Di Fernando Ciarrocchi
MONTEPRANDONE – I festeggiamenti edizione 2012, in onore del Santo Patrono, San Giacomo della Marca, organizzati dai frati del Santuario, dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione “Terramia” e il Centro studi San Giacomo della Marca, hanno avuto il clou nel pomeriggio di sabato 1 dicembre: i sindaci della rete delle città di San Giacomo della Marca si sono riuniti in sala consiliare ed hanno accolto l’ingresso di tre nuove città; Roseto degli Abruzzi, Castellalto e Tolentino che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa.
Mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo metropolita emerito di Perugia e Città della Pieve, già vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, è giunto nel mentre si svolgevano i lavori nella sala consiliare in cui erano radunati gli oltre 45 sindaci della rete delle città di San Giacomo della Marca.
Mons. Chiaretti nel fare ingresso nell’aula consiliare è stato salutato dal Sindaco Monteprandone, Stefano Stracci, che ha porto i saluti all’ illustre ospite ringraziandolo per la disponibilità nell’essere presente ai festeggiamenti giacomiani.
L’alto prelato al suo arrivo in piazza dell’Aquila è stato accolto dal solenne suono delle chiarine e dai tamburri dei gruppi storci presenti alla manifestazione.
Mons Chiaretti ha avuto parole d’encomio per gli oltre 45 sindaci presenti in nome di San Giacomo.
Il presule nel suo indirizzo di saluto ha sottolineato l’attualità del messaggio di San Giacomo della Marca: solo per citare una delle piaghe sociali, l’ignobile piaga dell’usura che ancora oggi, purtroppo, attanaglia famiglie e imprese che a causa dell’opprimente crisi economica globale devono far fronte a impensabili ma reali situazioni di bisogno e di indigenza.
A tal proposito Mons. Chiaretti, quale profondo uomo di fede e lungimirante uomo di sconfinata cultura, nel delineare i contorni della società contemporanea ha rimarcato come tutti noi, nolenti o volenti, consapevoli o inconsapevoli, siano sottoposti ad una silente e tragica dittatura economica oligarchica che a livello europeo determina i destini di ciascuno per iniziativa di alcuni signori che,comunque, conducono i giochi di questa crisi economico-finanziaria a volte virtuale ma spesso e volentieri speculativa a discapito delle fasce più deboli del tessuto sociale.
I sindaci con un applauso lungo e caloroso hanno ringraziato mons. Chiaretti per la sua presenza e soprattutto per le sue parole sincere ed uniche.
Dopo un breve percorso Mons. Chiaretti ha varcato il portone d’ingresso della Chiesa parrocchiale “S.Niccolò di Bari”, immediato è stato un forte e spontaneo applauso di benvenuto: è stato accolto e salutato con affetto da mons. Romualdo Scarponi, vicario generale della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone e Montalto, dall’ex Parroco Don Remo Burrasca, figura storica del cattolicesimo monteprandonese e cittadino onorario del Comune di Monteprandone e dal Padre Guardiano del Santuario di San Giacomo della Marca , Marco Buccolini.
La solenne Santa Messa è stata animata dalla corale parocchiale “S.Niccolò” diretta dal maestro Benedetto Guidotti.
Tanta attesa, i moltissimi fedeli, le numerose autorità civili e militari, tra cui il Capitano Vaccarini, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Benedetto del Tronto e il Maresciallo Lorenzo Daddabbo, Comandante della stazione dei Carabinieri di Monteprandone, hanno ascoltato con attenzione l’omelia pronunciata da Mons. Chiaretti che ha richiamato più volte la lettera che scrisse il Beato Papa Giovanni Paolo II in occasione degli ultimi festeggiamenti per il sesto centenario della morte del santo monteprandonese.
Frequenti sono statile i riferimenti all’instancabile opera sociale di San Giacomo, tra cui l’istituzione dei monti frumentari e dei monti di pietà.
Sono stati uomini, i nostri santi, ha proseguito mons. Chiaretti, tra cui San Giacomo, che ci hanno lasciato una testimonianza indelebile di vita vissuta: il suo peregrinare in lungo e in largo in Italia e in Europa lo ha storicamente designato uno dei più illustri antesignani dell’odierna Unione Europea fondata sulle sue salde e solide radici cristiane.
Ha concluso , mons. Chiaretti, questo è il nostro caro San Giacomo che invochiamo con fede affinché protegga questa comunità parrocchiale e l’intera comunità civile monteprandonese.
Terminata la solenne S.Messa , i 45 sindaci, insieme alle le confraternite, in corteo processionale si sono diretti verso il Santuario dove nella cappella , in cui riposano le incorrotte e venerabili spoglie di San Giacomo, hanno recitato la preghiera di affidamento delle rispettive municipalità alla protezione di San Giacomo della Marca.