ROMA – A Roma è stato presentato il volume “L’impegno. Come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno” (Edizioni Rubbettino), scritto dal giornalista Giuseppe Rusconi. Si tratta di un’opera che ha preso in considerazione i principali ambiti nei quali la Chiesa, o direttamente oppure tramite istituti religiosi, associazioni, movimenti o altre realtà organizzate, è presente ed eroga servizi. La ricerca si è basata su documentazione raccolta tra gli organismi della Cei e dei servizi connessi, oltre che con diocesi, parrocchie, enti, case di cura e altro.
Ha riguardato ambiti quali sanità, assistenza, povertà, scuola, formazione professionale, lotta alla droga, volontariato, emergenze, migranti e altro.
Alla presentazione del volume sono intervenuti quatto esponenti di altrettanti gruppi politici: Angiolo Bandinelli per i Radicali, Paola Binetti per l’Udc, Gaetano Quagliariello per il Pdl e Luciano Violante per il Pd. La tavola rotonda è stata coordinata da Giuseppe Di Leo, giornalista di Radio Radicale.
Un contributo considerevole. “La Chiesa in Italia non è un ‘corpo estraneo’ alle dinamiche civili e sociali – ha spiegato l’autore Giuseppe Rusconi -, anzi è profondamente presente a vari livelli, e offre un contributo considerevole, sia in termini spirituali, sia materiali, contributo che va ben al di là di quanto, spesso, si conosce”. Rusconi sottolinea di avere raccolto nel volume “opere ecclesiali e numeri della presenza in ambito sociale, mostrando come siano parte integrante di un unico grande mosaico. Non ho inteso polemizzare con chi, anche in tempi recenti, ha suggerito con i suoi scritti l’idea di una Chiesa parassita dello Stato. Intento del libro è evidenziare quanto sia estesa, diversificata e incisiva la fantasia delle opere concrete che il mondo cattolico offre alla comunità civile italiana e questo, mi sembra un fatto tanto più rimarchevole in tempi come i nostri di palese sfiducia e scollamento tra cittadini e ‘istituzioni’, in cui nessun altro ente è in grado di assolvere con continuità ed efficacia a compiti assistenziali”. Quanto ai “risparmi” per lo Stato grazie alla presenza delle opere sociali cattoliche, sottolinea che “tali opere integrano ampiamente il ‘welfare state’, per una cifra stimata di ‘almeno’ 11 miliardi di euro. Questa somma è approssimata per difetto, perché molte opere sono difficili da censire e hanno un risvolto di assistenza ma anche economico e sociale: basti pensare a lotta alla tratta, anti-pedofilia, recupero ex-carcerati, sostegno a nomadi, poveri, senza-tetto”.
Un grande disegno di carità. Le principali “voci” dell’intervento della Chiesa nel sociale, secondo i calcoli di Giuseppe Rusconi riportati nel volume “L’Impegno”, e che produrrebbero un equivalente “risparmio” per lo Stato, sono: sanità (1,2 miliardi), mense dei poveri (27 milioni), fondi di solidarietà diocesani (50 milioni), scuola paritaria cattolica (4,5 miliardi di euro, è la voce principale), lotta alla droga (800 milioni), migranti (2 milioni), “Prestito della speranza” (a famiglie in crisi, 30 milioni), post-terremoto Aquila (35 milioni) e Italia del Nord (13 milioni), oratori (210 milioni), Caritas parrocchiali (260 milioni), Banco alimentare (650 milioni), formazione professionale (370 milioni), lotta all’usura (1,2 milioni), volontariato (2,8 miliardi), beni culturali (140 milioni), “Progetto Policoro” (1 milione). “Questi dati – spiega Rusconi – mostrano che anche oggi, così come da diversi secoli a questa parte, la Chiesa è vicinanza, condivisione, testimonianza concreta e opera nel quadro di un grande disegno organico di carità”.
La politica e le “opere di misericordia”. Gli esponenti politici intervenuti alla presentazione hanno espresso pareri abbastanza convergenti e positivi sulla presenza delle opere cattoliche nel campo sociale. “La Chiesa oggi è molto presente e offre un contributo importante alla società – ha detto Paola Binetti, deputata Udc – perché declina la ‘buona novella’ attraverso un gran numero di opere di misericordia, corporali e spirituali”. Gaetano Quagliarello, senatore Pdl, ha affermato che “in questi ultimi decenni si è assistito a una ricomposizione delle presenze cattoliche nel sociale, che mostrano una singolare vitalità. Queste presenze sono del resto molto ‘sfaccettate’ essendo espressione di movimenti, associazioni o realtà ecclesiali diverse accomunate però dal credo religioso. Così la Chiesa oggi non può più contare, come un tempo, su un ‘braccio secolare’ unitario quale era la Dc, ma su tante presenze che mostrano un impegno articolato e molto generoso”. Luciano Violante, del Pd, ha sostenuto che “la Chiesa mostra una grande capacità di aiutare le persone tramite vari strumenti e servizi. L’aspetto economico e i ‘risparmi’ che i servizi della Chiesa garantiscono allo Stato sono in ultima analisi secondari. Ciò che conta è il ruolo educativo che appare significativo”. Secondo Angiolo Bandinelli, del Partito Radicale, “la situazione delle opere di misericordia della Chiesa in Italia è molto complessa. Il libro di Rusconi, del resto, se ha un difetto è quello di essere troppo ‘italo-centrico’ e quindi non consente di prendere atto di come agisca la Chiesa nel sociale a un livello più ampio”.
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