Da lunedi 21 al 24 gennaio si svolge a Roma il Convegno nazionale degli assistenti di Azione Cattolica parrocchiali, diocesani e regionali. Il programma è ricco di interventi per confrontarsi e ripensare al servizio alla formazione a cui sono chiamati gli assistenti da cui ci si attende “una esemplarità formativa e un impegno, che, mentre si fa sensibile alle necessità pastorali delle parrocchie, contribuisca a rinvigorire, mediante la testimonianza apostolica tipicamente laicale dei suoi aderenti, il dialogo e la condivisione della speranza evangelica in tutti gli ambienti della vita quotidiana” (Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, n. 61)
Il tema è “Assistenti adulti per adulti nella fede”, cioè il sacerdote chiamato ad accompagnare l’associazione e la comunità è innanzitutto un adulto nella vita, nelle relazioni e nella fede. Don Antonio Mastantuono, assistente MIEAC e Centro studi AC, presentando il convegno, vede l’adulto oggi non più considerato come persona arrivata, ma l’esperienza mostra come la stabilità non sia più la realtà dell’adulto. Anche l’adulto vive le sue crisi, e tutto ciò riguarda anche la fede. Anche il prete è adulto in questo contesto. “Oggi più di ieri l‘autorevolezza del prete non è legata tanto alla legittimità del suo ruolo (riconosciuto, accolto e quasi venerato), quanto alla mediazione della sua persona, al suo modo di essere prete, quindi anche alle sue qualità umane: serenità, apertura accessibilità non senza la giusta discrezione, buona comunicativa … Perciò se l’identità del prete ha di per sé una connotarne essenzialmente relazionale (PDV 12) nel contesto attuale lo stile di relazione del prete diventa ancora più decisivo per l’efficacia del suo ministero.” Sottolinea ancora don Antonio: “Crediamo che i laici vogliano incontrare innanzitutto e sempre delle persone, la persona-prete, una persona che ha fatto una scelta radicale di vita e di dono, una persona e non ruolo. Di qui l’importanza della maturità umana del prete, l’insistenza sulla formazione umana come fondamento dell’intera formazione sacerdotale (PDV 43), ma anche il recupero del valore della realizzazione di sé nel sacerdozio.”
La Chiesa ha bisogno di preti credibili e credenti, e su questo gli assistenti in questi tre giorni si confronteranno e rifletteranno insieme perché “solo assistenti “adulti” diventano così capaci di accompagnare realtà associative che hanno come compito la formazione di laici caratterizzati da una fede adulta e pensata, capaci di essere lievito di comunità cristiane in un tempo di frammentazione, attenti a re-imparare a fare discernimento, a trovare spazi per confrontarsi ed assumere decisioni in comune che siano orientate dal Vangelo, guardando con simpatia agli uomini del nostro tempo.”
Ne discuteranno con l’aiuto di: Chiara Giaccardi, docente di Sociologia e Antropologia dei Media, don Paolo Asolan, docente di Teologia Pastorale che si confronteranno su “il prete, adulto tra adulti” moderati da Maria Graziano, vicepresidente naz. per il Settore Adulti di Ac. La serata è animata da Mike Diegoli, attore. Il secondo giorno mons. Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano, Franco Miano, presidente naz. Ac, si chiederanno “Adulti come?”. per la celebrazione ci sarà mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio Catechistico diocesi di Roma, curerà l’itinerario culturale e spirituale per le vie di Roma.”Rendere ragione della propria fede” sarà il tema proposto da don Roberto Repole, docente di Ecclesiologia, mons. Domenico Sigalini, assistente generale Ac, con Paolo Trionfini, vicepresidente naz. per il Settore Adulti di Ac. Ancora una serata culturale con don Dario Viganò, presidente Ente dello Spettacolo. L’ultimo giorno la riflessione biblica con dom Franco Mosconi, Priore dell’Eremo di San Giorgio a Bardolino, interverranno anche mons. Nikola Eterovic, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, don Emilio Centomo, assistente centrale per il Settore Adulti di Ac.
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