SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo una nota dell’Assessore Sorge “Sento il dovere di portare a conoscenza dell’opinione pubblica la situazione in cui versa l’Istituto musicale “Vivaldi” di cui, come è noto, sono soci il Comune di San Benedetto e la Provincia di Ascoli Piceno. Mentre il Comune ha sempre onorato il suo impegno versando regolarmente la sua quota annuale, si registra la mancata erogazione della quota della Provincia per l’anno 2012, una somma di 64 mila euro essenziale per assicurare il funzionamento delle attività del “Vivaldi” e che l’Istituto ha inutilmente sollecitato con ben tre lettere inviate a marzo, luglio e ottobre 2012.
Non credo che si possano invocare, a giustificazione di questo comportamento, i problemi finanziari in cui versa l’Ente provinciale visto che, a quanto mi risulta, la Provincia ha regolarmente onorato i suoi impegni nei confronti dell’Istituto musicale “Spontini” di Ascoli Piceno.
Non è accettabile che vengano messe a repentaglio le pluridecennali attività di una prestigiosa istituzione culturale come il “Vivaldi” e invito dunque coloro che siedono nella Giunta e nel Consiglio provinciale, dopo aver discettato, in qualità di consiglieri del Comune di San Benedetto, sulle spese in materia di promozione turistica, a svolgere appieno il loro compito a tutela delle istituzioni del loro territorio nello stesso modo in cui, evidentemente, hanno saputo farlo i loro colleghi di elezione ascolana”.
Non si fa attendere la risposta del gruppo consiliare PDL “l’assessore, in evidente stato di imbarazzo dovuto alla sua invasività mediatica e alle frizioni interne al suo partito, cosa s’inventa?
Un ritardo di pagamento da parte della provincia che – tutto il mondo sa- sta cercando di risolvere dei problemi finanziari ricorrenti in tutti gli enti provinciali d’Italia.
La Provincia di Ascoli ha sempre onorato e lo farà anche stavolta il suo impegno per il Vivaldi, ma nel contempo ricorda all’assessore che se non avesse sperperato centinaia di migliaia di euro per i suoi MEF, SEA CARD ecc.. magari poteva -nell’attesa – fare fronte”.