ITALIA – Pronti, via. Anzi: click. Parliamo d’iscrizioni a scuola, che sono cominciate il 21 gennaio e questa volta con la modalità digitale. Le procedure per iscriversi al prossimo anno scolastico, infatti, si fanno online. Almeno per quanti vogliono mandare i propri figli alle scuole statali. Per le paritarie, invece, la partecipazione al progetto delle iscrizioni online è ancora facoltativa. Dunque, un click col mouse sarà necessario e sufficiente per entrare – virtualmente – nel mondo della scuola che verrà.
In realtà per iscriversi bisogna fare qualche passaggio in più del semplice click. Ci si deve registrare al sito web (www.iscrizioni.istruzione.it) e inviare il modulo elettronico predisposto dalle scuole, che manderanno poi – per posta elettronica, naturalmente – la ricevuta alle famiglie. Mamme e papà possono anche seguire l’iter della domanda d’iscrizione fino al suo accoglimento definitivo. E chi non ha il computer a casa o ce l’ha e non sa come usarlo come fa? Ci pensano le scuole, con un “servizio di supporto”, mettendo a disposizione un’eventuale “sala informatizzata” (con personale scolastico in aiuto) alle famiglie che ne hanno bisogno o addirittura svolgendo loro stesse le procedure per quanti non hanno alcuna dimestichezza e disponibilità di strumenti elettronici.
Le famiglie coinvolte dalla procedura d’iscrizione – c’è tempo fino al 28 febbraio – sono un milione e 600mila. Naturalmente l’informatica dovrebbe garantire rapidità, comodità (basta code) e risparmio. C’è anche un aspetto da non sottovalutare che riguarda l’ampia possibilità d’informarsi, da parte dei genitori, sugli istituti scolastici.
Bene, fin qui alcune minime questioni “tecniche”, che hanno già sollevato riflessioni e in certi casi perplessità da parte degli osservatori del mondo scolastico, vuoi a proposito della reale dotazione tecnologica di scuole e famiglie, vuoi sulla “cultura digitale” in rapporto al mondo scolastico e, in particolare, per quanto riguarda le relazioni con i genitori.
In effetti questo è un argomento delicato. E anche una procedura che può sembrare prevalentemente burocratica, come quella appunto delle iscrizioni, chiede in realtà un supplemento di attenzione educativa che le preoccupazioni tecniche e le novità dell’online rischiano di far passare in secondo piano, magari lasciando pensare che si possa scegliere la scuola solo “sfogliando” pagine web come un bel catalogo, pieno di allettanti proposte. Il meccanismo, invece, delle visite e degli incontri – reali, non via mail – con gli insegnanti, certo, ma anche con gli operatori in segreteria e, non ultimi, con gli altri genitori che si aggirano negli istituti, mossi da interessi comuni, la condivisione di domande e risposte, dubbi e ansie (soprattutto per chi comincia un’avventura del tutto nuova, magari passando alla primaria dalla scuola dell’infanzia), aiutano a guadagnare consapevolezza, “spessore” rispetto alla scelta della scuola.
Intendiamoci, ben venga la tecnologia. Ma senza dimenticare, con quel semplicissimo e facile click del mouse, unito alla rapidità del mondo virtuale, la complessità, la passione e la bellezza, tutte reali (e tante volte faticose), che avvolgono il mondo dell’educazione e della scuola.
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