Quattro ambiti. Quattro gli ambiti considerati da ‘Stop the violence’: alcool, droga, bullismo e cyber-bullismo. La ricerca si basa sulle risposte di 696 adolescenti europei tra i 16 e i 17 anni frequentanti centri di formazione professionale e istituti tecnici o professionali. Il 47,7% ritiene molto soddisfacente il rapporto con i genitori, un ulteriore 35,6% lo considera soddisfacente. Quanto agli stili di vita: il 54% non fuma (78% in Belgio, 51% in Italia, 46% in Francia e 37% in Spagna) e l’80% non lavora perché studia o è in attesa di occupazione. Solo un 10% lavora in modo occasionale. Durante il week end, più della metà va a letto tra le 23 e l’una di notte. Il 43%, invece, ci va dopo le due di notte (in Spagna questa percentuale tocca il 78%).
Bullismo. Il 45% dei giovani intervistati ha buoni rapporti con i compagni di classe, abbastanza buoni nel 36%. Come pure, nel 81% dei casi, con docenti-educatori o tutor (58% molto soddisfatto; 23% moltissimo). Il 55,8% rileva che, nel luogo dove studia, talvolta si verificano atti di bullismo. In genere, si tratta di prese in giro (62%) o scherzi (38%). Il bullismo in aula riguarda il 41% dei casi. Rispetto ai maschi, le femmine affermano di essere poco ‘bulle’. Le reazioni più comuni dei compagni presenti o no alla violenza sono, per lo più, di divertimento (33%) o di negazione (31%). Un quarto degli intervistati sceglie, tuttavia, di ‘aiutare la vittima’.
Alcolici. Il 39% dichiara di bere quando esce con gli amici di sabato o domenica. Solo il 32% lo fa solo in occasioni speciali. Il 20% ammette di non bere mai. Il 69% brinda di sera e con coetanei (60%). In particolare, il 41,5% sceglie soft drink, il 41,5% birra, il 44,5% liquori e il 15,8% vino. Nel complesso, il 31% beve più di tre bicchieri. Quanto alla motivazione: divertirsi (50%), tirarsi su (27%), sentirsi bene (17%), essere meno inibito o vincere la timidezza (13%).
Droga. Il 26% ha fatto uso di droghe almeno una volta nella vita. La sostanza stupefacente più comune è la marijuana, seguita da cocaina (soprattutto in Italia) e droghe sintetiche. Non sniffano ogni giorno: il 17% ammette un uso piuttosto occasionale. Ma sono sollecitati a ‘farsi’ perché un amico spinge (60%) o incalza (56%). Se guardano alla loro cerchia di amici, il 4,7% non sa se gli altri si drogano, il 39,1% dichiara “nessuno”, il 36,3% ha meno della metà degli amici che fa uso di stupefacenti e il 19,5% più della metà. Degli effetti nocivi di droga e alcool il 23,7% non sa nulla, il 2,7% è convinto che non ve ne siano, il 60,30% che possono uccidere, 46,3% che causano malattie neurologiche, al cuore (49%) e all’apparato respiratorio (42,8). Una curiosità: il 70% dei ragazzini francesi ignora ogni genere di conseguenza.
Media. Il cellulare è sempre al top delle tecnologie preferite dagli under 18, che amano più inviare sms che parlare al telefono. Il 24% degli italiani e il 33% dei belgi ammette di usare il cellulare per almeno sette ore al giorno. Dietro gli sms vengono i video girati con il cellulare: il 56,3% li guarda da solo sullo smartphone, il 33,9% li manda agli amici. Chiude un 20% che non scatta foto né riprende immagini. La tv serve solo a guardare film (51%) o serie televisive (30%). Il 42,8% non legge nulla, meno che mai libri. Amano i videogame soprattutto se di azione. Ci gioca il 18% degli spagnoli, il 16% degli italiani, il 14% dei francesi e l’8% dei belgi. Il re dei media resta comunque Internet, con Facebook, YouTube, Google, Messenger e Wikipedia tra i siti più cliccati. L’81,7% ha un profilo sui social network. Il 33,5% non ricorre a restrizioni della privacy sui social. Chat e instant messaging sono comuni (56%). Il 47% afferma che in chat ha conosciuto persone nuove; 115 tra ragazzi e ragazze, sui social, hanno vissuto una brutta avventura oppure un’invasione della privacy e violenza psicologica.