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Verso il Conclave

Avrà luogo lunedì prossimo, 4 marzo, alle ore 9.30 nell’Aula Paolo VI, Sala del Sinodo dei vescovi, la prima Congregazione generale del Collegio Cardinalizio. Ne dà notizia la sala stampa della Santa Sede, con un comunicato in cui informa che è prevista anche una seconda Congregazione generale nel pomeriggio, alle 17, nello stesso luogo. Oggi, 1° marzo, primo giorno di Sede Vacante, il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ha proceduto a convocare i cardinali elettori alla prima Congregazione generale, in base a quanto è previsto nella Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis”. “Compio il dovere di comunicare ufficialmente a Vostra Eminenza la notizia della vacanza della Sede Apostolica per la rinunzia presentata da parte del Papa Benedetto XVI, ed effettiva da ieri sera, 28 febbraio, alle ore 20 di Roma”, si legge nella lettera di convocazione del cardinale decano, che oltre a convocare i porporati per lunedì 4 marzo ricorda che dopo quella data “continueranno regolarmente dette Congregazioni generali, fino a quando non si raggiunga il numero completo dei Cardinali elettori e il Collegio cardinalizio decida poi la data dell’ingresso in Conclave di detti Cardinali elettori in base a quanto prescritto dal recente Motu Proprio del 22 febbraio scorso circa alcune modifiche delle norme relative all’elezione del Romano Pontefice”.

C’è ancora da attendere per l’inizio del Conclave. “Non è da aspettarsi lunedì la decisione della data d’inizio del Conclave”. A dichiararlo ai giornalisti è stato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, nel briefing di oggi. La convocazione delle Congregazioni generali dei cardinali per il 4 marzo, “già anticipata ai 144 cardinali presenti ieri nella Sala Clementina”, è diventata ufficiale oggi tramite la lettera inviata dal cardinale decano, Angelo Sodano, e stamattina “c’è stata già una riunione del decano con i suoi collaboratori, per la preparazione delle prime riunioni”, prendendo in mano la Costituzione apostolica di Giovanni Paolo II, che insieme al Motu Proprio di Benedetto XVI, rappresenta la legislazione vigente da qui all’elezione del nuovo Romano Pontefice. Il 4 marzo, dunque, ci sarà Congregazione generale di tutti i cardinali sia la mattina, sia il pomeriggio, ma “né la mattina, né al pomeriggio” è prevedibile che verrà decisa la data d’inizio del Conclave, al quale parteciperanno solo i 115 cardinali elettori. Questo perché, ha spiegato padre Lombardi, “i cardinali devono affiatarsi, devono percepire il sentire comune e non affrettare una decisione che poi sarebbe vincolante e potrebbe comprimere troppo il tempo delle Congregazioni generali”.

Il governo dei cardinali. Come stabilisce la “Universi Dominici Gregis” al n.13, ai cardinali spetta stabilire giorno e ora d’inizio delle operazioni di voto “in una delle Congregazioni immediatamente successive alla prima”, ha ricordato padre Lombardi, che interpellato dai giornalisti riguardo al numero dei cardinali attualmente presenti a Roma ha risposto di non essere in grado di stabilirlo con certezza, “stanno continuando ad arrivare”, ha detto. Riguardo ai poteri del Collegio dei cardinali durante la vacanza della Sede Apostolica, la Costituzione stabilisce, al n. 2, che ad esso “è affidato il governo della Chiesa solamente per il disbrigo degli affari ordinari e di quelli indilazionabili, e per la preparazione di quanto è necessario per l’elezione del nuovo Pontefice”. Molto chiara nella “Universi Dominici Gregis” è anche la distinzione tra il ruolo del cardinale decano, che ha il compito di presiedere e coordinare l’andamento delle Congregazioni generali, e quello del cardinale camerlengo, i cui compiti sono più di carattere logistico-organizzativo, e rivolti a tutelare e garantire la riservatezza della Camera apostolica. La gestione degli atti del Conclave, come tale, è compito del cardinale decano.

I sigilli agli appartamenti pontifici. Mentre ieri sera, alle ore 20, il portone del palazzo apostolico di Castel Gandolfo si chiudeva ponendo simbolicamente fine al pontificato di Benedetto XVI, contemporaneamente, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il cardinale camerlengo, Tarcisio Bertone, con i suoi collaboratori procedeva alla chiusura con i sigilli dell’appartamento del Santo Padre. Nella sala stampa vaticana, è stato anche diffuso un filmato di quattro minuti del Centro Televisivo Vaticano, con le immagini relative alla Camera Apostolica, a cui si arriva salendo il grande scalone che dal Portone di Bronzo porta a San Damaso, e dalla quale poi si sale alla Terza Loggia. Ai lati del camerlengo, c’erano il vice camerlengo, mons. Pier Luigi Celata, mons. Giuseppe Sciacca, nominato uditore generale della Camera apostolica, e mons. Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato. Presente anche il notaio della Camera apostolica. Oltre che all’appartamento papale, i sigilli sono stati apposti anche all’ascensore interno che usa il Papa per scendere dalla Terza Loggia alla sala delle udienze. Oggi alle 12.30, inoltre, mons. Celata si è recato a San Giovanni in Laterano per porre i sigilli all’appartamento papale che si trova nelle adiacenze della basilica.

La prima giornata del Papa emerito. Come ha trascorso il “Papa emerito” la serata di ieri, e come trascorrerà quella di oggi? Padre Lombardi ha riferito di una sua telefonata al segretario particolare di Benedetto XVI, mons. Georg Gänswein, il quale gli ha descritto un Papa emerito “molto disteso, ha dormito benissimo”, segno di un’atmosfera tranquilla e di un “clima di serenità e di pace”. Ieri sera, dopo le 20, Benedetto XVI ha cenato, ha visto alcuni telegiornali e “ha molto apprezzato la buona presentazione che è stata fatta del momento così intenso ed emozionante del pomeriggio e della serata di ieri”. “Abbiamo notato che i comunicatori hanno saputo immedesimarsi nel sentimento profondo della gente”, ha commentato padre Lombardi. Dopo cena, il Papa emerito ha fatto la sua solita passeggiata serale, come fa sempre dopo i pasti, questa volta all’interno del Palazzo, nel Salone degli Svizzeri, sul lato verso il lago, poi si è ritirato per la preghiera e per il riposo. Questa mattina, il Papa emerito ha celebrato Messa alle 7, poi la recita delle Lodi e l’Ufficio delle Letture, la colazione, un po’ di pausa. La prima giornata da Papa emerito trascorre, dunque, ha riferito padre Lombardi, “tra la preghiera, la riflessione, la lettura dei messaggi che ha ricevuto”.

Preghiera, letture, passeggiate e pianoforte. Nel pomeriggio di oggi, Benedetto XVI farà la sua solita passeggiata nei giardini: “Ama dire il Rosario nei giardini vaticani”, ha ricordato il portavoce. Oggi passeggerà per i giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Durante l’inverno, normalmente, l’orario della recita del Rosario è alle ore 16. “Libri di teologia, di spiritualità e di storia”, le letture del Papa, ha reso noto padre Lombardi, che ha citato un libro in particolare: “L’estetica teologica” di Hans Urs von Balthasar, “specificamente per questo periodo”: “Ne aveva una copia di quando il libro è uscito”, l’ha portata con sé. “Nei giorni passati – ha riferito padre Georg a padre Lombardi – il Papa suonava il pianoforte dopo la cena”. Ieri sera il suo segretario particolare “non l’ha sentito suonare, ma è normale che nei giorni prossimi riprenda” questa sua abitudine. Il Papa emerito ha anche portato con sé “registrazioni musicali da ascoltare”, perché “quando non suona la musica, la ascolta”, specialmente per rilassarsi.

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