Dopo una breve introduzione del sindaco Giovanni Gaspari, Spacca esordisce ribadendo l’importanza del turismo per l’economia della regione e chiarisce il fatto che San Benedetto del Tronto è uno dei maggiori punti turistici delle Marche.
“Questa premessa, – prosegue il presidente – è importante per introdurre il discorso dell’impianto di stoccaggio del gas. Prima di tutto bisogna capire che la titolarità della procedura è del Ministero. Ora noi siamo arrivati al punto in cui la regione dovrà esprimere il suo parere ed esso sarà negativo. Come nei casi di San Severino e Corinaldo però è molto probabile che i privati che vogliono realizzare l’impianto faranno ricorso. A questo punto sarà il Ministero a decidere. Nei due casi prima citati il consiglio di Stato ha detto no e tutto questo perché abbiamo seguito il giusto iter”.
Vista la scarsa qualità della documentazione presentata dalla GasPlus, le diverse problematiche rilevate dagli studi commissionati dal comune, la vicinanza con il centro abitato e gli evidenti danni di immagine che deriverebbero dalla presenza dell’impianto in città è probabile che l’ago della bilancia nelle mani del Ministero propenderà per il no.
Il presidente della regione poi ci tiene a precisare: “Sul CTR: contrariamente a quanto in molti sostengono non è un organismo regionale, bensì del Ministero dell’Interno. È vero che c’è una presenza della Regione, ma esprime un parere di natura esclusivamente tecnica che non è riconducibile alla Regione in chiave di programmazione amministrativa e politica. Non è pensabile che un organismo tecnico, chiamato a fornire parere rispetto a aspetti circoscritti, sia influenzato dalla programmazione generale che compete all’istituzione politica, perché ognuno deve esercitare le proprie funzioni… ci muoviamo in un contesto in cui la correttezza istituzionale è imprescindibile”.
“Inoltre – aggiunge il presidente – è stata montata una polemica pretestuosa sia qui che negli altri casi, la quale è stata strumentalizzata per accaparrare consensi e voti. Noi abbiamo seguito la giusta procedura e adesso daremo il diniego. Le cose vanno fatte con criterio, abbiamo detto si al Rigassificatore dopo aver studiato bene il tutto, abbiamo detto no alla centrale nucleare a San Benedetto con lo stesso criterio, insomma non siamo interessati a sfruttare queste situazioni per aumentare i consensi, noi ci basiamo su elementi oggettivi. Questi elementi ci portano a dire no alla centrale di stoccaggio del gas. Quello che voglio che sia chiaro però è il fatto che con la nuova normativa non si può solo dire di no, ma bisogna portare le dovute motivazioni. Un no secco sarebbe stato inutile, il nostro invece sarà un no motivato. Non mi illudo che le polemiche finiranno …a San Severino e Corinaldo sono continuate, non solo da parte dei comitati, anche dopo che la Regione aveva compiuto tutti i passi ad essi favorevoli”.
Il presidente conclude con una nota polemica evidenziando il fatto che, nonostante la regione abbia seguito nei diversi casi il giusto iter e il risultato sia stato positivo, i quartieri che più hanno urlato si sono presi, alla fine della vicenda, i meriti.
Nel mentre della conferenza irrompe un membro dell’associazione Ambiente e Salute nel Piceno il quale viene subito invitato ad uscire essendo la conferenza aperta solo alla stampa, nel frattempo però lo stesso riesce a consegnare da parte dell’associazione e dei comitati di quartiere di San Benedetto, una lettera di invito per la manifestazione che si terrà contro l’impianto di stoccaggio del Gas, sabato 2 febbraio. Spacca liquida l’invito rispondendo: “Nel periodo in questione sarò a Bruxelles”.
Infine, interviene anche un sindaco Giovanni Gaspari di ottimo umore, forse per il ritrovato feeling con il presidente della regione o forse per l’esito della questione che abbiamo trattato e dichiara: “Anche io ho ricevuto un garbato invito dal comitato Ambiente e Salute nel Piceno e ho risposto positivamente, ma solo nel caso in cui ci sia un clima garbato e positivo”.