Un frullato di videoproiezioni a cavallo tra finzione e documentario, televisione e web, indagine e parodia, Italia e resto del mondo.
“Credo nella sintesi dei linguaggi, ma anche nei linguaggi sintetici (nel doppio significato di immediati e digitali); da sempre in bilico tra teoria e pratica, ho recentemente scelto di stanziarmi nel mezzo – ha dichiarato il regista – producendo dunque opere ibride e spesso incomplete. Non a caso, le mie opere migliori sono tuttora ostaggio del mio subconscio”.
Alberto Angelini si forma artisticamente tra il Dams bolognese, l’ambiente cinematografaro romano e la fulminea ma intensa esperienza televisiva a Milano (collaboratore di Maccio Capatonda per “Mai dire gol” e “All music show”). Negli ultimi anni risiede e lavora in nord-europa (3 anni ad Amsterdam, dove si perfeziona con un master in new media, e a Bruxelles, dove collabora con un gruppo di teatro performativo multimediale).
Attualmente organizza seminari e workshop di scrittura e produzione audiovisiva all’interno di licei, facoltà universitarie e associazioni culturali; parallelamente insegna cinema italiano in inglese presso l’università per stranieri di Ascoli Piceno e autoproduce i suoi corti “speculativi” con un occhio all’immagine e l’altro all’analisi sociologica.
La serata, ad ingresso gratuito, è moderata dalla giornalista Elisabetta Gnani.