DIOCESI – Lunedì 11 Febbraio si è tenuta presso la Cattedrale Madonna della Marina la solenne celebrazione per il Precetto Pasquale Interforze.
Pubblichiamo le parole del Vescovo Gervasio Gestori: “Nell’attuale Stato di Israele, in Palestina, esiste ancora il paese di Cana di Galilea, diventato famoso in tutto il mondo da quando Gesù, durante un banchetto nuziale, compì il miracolo di trasformare l’acqua in vino. Sei anfore, contenenti ciascuna dagli ottanta ai centoventi litri, divennero improvvisamente rigurgitanti di bevanda squisita. Il miracolo apparve ben presto uno dei gesti più affascinanti compiuti dal Signore e fu anche particolarmente utile, specialmente per la gioia dei commensali.
Ma questo piccolo paese di Cana non fu spettatore soltanto di quel miracolo. Il brano evangelico appena ascoltato ci narrava di un funzionario del re, che stava vivendo personalmente un problema serio, perché suo figlio malato era sul punto di morire. Questo uomo importante e qualificato, avendo saputo che Gesù era da quelle parti, lascia il figlio moribondo ai familiari e sale da Cafarnao fino a Cana per incontrare il Signore.
In quel momento di dolore angosciante sentiva come prioritario per lui questo incontro, perché gli stava assolutamente a cuore la guarigione del figlio e nel suo cuore di padre era convinto che Gesù potesse guarirlo.
Ed ecco l’incontro: “Vieni, mio figlio sta per morire”. Gesù ammira quella fede, ascolta quella preghiera e dice: “Va’, tuo figlio è guarito”.
Possiamo facilmente immaginare la gioia inaspettata di quel funzionario del re e quella di tutta la sua famiglia, quando poco dopo viene a sapere che la guarigione era avvenuta proprio in quel momento.
Ho letto che sul portone d’ingresso di una casa per bambini abbandonati, fondata dalla Beata Madre Teresa di Calcutta, c’è questa scritta: “Trova il tempo di pensare, trova il tempo di pregare, trova il tempo di ridere”. E’ una espressione sintetica, emblematica, attuale.
Trova il tempo per pensare. Una buona parte del nostro mondo ormai fatica a pensare seriamente e serenamente. I ritmi della vita ci coinvolgono talmente, che la fretta fa da padrona, e siamo spesso costretti a dire: “Non ho tempo, non posso, non ci riesco”. Rimaniamo come travolti dalle troppe cose da fare. Ma: sono tutte importanti? Sono veramente utili? Mi vado chiedendo se sia giusto che si viva in questo modo. E’ questo uno stile umano di vita?
Per le cose importanti bisogna trovare il tempo. In ogni giornata prima stanno le cose importanti, poi quelle urgenti. E pensare è certamente una cosa importante. Se infatti in alcuni momenti ci fermassimo a riflettere, eviteremmo tante scelte precipitose e meno opportune. Eviteremmo anche tanti sbagli, di cui pentirsi poi, quando forse è troppo tardi.
Pensare. Ha scritto il grande filosofo francese Blaise Pascal: “Il pensiero fa la grandezza dell’uomo”. Questo momento del Precetto Pasquale è propizio per fermarci a riflettere e per dare nuovo slancio al nostro profondo bisogno di vivere in modo umano.
Trova il tempo per pregare. Anche pregare è cosa importante. Quel funzionario del re trovò il tempo per andare ad incontrare il Signore e pregarlo di guarire il figlio. Ciascuno di noi ha delle necessità personali, vive dei problemi familiari, soffre per qualche difficoltà relazionale. Dovremmo trovare sempre il tempo per la preghiera.
Le soste festive sono fatte anche per permettere questo tempo, ma ormai la domenica è un’oasi, che si riduce sempre di più, invasa inesorabilmente dalle sabbie del deserto di cose spesso solo superficiali, che allargano attorno a noi il vuoto e sottraggono ossigeno alla nostra anima.
Abbiamo bisogno di poter respirare aria pulita, spirituale, ricca di speranza, che apra coraggiosamente verso nuovi orizzonti. Chi ci aiuta, se non il Signore, dal momento che da soli siamo ridotti piuttosto male?
Ed è forse anche per questo motivo che non troviamo il tempo per ridere, il tempo cioè della sana libertà, per gustare momenti attesi di buone relazioni e di giusto riposo. Il ridere è cosa ben diversa dell’allegria: questa è esteriore ed è passeggera, il ridere appartiene al cuore e vive nel profondo dello spirito, al di là del trascorrere delle esperienze.
Trova il tempo per ridere. “Ma quanti sanno veramente riposare, sorridere, contemplare, rendere libero e sereno il cuore?…E’ raro ai nostri giorni che la giornata festiva renda le persone calme, rilassate, serene, distese; in realtà, esse al lunedì mattino sono di nuovo tese, nervose, elettriche, eccitate” (Card. Ravasi).
Ecco allora la domanda: Perché non vivere le feste in maniera diversa, più umana, più nostra, più bella? Ricuperiamo il momento della festa per vivere la ricchezza degli affetti familiari, per coltivare incontri tranquilli ed amichevoli, per sentirci persone, rifiutando si essere solo produttori e solo consumatori.
La celebrazione del precetto pasquale è certamente una occasione privilegiata per pensare alla nostra esistenza, per considerare il nostro impegno lavorativo, per ridonare slancio alle relazioni familiari e sociali, per riflettere sullo stile di vita delle nostre giornate.
E’ pure occasione per la preghiera: un momento di ascolto del Signore e della sua Parola ed un momento di richiesta di aiuto per i nostri bisogni e di perdono per tante fragilità.
La conseguenza non può essere che quella desiderata da tutti noi: la gioia, il sorriso, la serenità, la pace del cuore.
L’augurio che non rimanga questo un momento isolato o raro: abbiamo tutti il dovere di trovare il tempo per le cose importanti, senza essere catturati da quelle urgenti. “Trova il tempo per pensare, per pregare, per ridere”. Saggio è stato quel funzionario del re, di cui ci parlava il Vangelo. Imitiamo il suo esempio”.