Lunedì 1 aprile il cinema resterà chiuso per la Festa del Patrono.
Per i Giovedì d’Essai il 4 aprile sarà proiettato La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli.
Anna Karenina: Intrappolata in un matrimonio infelice, Anna Karenina, andando contro le convenzioni della società cui appartiene seguirà il suo cuore e andrà alla ricerca di una vita migliore, salvo poi trovarsi coinvolta in una serie di situazioni ben più drammatiche e complicate di quanto aveva previsto. Tratto dal celeberrimo romanzo di Lev Tolstoj, che fu pubblicato per la prima volta nel 1877. (www.trovacinema.it)
“Sta quasi tutta all’interno di un teatro, la vicenda di Anna Karenina (Gran Bretagna, 2012, 129’). Un sipario chiuso è la prima immagine del film di Joe Wright e dello sceneggiatore Tom Stoppard. Poi, quando le cortine si aprono, prende vita il mondo raccontato da Lev Tolstoj. E per mostrarlo, quel mondo luccicante dell’aristocrazia russa fra il 1874 e il 1877, l’occhio del cinema non resta nei limiti del palcoscenico, ma si addentra leggero negli spazi che la macchina teatrale tiene nascosti. Ora li attraversa veloce. Ora vi indugia. Ora danza, confondendosi con la felicità nuova di Anna (Keira Knightley) e con la disperazione improvvisa di Kitty (Alicia Vikander). Ora si volge verso la platea, anch’essa spazio della narrazione, e ora vi discende. Ora invece sale in alto, nel buio degli attrezzisti. E spesso, colto un particolare della messa in scena – un oggetto, uno sfondo, un rumore – lo amplifica, lo assolutizza, lo trasfigura, e ne fa un ponte verso una sequenza nuova. Anna, moglie del meticoloso ministro Karenin (Jude Law) e amante del bel tenente Vronsky (Aaron Taylor-Johnson), è solo uno fra i personaggi del libro di Tolstoj, e non quello che lo scrittore considerava più vicino a sé. Oltre a lei, e oltre a Karenin, a Vronsky e a molti altri, c’è Kitty, in qualche modo suo opposto. E c’è Levin (Domhnall Gleeson), che alle finzioni dorate di Mosca e Pietroburgo preferisce la concretezza laboriosa e giusta di una vita che egli stesso chiama normale. A lui il film dedica le sole sequenze girate fuori dal teatro, spesso nell’ampiezza di campi coperti di neve o inondati di sole. D’altra parte, come sempre fanno i buoni lettori, Wright e Stoppard interpretano fortemente l’opera di Tolstoj, facendo dell’amore di Anna e ancor più del suo coraggio il senso profondo del loro racconto. Non c’è quasi traccia di cattiva coscienza della donna, nel film. Di quello che fa non si vergogna, né di fronte a Karenin né di fronte alla morale o alle leggi (che, dice, sono create da padri e mariti). Ed è pronta a reggerne le conseguenze, contro il moralismo e l’ipocrisia che la circondano. Fallirà, certo, ma lasciando dietro di sé una sorta di luce, che renderà più chiaro anche il cuore di Karenin. E infatti, quando il film si chiude, lo si vede insieme con i due figli in mezzo a un prato d’erba alta, gonfio di vento e colori. Per una metà quel prato sta anch’esso dentro il teatro, ma per l’altra ne sta fuori, aperto alla vita quanto il cuore di Anna avrebbe voluto.” (Roberto Escobar – L’espresso)
Anche per la stagione 2011-2012 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.
Ingressi: € 6,00 interi, € 4,50 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00