Di Nicolas Abbrescia
GROTTAMMARE – L’ottava di Pasqua a Grottammare è legata a un santo del III secolo dopo Cristo: Sant’Aureliano Martire, esponente cristiano in piena epoca romana, in un contesto che antecede gli editti di Milano e di Tessalonica.
Sant’Aureliano è all’interno del convento dell’Oasi Santa Maria dei Monti e i calmi suoni di un pianoforte si potenziano nell’entusiasmo di una festa storica nel panorama grottammarese, che resiste nonostante crisi estremamente difficoltose.
La Festa di Sant’Aureliano Martire si è svolta tra il 7 e l’8 aprile. Un evento che comprende tante piccole peculiarità. I giochi popolari, i giochi da tavolo con il torneo di burraco, l’arte rappresentata dalle imbarcazioni ad acquerello di Franco Pirzio, la fotografia del nostro territorio, lo sport a suon di pedalate e di colpi di pallone, senza dimenticare il fascino delle auto d’epoca e la comicità dell’artista-giornalista Maurizio Santilli, che si è esibito con grande successo, introdotto dalle campane delle 18 e applaudito da un pubblico numeroso e soprattutto affezionato alla tradizione, elemento koinè della festa di Sant’Aureliano.
E’ stata una Sant’Aureliano più vicina all’Inverno che alla Primavera, ma fortunatamente il sole ha fatto capolino, trasmettendo soddisfazione dopo anni plumbei. Ascoltiamo ora le testimonianze che abbiamo raccolto ai nostri microfoni.
“Questa festa mi sembra straordinaria, è il recupero di una tradizione importante ed è una delle feste più antiche di Grottammare. Sono stato spesso nelle Marche e credo che il recupero di queste tradizioni sia fondamentale per la nostra Italia, per riscoprire quei valori di aggregazione, dello stare insieme della società. Ritengo davvero straordinario questo recupero di patrimoni straordinari e autentici”, sono le parole del Santilli, artista, giornalista e dottore in scienze Politiche, natìo dell’Alto Volturno.
“Sono trent’anni che organizziamo la festa. Certamente la crisi ci porta a ridimensionare le cose. Sant’aureliano rimane una bellissima festa popolare perché è proprio il senso popolare che in questa festa viene espresso all’n-sima potenza. Qui non si fa niente se non in funzione del popolo. Tutto cio che viene raccolto viene speso nell’attività popolare, al fine di far divertire la gente come si faceva un tempo” è la testimonianza di Giuseppe Concetti, uno degli storici organizzatori dell’evento.
Con i panorami di Grottammare e di San Benedetto, appuntamento all’edizione 2014 della festa di Sant’Aureliano, nella speranza che il cielo sereno della tradizione e del divertimento, possa rimanere stabile nel lungo periodo.
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