Pubblichiamo una lettera giuntaci in redazione da P.G.C.
RIVIERA – Certi convegni politici sul turismo, come quello recentissimo di Grottammare, non sono sempre inutili e noiosi o smaccatamente elettorali.
A qualcosa servono. Potrebbe infatti essere scaturita da un’eccellenza convenuta da chissà quale anfratto della regione, l’ardita quanto spettacolare decisione di “spezzettare” di colpo tutti i fusti delle palme uccise dal punteruolo rosso.
Sul lungomare, dal 29 gennaio, è tutto un sega sega: già decine i possenti cilindri-di-palma stesi sull’asfalto (come colonne cadute di antichi fori), mentre il colpo d’occhio sul viale subisce l’ennesimo trauma: non più infilate protese verso il cielo, ma un nulla. Un vuoto. Morte le gloriose palme, tutto appare più spelacchiato, più largo, livido, insulso. Di loro restano ormai solo le “basi”, come rotondi tavolini raso-terra per nani di bosco, e intorno tappeti di segatura bionda che se ne andrà col vento da sola, senza bisogno d’essere raccolta.
Però nessuna traccia dei punteruoli rossi, strano. Non possono essere tutti scappati, forse li hanno raccolti prima, per metterli al sicuro, ma per farci che? Toccherà chiederlo al botanico del Comune, fortuna che adesso ce l’abbiamo in pianta stabile: lei sì che s’intende di palme, le ha avute lei in cura, le ha scapitozzate ma anche ingraziosite coi ciuffetti in testa, o fatte potare a cipolla come campanili austriaci, le ha nutrite col biberon, le ha protette dal freddo con quelle vezzose cuffiette bianche…
Certo, è dura combattere o far finta di combattere il punteruolo rosso con scarsi mezzi e senza idee. Se poi l’impari lotta deve ogni volta lasciare il passo ad altri progetti di comodo (inutili, costosi e talvolta pericolosi) venendo quindi retrocessa, declassata e dimenticata, non resta che la soluzione finale, tagliar tutto e non se ne parli più.
E mo’ che ci facciamo con tutto? Solo sul lungomare tra Grottammare e San Benedetto si segheranno a pezzi almeno 150 fusti di palme!
Quante tonnellate sono?
Ecco: una buona idea sarebbe arricchire il prossimo menu turistico 2013 con uno specialissimo esclusivo SPEZZATINO DI PALME, con spruzzata di segatura doc e abbondante contorno di punteruoli rossi affumicati. Non diciamolo subito che è una schifezza, promuoviamolo anzi nelle fiere, alla BIT di Milano e in Germania, magari piace, non si sa mai. Costerà comunque pochissimo, infinitamente meno di un tradizionale piatto a base di pesce, abbiamo materia prima in quantità. Magari ci diventiamo pure ricchi…