“Pace a voi!”. Con “le parole stesse di Gesù Risorto”, oltre all’ormai consueto “Buon giorno”, stamattina Papa Francesco, in occasione della recita del Regina Cæli, si è rivolto ai moltissimi pellegrini giunti a piazza San Pietro, in questa domenica che conclude l’Ottava di Pasqua. “Non è un saluto, e nemmeno un semplice augurio: è un dono, anzi, il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere passato attraverso la morte e gli inferi”, ha precisato. Gesù “dona la pace, come aveva promesso” ed essa è “il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul male, è il frutto del perdono. Ed è proprio così: la vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio”. Oggi, ha poi ricordato tra gli applausi dei fedeli, è anche “la Domenica della Divina Misericordia, per volontà del beato Giovanni Paolo II, che chiuse gli occhi a questo mondo proprio alla vigilia di questa ricorrenza”.
Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. Commentando il brano del Vangelo di Giovanni che ci riferisce delle due apparizioni di Gesù agli apostoli chiusi nel Cenacolo, la prima, la sera della Risurrezione, senza Tommaso, che era restato incredulo al racconto degli altri, e la seconda volta, otto giorni dopo, alla presenza di Tommaso, il Pontefice ha posto l’accento sul dialogo tra Gesù e Tommaso: il Signore invitò l’apostolo “a guardare le ferite, a toccarle; e Tommaso esclamò: ‘Mio Signore mio Dio!’. Gesù allora disse: ‘Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto’”. Ma “chi erano questi che avevano creduto senza vedere?”. “Altri discepoli, altri uomini e donne di Gerusalemme che, pur non avendo incontrato Gesù risorto, credettero sulla testimonianza degli apostoli e delle donne. Questa – per il Santo Padre – è una parola molto importante sulla fede, possiamo chiamarla la beatitudine della fede. In ogni tempo e in ogni luogo sono beati coloro che, attraverso la Parola di Dio, proclamata nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata”. E questo, ha sottolineato, “vale per ciascuno di noi!”.
Il coraggio della testimonianza. In realtà, “agli Apostoli Gesù donò, insieme con la sua pace, lo Spirito Santo, perché potessero diffondere nel mondo il perdono dei peccati, quel perdono che solo Dio può dare, e che è costato il Sangue del Figlio”. Perciò, “la Chiesa è mandata da Cristo risorto a trasmettere agli uomini la remissione dei peccati, e così far crescere il Regno dell’amore, seminare la pace nei cuori, perché si affermi anche nelle relazioni, nella società, nelle istituzioni. E lo Spirito di Cristo Risorto scaccia la paura dal cuore degli apostoli e li spinge ad uscire dal Cenacolo per portare il Vangelo”. Di qui l’invito: “Abbiamo anche noi più coraggio di testimoniare la fede nel Cristo Risorto! Non dobbiamo avere paura di essere cristiani e di vivere da cristiani!”. “Noi – ha aggiunto a braccio – dobbiamo avere questo coraggio di andare e annunciare Cristo Risorto perché Lui è la nostra pace, Lui ha fatto la pace con il suo amore, con il suo perdono, con il suo sangue, con la sua misericordia”. Francesco ha, quindi, ricordato la messa di oggi pomeriggio nella basilica di San Giovanni in Laterano, che è la cattedrale del Vescovo di Roma: “Preghiamo insieme la Vergine Maria, perché ci aiuti, Vescovo e popolo, a camminare nella fede e nella carità”. “Fiduciosi – ha proseguito a braccio – sempre nella misericordia del Signore: Lui sempre ci aspetta, ci ama, ci ha perdonato con il suo sangue e ci perdona ogni volta che andiamo da Lui a chiedere perdono. Abbiamo fiducia nella sua misericordia”.
Messaggeri della misericordia. Dopo la recita del Regina Cæli, il Papa ha salutato i pellegrini che hanno partecipato alla messa presieduta dal cardinale vicario di Roma nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, centro di devozione alla Divina Misericordia, invitandoli a essere “messaggeri e testimoni della misericordia di Dio!”. Saluti anche ai “numerosi membri di movimenti e associazioni presenti a questo nostro momento di preghiera, in particolare le comunità neocatecumenali di Roma, che iniziano oggi una speciale missione nelle piazze della città. “Invito tutti – ha affermato – a portare la Buona Notizia, in ogni ambiente di vita, ‘con dolcezza e rispetto’! Andate nelle piazze e annunziate Gesù Cristo, il nostro Salvatore”. Dopo il saluto a giovani e pellegrini da varie parti, il Pontefice ha concluso: “Il Signore vi benedica e buon pranzo”.