Lunedì 25 febbraio, presso i locali della parrocchia della Madonna della Marina, alle ore 21.00, si terrà l’incontro per conoscere l’esperienza dell’Economia di Comunione, con la presenza di Alessandra D’Andrea, esperta e laureata in economia. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con l’ufficio di Pastorale sociale e del lavoro diocesano, di cui è responsabile Giulio Grazioli, sulla linea del contributo che l’Azione cattolica è chiamata a dare nel cammino pastorale di partecipazione e di corresponsabilità in comunione con tutte le realtà ecclesiali.
Narrare esperienza positive e alternative al sistema economico e finanziario, oggi in crisi, può generare speranza e coraggio per credere che un’altra economia, basata sulla fraternità, in cui la comunità è una risorsa, è possibile. L’EDC è la proposta di uno strumento che poco si conosce, la vicepresidente adulti di AC Teresa Di Buò sottolinea che: “L’Azione Cattolica risponde al richiamo dell’essere esperti in umanità, e propone momenti di formazione per vivere questo nostro tempo così segnato dalla crisi, dalle difficoltà delle famiglie, dei giovani cogliendo i semi di speranza che ci sono intorno a noi”.
L’Economia di comunione (EDC), come spiega Luigino Bruni, è “sebbene ancora in nuce, una diversa e nuova idea di imprenditore e una nuova impresa. Un imprenditore, che è fraterno, capace di innovazioni difficili, “creatore di nuove torte” (e non solo donatore di “fette di torte” ai “poveri”), che sa fare rete dentro e fuori l’EdC; che crede nella Provvidenza perché ogni giorno la sa vedere all’opera nella sua vita, anche economica; che non teme la vulnerabilità e le ferite delle relazioni perché insieme alle ferite intravvede anche le benedizioni; che va in cerca dei poveri, “dei soli”, perché sa che il suo modo specifico e più efficace di contribuire ad un mondo più unito e fraterno è includerli all’interno del sistema produttivo, creare con loro opportunità di lavoro e di crescita; che cerca nuove forme di governance per dar vita a quegli “otri nuovi” per il “vino nuovo” dell’EdC.”