VANGELO – Notiamo subito la precisione con cui Luca si preoccupa di datare l’inizio della missione di Giovanni detto il Battista e l’apparizione pubblica di Gesù. Tale precisione storica é per noi la massima garanzia della fedeltà dell’autore ai fatti così come sono veramente accaduti. Infatti é uno degli argomenti più importanti attestanti la storicità dei vangeli.
La Parola di Dio scese su Giovanni, questo viene sottolineato dall’autore del Vangelo perché egli vuole precisare che il cristianesimo non é un sentimento popolare, non é una euforia religiosa, né un’alienazione di tipo mitico, ma ha avuto un pre-inizio storico ben preciso e concreto nella predicazione di un singolo uomo, ben determinato: Giovanni figlio di Zaccaria. Giovanni riprendendo la scia dei profeti, inizia il suo cammino parlando di Dio e predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, e annunciando l’arrivo imminente del Messia. Quindi la rivelazione di Cristo viene collegata strettamente al messaggio divino lasciato a Israele, esiste cioè una continuità tra l’Antico Testamento e il Nuovo, il Vangelo infatti può essere ben compreso esclusivamente alla luce dell’Antico Testamento.
Cerchiamo ora di fare una lettura particolare di alcune frasi di questo brano: raddrizzare i sentieri… riempire i burroni… abbassare i colli…
Raddrizzare i sentieri: potremmo intenderlo come una necessaria correzione del nostro temperamento superbo, e la eliminazione dei
nostri comportamenti sbagliati (tortuosi), in quanto il cristiano deve essere umile, avere bontà d’animo e pazienza, ed essere sempre sulla via diritta della Sequela di Cristo.
Riempire i burroni: il cristiano, cioé, deve riempire i vuoti dell’anima con le virtù fondamentali e cioè la carità, la speranza, la fiducia in Dio e nella Chiesa (Comunità dei credenti).
Abbassare i colli: eliminare dal nostro cuore l’orgoglio, la superbia, la presunzione e l’autosufficienza, in modo da permettere a Dio di
camminare nel giardino della nostra anima alla brezza del mattino.
La fede in Cristo esige che noi, come ci chiede Giovanni, prepariamo la
strada al Signore che viene, affinché il suo cammino nella nostra anima sia sempre più fruttifero, affinché egli possa ( come dice Santa Teresa) lavorare come un giardiniere, e non come uno sterratore, per rendere il giardino della nostra anima sempre più bello e profumato.
Allora si, che vedremo la salvezza di Dio.
La conversione, però, deve essere continua, radicale, deve essere personale e comunitaria.
Conversione non significa evasione, ma maggiore impegno nella vita, una vita vissuta secondo il Vangelo; per cui possiamo dire che la conversione del mondo passa attraverso la mia conversione, e che il mondo non potrà
mai cambiare se io non cambio per primo.
Chiediamo al Signore di donarci un cuore di carne, un cuore puro per accogliere con gioia e fede l’Avvento del suo Figlio unigenito.
0 commenti