SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolta sabato 29 dicembre, l’inaugurazione dell’ampliato scalo d’alaggio e varo delle imbarcazioni del porto di San Benedetto del Tronto, un’opera necessaria per potenziare l’attività di pesca e quella dei cantieri navali cittadini.
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore ai lavori pubblici Leo Sestri, quello alle attività produttive e politiche del mare Fabio Urbinati, l’assessore regionale alla pesca Sara Giannini, il comandante della Capitaneria di Porto Michele Castaldo, il vice Prefetto aggiunto di Ascoli Piceno Marco Tomassini, l’ex assessore alla pesca Settimio Capriotti, il consigliere comunale Roberto Bovara oltre a numerosi imprenditori della cantieristica sambenedettese.
I lavori sono consistiti nell’adeguamento tecnico – funzionale del vecchio scalo, costruito negli anni ’60 e successivamente ristrutturato nel ’97 e nel 2000, per essere utilizzato dai sollevatori mobili di nuova generazione (i cosiddetti “travel – lift”). Le opere hanno infatti reso l’infrastruttura idonea all’uso di sollevatori capaci di ammarare imbarcazioni di peso fino a 500 tonnellate e lunghezza fino a 36 metri che ovviamente necessitano di un bacino di maggiori dimensioni.
Nello specifico, due sono state le fasi per la realizzazione dell’opera: la prima è consistita nel rinforzo della banchina esistente con l’installazione di micropali che riescono a sostenere il maggior peso delle imbarcazioni e dei sollevatori più grandi, efficienti e potenti. La seconda fase invece è consistita nel vero e proprio ampliamento dello scalo: le vie di corsa (cioè lo spazio utile di manovra per il varo degli scafi) sono state ampliate da 7,50 a 10 metri circa di larghezza e da 29,80 a 65,30 metri circa di lunghezza.
Il progetto è stato redatto dallo studio “Seacon” di Roma, specializzato in opere marittime, in particolare dall’ing. Massimo Vitellozzi, e l’opera è costata un milione di euro di cui circa 750 mila finanziati dall’Unione Europea attraverso i Fondi europei pesca (FEP) e i restanti 250 mila dal Comune. I lavori sono durati 8 mesi e mezzo e sono stati eseguiti dalla ditta “Gabriele Carosella lavori srl” di Rieti.
“Con questa opera – ha dichiarato Gaspari – abbiamo soddisfatto la necessità delle imprese di pesca e della cantieristica che chiedevano uno scalo più grande, che per loro vuol dire opportunità di investimenti maggiori. In questa zona sono tanti i lavori in corso: dalla riqualificazione delle bitte e delle torri faro al dragaggio dell’imboccatura del porto per la quale sono stati intercettati fondi nazionali. Sappiamo anche che entro gennaio il Consiglio superiore dei lavori pubblici si pronuncerà sul Piano Regolatore del Porto la cui approvazione definitiva permetterà al porto di San Benedetto di tornare ad essere una zona nevralgica della città”.
Anche il comandante Castaldo, ringraziando gli imprenditori che svolgono la propria attività in area portuale per la pazienza con la quale continuano a lavorare senza sosta tra i disagi prodotti dai tanti lavori in corso nell’area portuale, ha sottolineato che attraverso opere come il rinnovato scalo si possono gettare le basi per il futuro della pesca locale.
“La Regione si sta dotando di infrastrutture indispensabili per attrarre investitori sul territorio – ha dichiarato Giannini – l’opera che inauguriamo oggi è frutto di una stretta collaborazione tra Regione e Comune che siamo certi riuscirà a dare un rinnovato slancio a tutti i settori che gravitano sull’area portuale sambenedettese: pesca, cantieristica e turismo”.
“L’ampliamento dello scalo di alaggio è un’opportunità per il rilancio dell’intera attività portuale sambenedettese, sia per il comparto della pesca, sia per quello della cantieristica navale – dichiarano congiuntamente gli assessori Sestri e Urbinati – siamo certi che uno dei volani per la ripresa dell’economia locale sarà proprio il settore che gravita sull’ambito portuale e riteniamo che la nuova infrastruttura sia una grande opportunità per gli imprenditori del settore che ora potranno competere sui mercati nazionali ed internazionali per acquisire commesse per imbarcazioni di stazza superiore a quelle finora costruite o ristrutturate”.
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