SAN BENEDETTO DEL TRONTO– Alla presenza degli studenti degli istituti superiori cittadini e di numerose autorità civili e militari, questa mattina, lunedì 11 febbraio, nell’Auditorium comunale, si è svolta una iniziativa istituzionale per celebrare il Giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata.
A tenere la lezione il prof. Costantino Di Sante, storico che si è occupato dei riflessi in ambito locale delle vicende legate agli “infoibamenti” avvenuti durante e dopo il secondo conflitto mondiale e all’esodo delle popolazioni dell’Istria e delle Dalmazia.
Nel suo saluto il sindaco Giovani Gaspari ha ringraziato i presenti e ricordato che iniziative come queste debbono essere una “palestra” per far crescere la conoscenza di alcune date storiche di rilievo che aiutano ad potenziare la coscienza critica delle giovani generazioni anche grazie alle lezioni di specialisti prestigiosi come Di Sante.
Nel suo intervento il prof. Di Sante, ripercorrendo le principali vicende che hanno contraddistinto la storia del ‘900 nei territori giuliano – dalmati, i crimini compiuti specie durante la seconda guerra mondiale, subito dopo l’8 settembre 1943 e nella primavera del ’45, ha illustrato chiaramente le modalità e le motivazioni, politiche e no, delle repressioni spiegando che sono stati oltre 4-5 mila i morti nelle foibe (le cavità naturali del Carso) e altrettanti sono deceduti nei campi di concentramento.
In merito all’esodo, Di Sante ha spiegato che sono stati più di 250 mila gli italiani fuggiti da quei territori e rifugiatisi verso gli oltre cento campi di accoglienza in Italia, tra i quali quello di Servigliano in provincia di Fermo.
“I fatti luttuosi che hanno contraddistinto intere popolazioni del confine orientale – ha affermato Di Sante – debbono essere conosciuti e rimanere impressi nella nostra coscienza perché la cultura del diverso non prevalga e la libertà delle genti non venga negata lasciando spazio all’intolleranza. Solo le democrazie mature possono tutelare e riconoscere l’uguaglianza nelle differenze – ha proseguito lo storico rivolgendosi agli studenti presenti – questa è la sfida che voi giovani dovete raccogliere per essere cittadini dell’Europa unita”.
Alla relazione del prof. Di Sante è seguita la proiezione del documentario di Filippo Ieranó dal titolo “Una città cosmopolita” prodotto dall’Associazione “Casa della Memoria” che racconta la vicenda del Centro raccolta profughi di Servigliano.
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