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I primi nidi domiciliari potranno essere aperti entro la fine dell’anno

REGIONE MARCHE – Si affaccia nel panorama dei servizi per il sostegno alla famiglia un’interessante opportunità lavorativa, in particolare per la componente femminile: i nidi domiciliari, che potranno diventare una realtà concreta nelle Marche già entro la fine dell’anno. La Regione assegnerà infatti alle Province le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dei corsi di aggiornamento propedeutici all’esercizio delle funzioni di operatore di struttura.

“Finalmente si parte – dice soddisfatto l’assessore regionale Luca Marconi – Questa sperimentazione va alla prova dei fatti”.

Un servizio importantissimo per le famiglie ma anche perché rappresenta un’interessante fonte di occupazione. Numerose sono state le richieste pervenute di interessamento all’apertura di un nido domiciliare. “L’aspettativa è grande – continua Marconi – Contiamo sul fatto che le Province procedano in tempi brevi all’organizzazione dei corsi per far sì che entro la fine dell’anno i primi nidi possano essere aperti”.

E’ stato chiesto alle amministrazioni provinciali di esprimersi in merito alla scelta dei tipi e del numero dei corsi da avviare immediatamente, sulla base delle disponibilità finanziarie esistenti. I corsi finanziati dalla Regione si svolgeranno in ogni provincia. Saranno aperti a 20 allievi ciascuno per una durata di 88 ore, di cui 58 di teoria e 30 di tirocinio a cui saranno tenuti a partecipare gli allievi che non l’abbiano già svolto in una struttura per la prima infanzia. Le 58 ore di teoria sono suddivise in: modulo “Preparare e somministrare pasti a bambini di età compresa tra 0 e 36 mesi – 30 ore; modulo “Rispettare le norme di sicurezza” – 16 ore; voce “Elementi di primo soccorso” del modulo “Curare il benessere psico-fisico del bambino – 12 ore.

“Si è ritenuto indispensabile – spiega Marconi – che tutti coloro che aspirano ad esercitare le funzioni di operatore di nidi domiciliari debbano frequentare i corsi di aggiornamento, poiché l’attività che essi andranno a svolgere ha carattere peculiare, rivolto all’infanzia, e l’esercizio della quale richiede la conoscenza di nozioni che non possono trovarsi in corsi di analogo contenuto”.

Saranno assegnati complessivamente € 70.400,00 suddivisi equamente per Provincia (€ 14.080,00 ciascuna). La partecipazione ai corsi costituirà credito formativo in sede di svolgimento dei corsi di qualifica di secondo livello che essi dovranno comunque frequentare per poter svolgere le funzioni di “Operatore di nidi domiciliari”.

Alla Provincia di Ancona saranno concessi altri € 75.000,00 per lo svolgimento di un corso di qualifica di secondo livello che sarà possibile avviare sul territorio nell’immediato e che è rivolto a soggetti che non hanno i titoli specifici per svolgere attività di educatore ma che sono tuttavia sono in possesso, oltre che di un diploma di scuola media superiore, di una esperienza personale nelle attività richieste; in questo caso sono stati previsti 25 allievi per una durata di 400 ore, che comprendono la parte teorica e 150 ore di stage.

Nell’ammissione ai corsi hanno priorità coloro che risiedono nel territorio della regione Marche. Irichiedenti possono scegliere di partecipare ai corsi banditi da qualsiasi Provincia, indipendentemente dalla loro residenza. Verranno ammessi ai corsi i richiedenti le cui domande siano pervenute per prime in ordine di tempo, fino all’esaurimento dei posti disponibili in ciascun corso. A tal fine, per assicurare la trasparenza dei procedimenti di ammissione delle domande, le stesse dovranno pervenire alle Province esclusivamente per via telematica. Qualora una delle Province non provveda entro il 31 marzo 2013 ad avviare le procedure per lo svolgimento del corso o dei corsi ad essa assegnati, il relativo finanziamento regionale verrà ripartito tra le altre Province, previo accordo tra le stesse.

Infine, sono stati individuati i Centri per l’impiego, l’orientamento e la formazione quali strutture competenti alla tenuta dell’elenco degli “Operatore di nidi domiciliari”.

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