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Staminali, cosa pensa la Chiesa?

“Venire incontro al grido lanciato da molti malati e dalle loro famiglie” perché la Chiesa “non è solo quella che interviene nelle questioni di bioetica, a volte con giudizi negativi, ma partecipa alla sofferenza delle persone e offre il proprio sostegno concreto allo sviluppo positivo di una ricerca rispettosa dell’uomo e volta al suo autentico bene”.
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, sintetizza in questi termini le ragioni per le quali il dicastero da lui guidato affronta per la seconda volta “un tema scientifico molto complesso” come quello delle cellule staminali adulte, da giovedì al centro della Seconda Conferenza internazionale (www.adultstemcellconference.org) promossa in Vaticano – dopo quella del novembre 2011 – da Pontificio Consiglio della cultura, NeoStem, Stem for Life Foundation & Stoq International. Tema dell’evento, presentato il 9 aprile nella sala stampa della Santa Sede, “Medicina rigenerativa: cambiamento fondamentale nella scienza e nella cultura” (Aula nuova del Sinodo – fino al 13 aprile).

Informare correttamente. Spiegando che l’elezione di Papa Francesco è talmente recente da non avere consentito il coinvolgimento del neo Pontefice nell’iniziativa, il cardinale Ravasi richiama il pensiero di Benedetto XVI: “Non c’è antagonismo tra scienza e fede”, e informa che quanto emergerà dal convegno verrà elaborato “in maniera sintetica” e fatto pervenire a Papa Francesco.
Infine l’annuncio della partecipazione alla conferenza in qualità di keynote speaker del Premio Nobel 2012 per la medicina John Gurdon, insignito per le sue ricerche sulle cellule staminali adulte, in particolare per la scoperta della possibilità di riprogrammare cellule mature rendendole pluripotenti.
Per Robin Smith, amministratore delegato NeoStem e presidente Stem for Life Foundation”, il principale obiettivo della conferenza è “dire al mondo che cosa si può già fare con le terapie a base di cellule staminali adulte e quali sono le loro potenzialità per il futuro”. “Vogliamo dimostrare che di fronte alla sofferenza e alla malattia non siamo necessariamente obbligati a scegliere tra scienza e fede”, precisa, annunciando che all’appuntamento, oltre a studiosi, politici e giornalisti, interverranno con la propria testimonianza anche pazienti in terapia. “Sono oltre 4.300 le sperimentazioni in corso sulle staminali adulte – spiega la dottoressa al Sir -; meno di 30 quelle sulle cellule embrionali, inaccettabili perché comportano la distruzione dell’embrione e oltretutto a rischio rigetto e sviluppo cellule tumorali”. Secondo Smith, “non vi è motivo di proseguire la ricerca sulle cellule embrionali: il futuro è nelle staminali adulte, in particolare quelle da cordone ombelicale, ma c’è una gran confusione nella gente: è nostro compito fare chiarezza e informare correttamente”.

Incidere sulla società. Capire-conoscere-studiare; tradurre-formare-diffondere; incidere-sostenere-collaborare. In queste tre associazioni di verbi monsignor Tomasz Trafny (Dipartimento scientifico del Pontificio Consiglio della cultura) sintetizza il cammino percorso dalla partnership quinquennale tra il Dicastero, NeoStem e Stem for Life Foundation, e gli obiettivi da raggiungere. Dopo l’indispensabile e preliminare “viaggio” di studio, conoscenza e comprensione del senso del valore e delle potenzialità della medicina rigenerativa basata sulle cellule staminali adulte, osserva, è emersa la necessità di rendere la ricerca scientifica contemporanea, “spesso ermetica e impenetrabile per i non esperti”, più accessibile alla gente comune. In questo percorso si inserisce anche la pubblicazione del volume “The Healing Cell”, presentato l’anno scorso in edizione limitata a Benedetto XVI, che descrive in modo semplice le terapie a base di cellule staminali adulte ed è corredato dalle storie di uomini, donne e bambini la cui vita è stata trasformata o addirittura salvata da questi trattamenti. Ora, sostiene mons. Trafny, è necessario un ulteriore passo: “Incidere culturalmente sulla società, indicando modelli di ricerca di eccellenza” che siano “in sintonia con i più alti valori morali della tutela della vita e della dignità dell’essere umano sin dal suo concepimento”. Di qui la necessità di una sinergia tra scienziati, leader religiosi, opinion maker, intellettuali, politici, benefattori e giornalisti.

Scienziati, studenti, giornalisti. Nel corso della conferenza, medici e ricercatori presenteranno i progressi ad oggi compiuti nel campo della ricerca sulle staminali adulte, tra cui la cura di organi danneggiati e malati, la rigenerazione del tessuto danneggiato da attacchi di cuore, la rigenerazione della pelle nelle vittime di ustioni. Ma anche la ripresa del sistema immunitario, la sconfitta di un numero sempre maggiore di malattie croniche, i progressi nella ricerca per la cura dei tumori pediatrici, la prevenzione del rischio di ictus, del morbo di Parkinson e di lesioni cerebrali traumatiche. All’incontro parteciperanno anche alcuni studenti di 25 università del mondo, “appassionati di medicina rigenerativa”, che diventeranno “Student Ambassadors for the Cellular Age Initiative”, ha concluso la dottoressa Smith. A moderare le giornate di lavoro saranno i giornalisti Meredith Vieira (Nbc News), Bill Hemmer (The Fox News Channel), Peggy Noonan (Wall Street Journal) e Max Gomez (Wcbs-Tv).