SAN BENEDETTO DEL TRONTO– Ad un anno dall’avvio del servizio di “porta a porta spinto” dei rifiuti non riciclabili, prosegue a grandi passi il processo di graduale estensione a tutta la città del servizio che, prima di tutto, è lo strumento principale per adempiere ad un obbligo di legge, oltre che un gesto di civiltà.
In dodici mesi, la percentuale di rifiuti che San Benedetto avvia al riciclo è cresciuto del 37,7%, passando dal 45% al 62% del totale grazie all’impegno di tantissimi cittadini che, superati i piccoli disagi iniziali, riescono a conferire correttamente separando i materiali da avviare a riciclo con la raccolta differenziata da quelli, in quantità sempre più ridotte da mettere nel sacco “nero”, da portare in discarica.
Il servizio di “porta a porta spinto”, coinvolge oramai buona parte delle zone cittadine: Agraria, Sentina, Mare, Porto d’Ascoli centro, Salaria – SS. Annunziata, Fosso dei Galli, Ragnola, Marina di Sotto, in questo periodo si sta avviando nelle zone di Ponterotto, Paese Alto, Zona del Leoni, San Filippo Neri, sia sopra che sotto il tracciato ferroviario, via Trento – Volta e Stamira, Europa. Lì (tranne le zone di cui si dirà oltre) i cassonetti bianchi sono o stanno per essere eliminati e restano in strada solo i bidoncini per l’umido (color marrone) e quelli per pannolini e pannoloni (colore verde). Affinché il servizio sia esteso a tutto il territorio comunale, mancano ancora le aree a monte della Statale 16 (zona di via Damiani e Sicilia e piazza Kolbe, zona vie S. Lucia e Lauri) oltre alla zona ad alta densità abitativa imperniata su viale De Gasperi che, una volta a regime, dovrebbero fornire un ulteriore, decisiva spinta verso il raggiungimento, se non il superamento, di quell’obiettivo del 65% di rifiuti avviati a riciclo previsto dalla legge.
Ci sono poi situazioni particolari legate alla particolare conformazione urbanistica o composizione demografica per cui sono state adottate soluzioni specifiche: nel centro città è attivo il ritiro dei rifiuti indifferenziati con il metodo delle “Gabbianelle” (i piccoli furgoni che stazionano in punti e orari predefiniti per il ritiro dei sacchi “neri”), mentre nel quartiere Europa (via Maffei e Mille) e nella zona di via Trento – Volta e Stamira, zone queste ad elevato tasso turistico della città, la frazione che non può essere riciclata può essere conferita, tutti i giorni, in cassonetti di piccole dimensioni che hanno sostituito i grandi cassonetti bianchi.
“In alcune zone – dichiara il sindaco Giovanni Gaspari – permangono ancora delle situazioni critiche. I principali problemi sono dovuti con tutta probabilità alla difficoltà dei cittadini di abituarsi alla novità oppure al disinteresse di alcuni. E questo nonostante le tante azioni di sensibilizzazione e comunicazione che l’Ente e Picenambiente hanno svolto e continuano a svolgere: mi riferisco agli articoli sul Bollettino Ufficiale Municipale, ai comunicati apparsi sulla stampa, alle assemblee pubbliche organizzate in collaborazione con i comitati di quartiere, alle informazioni di dettaglio presenti in una pagina dedicata del sito istituzionale www.comunesbt.it, agli opuscoli consegnati a domicilio in coincidenza con l’avvio del servizio nelle varie zone. Per far sì che nella città regni il decoro e la pulizia – prosegue Gaspari – attingeremo di nuovo alla graduatoria stilata lo scorso anno per attivare nuovi eco facilitatori, persone adeguatamente formate che saranno tra la gente per spiegare come funziona il servizio e dissuadere chi, nonostante tutto, si ostina a non rispettare le regole”.
“Certo – conclude l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – è importante anche il passaparola, strumento formidabile che le persone più responsabili possono utilizzare per contagiare positivamente quanti sono ancora restii nel compiere un gesto di civiltà. In ogni caso, è opportuno ricordare che il Comune mette in campo anche la Polizia Municipale e le Guardie Ecologiche Volontarie con il compito di sanzionare coloro che non rispettano le regole”.