Di Roberto e Giorgia Mori
Provate a chiedere a chiunque vi stia vicino, in famiglia, amici, parenti, colleghi, ecc. ecc., che cosa è successo di bello negli ultimi 10/15 anni. Ben che vada vi sentirete rispondere che l’Italia ha vinto i mondiali di calcio. Per il resto non se ne trova risposta. Al contrario per le cose brutte c’è un elenco da far drizzare i capelli.
È questo il motivo che ha spinto Roberto Mori e Domenico del Prete, gli ideatori del Presepe della nostra Parrocchia Madonna di Fatima in Valtesino, a costruire qualcosa di nuovo questo Natale.
L’unico elemento tradizionale che troviamo è la Natività che però è posta su un lato del presepio e guarda tutto il resto della scena. Sullo sfondo, a sinistra, è rappresentata la guerra mentre in fondo a destra si trova un monte franato a causa di un alluvione. Al centro c’è un paese terremotato (spicca nella scena il simbolo dell’ultimo terremoto che ha stravolto l’Italia, il campanile distrutto solo a metà in Emilia lo scorso Maggio). Infine sul lato sinistro il terribile attentato alle Torri Gemelle di New York, simbolo di tutto il dolore che l’odio tra gli uomini può causare.
Tuttavia tra tutte queste tragedie che hanno colpito il nostro Paese ed il mondo intero, non mancano le storie di uomini e donne guida dell’umanità, vissuti dedicando la vita agli altri, che hanno dato una svolta. Come simbolo di tutti loro, si è scelto di inserire nel Presepe l’uomo che ha cambiato più di una generazione, che ha lasciato un segno indelebile nella storia: Giovanni Paolo II. Sul lato opposto alla natività si trova, infatti, uno schermo che riproduce un filmato dei momenti più significativi della sua vita: dalla nomina alla morte e beatificazione, il tutto riprodotto sulle note della canzone “Jesus Christ You are my life”, cioè “Gesù Cristo tu sei la mia vita!”
Con questo Presepe Gesù Bambino, insieme a Papa Wojtyla, vuole dirci che nonostante tutto Lui nasce lo stesso, Cristo è sempre presente tra noi, il Bene trionfa sempre sul male.
In aggiunta alla figura di Giovanni Paolo II, nel Presepe si osservano le orme di un uomo impresse nella sabbia che attraversano la sua superficie partendo dalla culla di Gesù Bambino. Esse sono ispirate dalla poesia “Messaggio di Tenerezza”. In sintesi questa poesia ci dice che nei momenti più difficili della nostra vita non siamo mai soli ma, anzi, è Dio ci è ancora più vicino e ci porta in braccio.
Il Presepe, inaugurato al termine della Messa della Notte di Natale lo scorso 25 Dicembre, è intitolato, perciò, “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” e ci spinge a non avere paura di vivere questi momenti difficili ma di avere fede in Cristo che sarà sempre vicino a noi qualunque cosa accada.
A far compagnia al Presepe principale, poi, è stata realizzata nel lato della nostra Chiesa Parrocchiale rivolto verso la Strada Valtesino una capanna, con la scena della Natività. Si è scelto di rendere visibile la Capanna e la Natività verso la Strada Provinciale affinché i guidatori e quanti passano davanti alla nostra Chiesa, spesso correndo senza sosta, abbiano l’occasione per “rallentare”, per trovare del tempo e fermarsi per riflettere su ciò che è veramente essenziale nella vita.
Il Presepe della nostra Comunità Parrocchiale sarà aperto ed accessibile a tutti fino al prossimo 13 Gennaio e potrà essere visitato tutti i giorni durante le Celebrazioni feriali e prefestive (a partire dalle ore 18.30) e festive (ore 8 e 11).
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