurezza anche in campo sanitario, nell’area dell’emergenza. Spacca ha inoltre sottolineato con fermezza che il territorio marchigiano non può sostenere l’apertura di altri centri commerciali, così come tra l’altro previsto dall’ apposita normativa e in coerenza con le politiche legate al turismo e alla sostenibilità ambientale. A tal fine la giunta sta pensando alla formulazione di una normativa aggiuntiva di chiarimento che definisca in modo ancora più stringente i vincoli già previsti.
Andrenacci da parte sua ha sottolineato “il rapporto straordinario che ci ha permesso di raggiungere insieme grandi obiettivi come il Patto di stabilità verticale. Un grande impegno costato sforzi e sacrifici alla Regione, ma che ha portato linfa vitale a tutti i Comuni. Crediamo fortemente – ha proseguito il presidente dell’Anci Marche – nel concetto di solidarietà istituzionale per far fronte alla crisi in atto. Le tematiche trattate questa mattina hanno riguardato la riorganizzazione sinergica degli enti locali in relazione ai pesanti tagli imposti a livello nazionale e come sempre il clima è stato esemplare e costruttivo”.
1.Provvedimenti contingenti per la riduzione di PM10
In riferimento ai periodi autunno-inverno 2010-2011 e 2012, i provvedimenti previsti dal Piano d’Azione (Lr.52/2007), sono stati definiti in due Accordi di Programma, tra Regione, Province e Comuni. Molti Comuni non hanno sottoscritto gli Accordi e pochi li hanno rispettati in pieno. Le centraline hanno continuato a registrare molti più superamenti di quelli consentiti. Anche per il 2012 e 2013, è stato definito un Accordo di Programma, in continuità con quelli precedenti, ma di contenuto maggiormente affinato. Le misure riguardano le tre fonti principali di inquinamento da polveri sottili: il traffico urbano dei veicoli diesel più antiquati, la combustione urbana, specialmente di biomasse con apparecchi poco prestanti e le altre attività produttive. Le misure sono state concordate con l’ARPAM e si ritiene che il loro rispetto possa consentire di rientrare nei limiti di legge.
2. Spending review – riordino territoriale
Province – La Regione potrà decidere in merito al trasferimento delle funzioni oggi svolte dalle Province nelle materie di competenza regionale dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 188/2012 (la scadenza per la conversione è prevista per il 5 gennaio 2013). E’ stato comunque costituito un gruppo di lavoro tecnico (Regione-Anci-Upi) che sta provvedendo alla ricognizione delle funzioni svolte dalle Province al fine di dare attuazione alla normativa statale sul trasferimento delle funzioni nelle materie di competenza della Regione.
Piccoli Comuni – La normativa statale prevede l’obbligo dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali dei Comuni minori (Comuni fino a 5.000 abitanti o, in zone montane, fino a 3.000 abitanti) da svolgere mediante Unioni di Comuni o convenzione. Delle 9 funzioni fondamentali 3 devono essere gestite mediante Unioni di Comuni o convenzione entro il 31/12/2012. Le altre entro il 31/12/2013. Per le forme associative che saranno costituite con convenzione non è prevista una dimensione minima demografica; per le Unioni di Comuni è invece previsto il limite minimo di 10.000 abitanti. Con DGR 1527 del 21/11/2011 è stata adottata una proposta di legge per abbassare tale soglia demografica a 5.000 abitanti, come richiesto dall’ANCI Marche. La proposta è all’esame della I^ Commissione consiliare.
3. Comunità montane
L’Assessore agli enti locali Canzian ha recentemente convocato i Sindaci dei Comuni montani per acquisire il loro orientamento sul problema delle Comunità montane.
I Sindaci (compresi quelli di Urbino, Camerino, Fabriano) si sono espressi a larga maggioranza per il mantenimento delle Comunità montane. Tra le ipotesi avanzate vi è quella della riduzione del numero delle Comunità montane dalle attuali 9 a 4: questa ipotesi , peraltro, può creare qualche problema considerato che si avrebbero Comunità montane con dimensione territoriale eccessivamente ampia (anche con 30 Comuni). L’ipotesi a cui sta lavorando l’Assessorato prevede la trasformazione delle Comunità montane in Unioni montane.
4. Protezione civile
I piccoli Comuni , ai sensi dell’art. 19 del D.L. n. 95/2012, in relazione all’obbligo di gestire in forma associata la funzione fondamentale della protezione civile, richiedono:
a) un supporto tecnico – organizzativo alla Regione, per definire schemi di convenzione finalizzati alla disciplina dell’esercizio associato della funzione e per organizzare i centri operativi su base intercomunale;
b) garanzie di un adeguato sostegno finanziario al fine di poter gestire le funzioni comunali in materia di protezione civile, le quali dallo scorso anno non trovano più copertura nel fondo nazionale di protezione civile, malgrado l’art. 149 del d.lgs 267/00 preveda che lo Stato debba assegnare ai Comuni specifici contributi, per fronteggiare situazioni eccezionali conseguenti alla dichiarazione dello stato di calamità naturale. Le entrate comunali non sono sufficienti a garantire il corretto e puntuale esercizio della funzione, per cui l’imposizione dell’obbligo associativo a carico dei Comuni rischia di portare solo al trasferimento di responsabilità e non ad un’ottimale esercizio della funzione da parte dei Comuni stessi.
5. Semplificazione amministrativa e normativa
Sulla semplificazione in generale vi sono ormai numerose e dettagliate leggi statali . Per la nostra Regione : è all’esame della I^ Commissione consiliare la pdl 229 (Legge di innovazione e semplificazione amministrativa) approvata dalla Giunta regionale il 27 giugno 2012 e richiesta fortemente dalle associazioni di categoria (in particolare da Confindustria Marche). La pdl prevede tra l’altro la riduzione dei termini dei procedimenti amministrativi della Regione e degli enti dipendenti.
Sulla semplificazione in materia urbanistica : sarà sottoposta al preventivo esame della Giunta regionale la nuova legge sul governo del territorio (entro il 17 dicembre 2012). Il testo sarà poi oggetto di consultazione (in primo luogo con l’ANCI Marche). La pdl disciplina i nuovi piani urbanistici (piano strutturale e piano operativo) in sostituzione dei vecchi piani regolatori comunali e non interviene sulle procedure in materia di edilizia: per queste opera il tavolo regionale sul SUAP con la presenza anche dei tecnici comunali.
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